La granduchessa Anastasia, ultimogenita della coppia imperiale, è morta davvero insieme alla sua famiglia nella notte fra il 17 e il 18 luglio 1918? La segretezza che circonda la decisione di giustiziare tutti i Romanov, le affermazioni confuse dei carnefici e la velocità con i corpi vengono distrutti, apre fin da subito le porte a molte domande. E a uno dei casi più misteriosi del Novecento: quello della donna che voleva a tutti i costi essere Anastasia, la figlia dello zar. La signora, nota con vari nomi – il più usato dei quali Anna Anderson – sostiene per decenni di essere la granduchessa Anastasia Nicolaevna, ultimogenita dello zar Nicola II e di Alessandra Feodorovna miracolosamente sopravvissuta alla strage di Ekaterimburg. Anche se non venne riconosciuta dalla maggior parte dei suoi parenti sia dal lato paterno che materno, per moltissimi anni molta gente credette che veramente la donna fosse la granduchessa Anastasia e nel 1956 fu persino girato un film di successo per la regia di Anatole Litvak con Ingrid Bergman nella parte di Anna, interpretazione che le fece vincere un Oscar. Lascio la parola a Laura Maniscalco che ha scritto questo post per i lettori di AltezzaReale.com
La vicenda inizia nel 1920 quando una donna viene ripescata da un canale a Berlino. Portata in ospedale, la paziente, dopo alcuni mesi di mutismo, un giorno, osservando in una rivista alcune foto della famiglia imperiale russa, afferma improvvisamente di essere la granduchessa Anastasia. Attraverso le infermiere si diffonde la voce che in ospedale c’è una donna che dice di essere la granduchessa Tatiana e questa voce raggiunge la Baronessa Buxhoevden, ex dama di compagnia della zarina, che, prima di una lunga serie di visitatori, va ad esaminare la donna. Senza esitazione la baronessa afferma che la donna è troppo bassa per essere Tatiana. La paziente dice che ci deve essere stato un equivoco, in quanto lei è Anastasia e non Tatiana.
Da questo momento inizia una lunghissima storia che durerà per tutto il Novecento andando oltre la morte della donna per colludersi solo nel 1994 con la pubblicazione dei risultati degli esami del DNA.
Anna Anderson
La sopravvissuta, che poi chiamerà se stessa Anna Anderson, non convince né la zia materna Irene di Prussia, né (dopo qualche esitazione) la zia paterna Olga Alexandrovna, né Pierre Gilliard, l’insegnante di francese dei rampolli imperiali, che vanno in diversi momenti a visitarla. La zarina madre Maria-Dagmar, a differenza di quanto viene raccontato nel film di Anatole Litvak, e la figlia Xenia invece rifiutano categoricamente di incontrarla.
Oltretutto Anna non parla russo, il suo inglese è orribile e si esprime in un tedesco piuttosto rozzo. Questa strana circostanza viene spiegata con lo shock provocato dalle sue orribili esperienze che avrebbero avuto come risultato il rifiuto di esprimersi nella lingua dei suoi persecutori.
Nel corso degli anni la storia si complica per le diverse prese di posizione di vari parenti: un figlio di Irene, Sigismondo, invia alla Anderson un elenco di 18 domande che riguardano “fatti segreti” della loro infanzia che solo Anastasia avrebbe potuto conoscere. Le risposte di Anna sono, secondo Sigismondo, così accurate da fargli affermare con assoluta convinzione che Anna è davvero Anastasia. Un paio di parenti Romanov afferma lo stesso, ma si tratta di persone che avevano incontrato Anastasia solo occasionalmente molti anni prima durante feste familiari in mezzo a una folla di parenti.
L’affermazione più interessante è però quella della principessa Cecilia di Prussia nuora del kaiser e lontana cugina di Anastasia *. Cecilia va a trovare la donna ed è colpita della sua rassomiglianza con la zarina madre Maria-Dagmar. La kronprinzessin incontra Anna diverse volte nel corso di alcuni anni e alla fine è del tutto convinta che si tratti veramente di Anastasia.
Cecilia di Prussia
La circostanza più strana di tutta questa storia, e che spiega anche perché Cecilia fosse tanto convinta, è la conoscenza che Anna Anderson mostra di avere a proposito di un avvenimento della prima guerra mondiale noto davvero a pochi e forse mai avvenuto.
Ad un certo punto Anna si lamenta del fatto che tra le persone venute a visitarla non ci sia lo zio Ernie, l’ex granduca di Hesse-Darmstadt, da lei incontrato l’ultima volta in Russia nel 1916. Dal momento che la Russia e la Germania in quel momento erano in guerra su fronti opposti, una visita di Ernie alla sorella zarina sarebbe stata impossibile a meno che non si fosse trattato di una specie di “caso Sisto”.
Nel 1917 due fratelli dell’imperatrice Zita, Sisto e Xavier, che combattevano per il lato opposto, si recarono in tutta segretezza in Austria per discutere le condizioni di una pace separata tra l’impero Austro-Ungarico e la Francia. Questo piano non ebbe esito favorevole e la guerra continuò. Quando, nonostante tutte le cautele prese, la notizia dell’incontro fu resa pubblica, ci furono enormi polemiche anche da parte del Kaiser che reputò un tradimento la trattativa segreta dell’imperatore Karl.
Se fosse vera la storia della visita di Ernie, anche il kaiser, addirittura un anno prima di Karl, avrebbe tentato delle trattative segrete per una pace separata in questo caso con la Russia, esattamente ciò che poi avvenne davvero con l’avvento di Lenin. Ma questa visita di Ernie in Russia c’era stata davvero? Ernie, che dopo la guerra aveva dovuto abdicare al trono di Hesse, ma aveva continuato a vivere a Darmstadt e a mantenere le sue proprietà, negli anni Venti sperava ancora di potere ripristinare il granducato e negò sempre con decisione di essere stato in Russia durante la guerra.
Ernie
Fra tutti gli oppositori di Anderson Ernie era il più accanito, ma anche la sorella maggiore di Alessandra, Vittoria, non aveva dubbi. Negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione russa erano state diffuse, certamente dal governo sovietico, delle voci che dicevano come solo lo zar fosse stato giustiziato mentre i figli erano stati risparmiati. In realtà già nella stessa estate del 1918, come è riportato nella biografia della principessa Maria Luisa, Vittoria di Hesse era stata informata direttamente da re Giorgio V della uccisione di tutti i componenti della famiglia imperiale. Gli Hesse erano quindi propensi ad accogliere con scetticismo i numerosi Alessio, Maria o Tatiana che si moltiplicarono in quegli anni.
Ernie per mettere una buona volta la parola fine alla vicenda nel 1927 ingaggia un investigatore privato. Questi arriva alla conclusione che Anna Anderson è in realtà Franziska Schanzkowska un’operaia polacca. Vengono anche ritrovati i fratelli di Franziska che la riconoscono. Nel 1928 subito dopo la morte dell’imperatrice madre Maria–Dagmar che non aveva mai voluto accettare la morte di Nicola e famiglia, venti Romanov e i fratelli di Alessandra, Ernie, Vittoria e Irene, firmano congiuntamente una dichiarazione in cui affermano che Anna Anderson non è una delle figlie dello zar.
Olga Alexandrovna
A seguito di pressioni familiari anche il principe Waldemar di Danimarca che, nonostante l’opposizione di sua sorella Maria-Dagmar, nel dubbio aveva pagato per anni le spese ospedaliere della Anderson, cessa ogni contributo. L’ambasciatore danese in Germania, che aveva appoggiato la Anderson per salvaguardare da ogni eventuale biasimo la famiglia real, viene incoraggiato a sospendere ogni attività. Anna ha però ancora altri appoggi: per esempio il duca di Leuchtenberg ** e persino il compositore Serghei Rachmaninov i quali la mantengono per molto tempo anche se non sono davvero conviti della sua reale identità .
C’erano indubbiamente in ballo anche considerazioni finanziarie. Si era diffusa la notizia che lo zar aveva lasciato presso la Banca d’Inghilterra delle ingenti somme e in particolare 4 milioni di rubli per la dote di ognuna delle figlie. La Banca di Inghilterra ha sempre negato questa circostanza e si è poi appurato che lo zar aveva effettivamente depositato all’estero delle ingenti somme ma che durante la guerra le aveva tutte ritirate per utilizzarle negli ospedali militari.
Nel 1938 Anna avvia una causa per il riconoscimento di identità che sarebbe durata fino al 1970 e che costituisce il caso giudiziario più lungo nella storia tedesca del Novecento.
I suoi oppositori durante il processo sono gli Hesse, prima Louis, che nel 1937 è succeduto al padre Ernie come capo della famiglia, e poi gli Hesse-Kassel dopo la riunificazione dei due rami. I fondi per la lunghissima causa sono forniti da Lord Louis Mountbatten, figlio della principessa Vittoria, ultimo viceré dell’India, nonché cugino delle granduchesse uccise che, grazie alla moglie, poteva disporre di notevoli capitali. Anna infatti reclamava parte della eredità dei beni lasciati da Alessandra-Alix in Germania. Fra i numerosi testimoni chiamati la principessa Cecilia e un nipote del Kaiser affermarono sotto giuramento, fra l’altro, che il viaggio di Ernie in Russia c’era stato davvero e che avevano appreso questa notizia dall’imperatore Guglielmo in persona il quale lo avrebbe ammesso alcuni anni dopo il conflitto.
Ad un certo punto la corte tedesca incarica dei periti di comparare con i metodi della antropologia forense le fattezze di Anastasia e quelle di Anna e di confrontare la scrittura della Anderson con esempi di scrittura di Anastasia. Entrambi gli esperti affermano che senza alcun dubbio si tratta della stessa persona. Nonostante queste testimonianze alla fine la corte dichiara, nel 1970, che Anna Anderson non era in grado di provare di essere Anastasia Nicolaevna.
Con la morte di Anderson nel 1984 il caso pare infine dimenticato quando nel 1991, con l’avvento di Eltsin al potere, viene autorizzata un’indagine per il ritrovamento dei corpi delle persone uccise a casa Ipatiev.
I resti vengono ritrovati ma mancano due corpi : quello di Alessio e quello di una delle ragazze. Nel 1993 vengono resi noti i risultati delle analisi DNA e viene confermato che si tratta di Alessandra e di tre delle figlie, grazie ad un confronto con il DNA fornito dal principe Filippo duca di Edimburgo, la cui nonna materna era la sorella della zarina. Nicola viene identificato da campioni forniti dal duca di Fife (discendente per via femminile dalla regina Alessandra, sorella dell’imperatrice Maria Feodorovna) e da una discendente della granduchessa Xenia.
Negli stessi anni si cerca di analizzare alcuni tessuti di Anna Anderson che erano conservati in un ospedale della Virginia dove la donna aveva subito, alcuni anni prima, un intervento chirurgico. Si cerca di avere la collaborazione di Filippo o dell’unica sorella di Filippo ancora in vita, la principessa Sofia di Hannover, ma era il 1994 e la corte inglese sconsiglia fortemente di sollevare ancora una volta la questione Anna Anderson. Proprio in quel momento si sta definendo infatti la prima visita ufficiale di un monarca inglese in Russia dopo la rivoluzione.
Infine la scienza prevale e vengono confrontati i campioni di DNA di Filippo, dei resti di Ekaterinburg, di un nipote di Franziska Schanzkowska e di Anna Anderson : viene confermato senza ombra di dubbio che Anna Anderson non era Anastasia, ma per l’appunto Franziska Schanzkowska, circostanza già scoperta da Ernie nel lontano 1927.
Infine nel 2007 vengono ritrovati anche i resti di Alexiei e della sorella mancante : si tratta in realtà di Maria e non di Anastasia che era già nel primo gruppo rinvenuto nel 1991.
Insomma Anna Anderson /Franziska Schanzkowska era certamente un’incredibile persona che è stata capace di recitare per decenni con assoluta convinzione la propria parte senza mostrare la minima esitazione e ha superato test allora considerati attendibili per essere smascherata infine solo dall’analisi del DNA Anna non era però mai riuscita a convincere le persone che conoscevano davvero bene Anastasia.
Laura Maniscalco
* La kronprinzessin Cecilia di Prussia nata duchessa di Mecklenburg-Schwerin è la figlia della granduchessa Anastasia Mikailovna Romanov, a sua volta figlia del granduca Michele e nipote dello zar Nicola I.
** il duca di Leuchtenberg è un discendente del principe Eugenio, il figliastro di Napoleone che sposa una Wittelsbach. Il loro figlio Maximilian sposa la granduchessa Maria, una delle figlie dello zar Nicola I.
Ingrid Bergman è una delle mie attrici preferite (anche perché è stata una delle migliori partner del mio adorato Cary Grant, in Notorius ovviamente, ma se vi capita guardatevi anche Indiscreto nel quale i due sono s-t-r-e-p-i-t-o-s-i) però in questa pellicola, anche se la sua interpretazione è stata premiata con un Oscar, non è proprio da strapparsi i capelli. Mi spiego meglio. Lei è di una bravura stratosferica, sempre. Qui si adatta al feuilletton, alla storia romantica/assurda/improbabile e ne esce molto bene anche perché ha il portamento di una sovrana e quindi nessun dubbio che sia la figlia dello zar. Il film però è un drammone in costume anni ’50, una di quelle superproduzioni che piacevano tanto alle majors dell’epoca e tutti gli attori sono molto bravi, in primis Yul Brinner, sfrontato quanto basta per farlo amare subito, da Ingrid-Anna-Anastasia e da tutte noi. La Bergman si presenta come una povera smemorata vicina al suicidio e finisce con il diventare appunto una granduchessa, una metamorfosi che l’attrice con la sua bellezza e la sua allure, rende estremamente credibile.
Il successo però nasce da un altro motivo: è il segnale che Hollyowood ha perdonato Ingrid la quale alcuni anni prima aveva mollato baracca e burattini (carriera stellare, figlia e marito) per girare un film con Roberto Rossellini. Stromboli non era stato un capolavoro, lei aveva faticato parecchio con il neorealismo, ma fra la splendida svedese e il regista italiano era nata una storia d’amore che aveva fatto scandalo. Ingrid sposa Rossellini, mette al mondo altri tre figli, ma il matrimonio non funziona e lei torna se non stabilmente a Hollywood quanto meno rientra nelle grazie del cinema americano.Il Mereghetti gli dà due stelle e mezzo. Senza infamia e senza lode.
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131 Commenti
La mia lettura della biografia sulla zarina Alessandra, credo sia quasi alla fine…sono arrivata al 1916
in realtà fino al 1914, quando comincia la guerra, i rapporti tra tutti questi regnanti europei sono molto assidui e felici seppure ci siano comunque , come in tutte le famiglie, alleanze, simpatie e antipatie…tutti questi cugini/cognati/nipoti, sembrano sempre molto felici di incontrarsi , tralasciando spesso anche l’etichetta e dando più spazio all’informalità e agli affetti familiari…la politica matrimoniale della regina Vittoria aveva pienamente raggiunto lo scopo e lei appare come la vera matriarca, il vero collante..ultimo incontro felice tra tutti,nel 1913, le nozze tra la figlia amatissima del kaiser Vittoria Luisa e Ernst di Brunswick, genitori di Federica di Grecia e nonni di Sofia di Spagna e Costantino di Grecia
@ Elettra, stai leggendo l’ultima zarina di King ?
@Laura..no è di Carolly Erickson…sulla famiglia imperiale russa,non avevo nulla tranne un ‘ altra biografia su Caterina la Grande,…l’ho trovato su amazon per kindle…non ho ancora capito se è attendibile o meno, perchè non ho altri riferimenti…sulle tappe principali, mi sembra abbastanza dettagliato
Bellissimo post, complimenti @Laura! Sono sempre stata affascinata dalla storia di Anastasia e una parte di me crede che ci siano ancora tante cose da scoprire, non solo su di lei ma su tutto ciò che avvenne durante la Rivoluzione d’Ottobre.
Bello il film con la Bergman, mi è piaciuto talmente tanto che ho comprato il dvd, anche se non sono una fan di Ingrid, bensì di Yul Brinner perché secondo me è lui che da carattere alla pellicola. Posso aggiungere essendo un po’ più giovane, ma nemmeno tanto, il cartone animato della 20th century fox, è stato proprio questo film a farmi conoscere la storia di Anastasia.
Complimenti per il post!
Ricordi d’infanzia e ricordi più maturi!
Fin da piccola ero affascinata dal mondo delle regine dei re e via discorrendo,anche grazie alle favole che ci raccontavano. Come molto di voi, penso.
Quale favola a lieto fine, nella mia mente di bambina, poteva essere il caso della donna che si professava essere la Granduchessa Anastasia?
Per quanto tempo abbiamo sentito parlare di lei, coinvolgendo non solo i suoi presunti parenti nel doverla riconoscere o no ma anche l’opinione pubblica stessa! Il dilemma era sempre ” è o non è!!?!!??” In quanti di noi della stessa età ci è sorto spontanea questa domanda?
Sarebbe stato veramente bello che almeno uno dei membri della famiglia Imperiale russa fosse sopravvissuto miracolosamente all’efferato eccidio!
Ricordo una cara amica di famiglia nata alla fine dell’ Ottocento e vissuta sempre praticamente come se fosse ancora in quell’epoca, quando si parlava di questa vicenda brandiva la mano al cielo esclamando ” quei bolscevichi, quei bolscevichi, sono stati la rovina di tutto!!!”.
Purtroppo lei non c’è più da molto tempo ( se ne andò lo stesso anno di mia madre ma con più anni) e non posso più leggere alcuni libri sulla storia degli Zar che lei aveva . Gentilmente me li prestava e in uno di questi si parlava dell’ultimo Zar e della sua famiglia,dello strano rapporto con Rasputin. Ero sempre curiosa di leggere ovviamente di Anastasia. Nel libro veniva descritta la sua vita familiare con le sorelle. Da quel che mi ricordo le Granduchesse vissero una vita piuttosto normale, non nel lusso, si dovevano rifare i letti, lavarsi da sole e vestirsi da sole.
Quando scoppiò la prima guerra mondiale, le più grandi lavorarono nell’ospedale militare posto all’interno del palazzo imperiale. Anastasia con l’altra sorella più piccola dovevano accudire i feriti con mansioni di lettura, scrivere lettere, intrattenersi con loro.
La foto iniziale del blog è bellissima. Tutte erano delle belle ragazze come il piccolo zarevic!
Una piccola parentesi sul famoso film con la Ingrid Bergman.
Non sarà stato sicuramente il suo miglior film ma quanto ci ha fatto sognare!!!
Ogni volta che lo vedevo avevo sempre un po’ di disappunto sul finale!
Ma come in ogni favola che si rispetti l’amore deve sempre trionfare!
Lei è un’attrice che ho sempre ammirato per la sua bravura e per la sua particolare bellezza. Una donna di classe e con un certo fascino!
OT grosso come una casa: su Rai Movie danno Indiscreto. correte se potete 😀
@Marina … grazie! Ieri sera a casa mia eravamo in tutt’altre faccende affaccendati, quando ho fatto un salto qui su AR e ho visto il tuo “OT grosso come una casa” … per cui rapido cambio di programma 😉 abbiamo piantato lì e mia mamma ed io ci siamo messe davanti alla tv, anche se con mezz’ora di ritardo. Sai che non avevo ancora visto Indiscreto? Che coincidenza averne parlato proprio in questi giorni!
Non c’entra nulla con il presente post ma ho letto che Re Michele di Romania ha annunciato di aver privato la figlia Irina, quella dei combattimenti di cani e di galli, di tutti i propri diritti dinastici. Alcuni contestano alla radice tale decisione non aveno ai loro occhi il deposto re alcun potere giuridico. Su Europa Royal Messagge Board. Volevo postarlo sulla pagina dei reali romeni ma non riesco a trovarla.
http://www.altezzareale.com/2014/10/25/foto-del-giorno/multi-ani-regele-mihai/
@Tody
Allora ti sei perso la gita”virtuale” organizzata da Marina a Bucarest per il 93esimo compleanno di re Michele! 😉
@Marina hai perfettamente ragione non è Michele di Grecia l’autore di quel libro che lessi parecchi anni fa e che asseriva di essere figlio della granduchessa Maria. Purtroppo non mi ricordo nè il titolo, nè l’autore. In questi giorni, invece, sto leggendo il libro ” Guanti bianchi” della E. Ferri, nel quale si narra dei 6 giorni che precedettero il funerale di Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia. Si cercò in tutti i modi di umiliare, anche da morta, la granduchessa mettendo sopra la sua bara dei guanti bianchi per far capire che era solo una dama di compagnia. La scorsa settimana a Rai 5 nella trasmissione di Daverio si è parlato molto di Durer, mi sei venuta in mente in quanto tuo marito è appassionato di questo artista o mi sbaglio?
@grazie Marina!!!
@ annarita, è mio marito l’appassinato “maniaco” collezionista del Durer con in padre di Ale!!!
Quando c’è stata la puntata sul Durer di Daverió?
Vorrei cercarla su internet.
Grazie
Oppure nel club degli appassionati del Durer c’è anche tuo marito, Marina?
Sono anche io del club dei fan di Durer!!
@ Dinora, avete visto alla Abertina a Vienna , due anni fa , quella favolosa mostra che per prima volta mostrava le 170 ( un numero incredibile, non ricordo con esattezza ) litografie colorate di Durer e allievi che celebravano il trionfo di Massimiliano? Indimenticabile allestimento che creava proprio il trionfo del vincitore come ai tempi antichi, con seguito di parenti, amici, vinti, ecc… il tutto commissionato da Massimiliano d’ Asburgo.
e Max era uno che quanto a vantarsi e farsi bello non era secondo a nessuno 😉
Marina…giù le zampe dal ” mio” Max…da allora in poi , nei secoli, si è perso molto dei geni intellettualmente elevati degli Asburgo, diciamolo, era un fuoriclasse, forse era lui la mutazione 🙂
ahahahah, si si è vero era un personaggio fenomenale 😀 gli Asburgo devono molto, se non tutto a lui
@Dinora la puntata tenuta da Daverioè andata in onda giovedì o venerdì scorso. Si parlava di Piero della Francesca e di Durer.
Buongiorno a tutti….
Un libro uscito recentemente in Francia di ce che le figlie dello Zar non siano state uccise ad Ekaterinburg. Anche Summers e Mangold scrissero un dossier interessante. Mi chiedo? vuoi che le famiglie reali sborsino dei soldi per delle millantatatrici? e vuoi che il governo russo non facesse sapere la verita’ almeno alle famiglie reali?
In Italia abbiamo avuto Marga Boots e Cecilia Czapka, che ricevevano dei soldi dal Kaiser di Germania e dal Vaticano! Altra perplessità che pongo, ma secondo voi gli WIndsor accetterebbero di dire che le figlie erano vive, magari rendendo vane le vendite e rendite che magari ancora percepiscono? Aò parliamo di un sacco di soldi.
personalmente adoro il libro di King su Alessandra. Doveva essere un tipo molto particolare, non cattiva, antipatica, sclerotica e irascibile, tipo Melato in dispersi nell’azzurro mare d’agosto.
@Mau, formidabile il paragone che fai tra Alessandra Romanova e la Melato 😀
@dinora qui dovresti riuscire a ritrovare la puntata di daverio:
http://www.passepartout.rai.it/dl/portali/site/puntata/list/ContentSet-29750541-00dd-41d2-a8a7-bb99cc482a0b.html
io lo so perché anna Anderson diceva di essere la figlia dello zar 🙂
http://www.noblesseetroyautes.com/2014/11/sous-les-ors-du-grand-palais-du-kremlin-a-moscou/
voi non vorreste essere un nipote (visto il tempo che è passato) degli zar???? 😉
Grazie per il bellissimo post!
Da anni, quando si parla della strage della famiglia imperiale Russa, mi viene in mente un libro che ho letto quando ero ragazzino .
Si intitola: “Io, Alessio, pronipote dello Zar” scritto da Sua Altezza Reale il Principe Alessio d’Angiò duca di Durazzo – Editore: Mursia, 1989.
Questo Duca sostiene di essere nipote di una delle figlie di Nicola II, nello specifico Maria. Nel libro sono presenti fotografie di sua nonna, documenti ecc…insomma sembra che sia tutto credibile.
Ma visto che è stato provato tramite il DNA che anche Maria è morta, chi è sua nonna?? Sapete qualcosa su questo sedicente Duca?
Grazie!
Buongiorno, si lessi anche io questo libro, quest’uomo in realtà sembra si chiamasse brimeyer ed era nipote della ckzapka, è morto nel 1995 sembra di aids. Sua nonna è sepolta in loculo normalissimo a Roma al cimitero di prima porta.
Nel libro parla di Olga e Anastasia, con i nomi che si dicevano. Solo Tatiana non si dice nulla sul suo destino, magari è la mitica larissa Tudor morta nel 1926.
Su michele di grecia, non sapevo nulla di questa voce, ma è identico ai figli dei conti di parigi suoi cugini, inoltre suo padre era cugino dello zar nicola, vietato dalla religione ortodossa, sposarsi tra cugini.
@Marco grazie è il libro che avevo letto parecchi anni fa e del quale non ricordavo nè l’autore, nè il titolo. @Ale grazie anche a te perchè hai dato l’indicazione giusta per vedere la trasmissione di Daverio.
Le analisi DNA e le testimonianze di molte persone dimostrano senza alcun ombra di dubbio che non ci fu nessun sopravvissuto alla strage di casa Ipatiev. Era anche abbastanza facile che, nel caos che segui’ la caduta del regime degli zar prima e di Kerensky subito dopo, diverse persone si proponessero come superstiti ma, a parte il caso di Anna Anderson, nessuno di loro riusci’ mai ad essere convincente. La Anderson evidentemente era la piu’ furba e ben informata di tutti loro e soprattutto era una grande attrice !
L’unico aspetto che tuttora trovo difficile da spiegare e’ la insistenza di Anna a dichiarare di avere visto lo zio Ernie nel 1916. Secondo la testimonianza del capo dei servizi ospedalieri di Alessandra e del capo della Croce Rossa russa Ernie si sarebbe davvero recato al palazzo di Alessandro in piena guerra e questa visita era nota veramente a pochissime persone : in qualche modo la notizia deve essere arrivata alla Anderson che l’ha molto abilmente utilizzata.
@Ale grazie per l’informazione.
Domenica con calma lo vedremo!
@nicole, purtroppo la perdemmo!!
Pensa che mio marito ha due xilografie di Hans Burgmaier dei “trionfi di Massimiliano d’Asburgo” di cui una acquerellata nel ‘700 nello stesso periodo in cui furono stampate per la prima volta. Ti piacerebbero visto la tua passione per Max!
La cosa che lo inorgoglì fu quando in una visita all’ Hofburg nella sezione armature, armi bianche ecc., vide in una vetrinetta dove vi erano esposti, se non ricordo male, alcuni oggetti appartenuti all’Imperatore, una fotocopia di una delle due xilografie che abbiamo. Loro esponevano una fotocopia mentre lui ha una tiratura originale. Cosa molto strana che non avessero messo una copia autentica. Ti parlo di una decina di anni fa!
Io confesso una passione per Max e , quella ancora maggiore, per Pietro il Grande, uno dei più geniali visionari della storia.
@Nicole, anch’io ammiravo molto Pietro il grande, poi ho letto come ha fatto ammazzare suo figlio e non riesco più ad ammirarlo 🙁
Lo so! La cosa mi fece orrore , ci sarebbero varie voci al riguardo. Visitando la fortezza dove tra tutti mori anche il figlio provavo angoscia , non credere , ma per la storia che emanavano i muri.
Non ci sarebbe univocità su fine di di Alessio, questo dubbio lo ho non credere.Comunque ebbe anche Pietro una infanzia orribile funestata da pericolo quotidiano di … Sparire. Tutto questo però non mi fa restare indifferente davanti alla creazione su una palude di una città che così tanto culturalmente ha dato in tre secoli solamente. Vogliamo anche ricordare come la abbiamo costruita schiavi? Purtroppo è così .. Ora o nuovi schiavi di nostra epoca costruiscono strutture per i mondiali di calcio in paesi arabi… Purtroppo nulla cambia.
I Romanov sono stati sempre molto complicati nei loro rapporti di famiglia. E’ per noi difficile comprendere come fossero ardui i rapporti tra una madre come Caterina e suo figlio Paolo e le follie di quest’ultimo dopo la morte della madre. Nel corso dell’Ottocento le cose migliorarono notevolmente e lo stesso Paolo poteva essere persino un padre affettuoso nonostante fosse uno zar dei peggiori
Anna Anderson non assomigliava per niente alla vera Anastasia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Anastasija_Nikolaevna_Romanova
lineamenti completamente diversi… Anche se aveva una somiglianza, del tutto casuale, con Dagmar di Danimarca e la figlia di lei Olga.
sembra che proprio non ci sia pace per la famiglia di nicola II
http://www.noblesseetroyautes.com/2015/09/reouverture-de-lenquete-sur-lassassinat-de-la-famille-imperiale/