La granduchessa Anastasia, ultimogenita della coppia imperiale, è morta davvero insieme alla sua famiglia nella notte fra il 17 e il 18 luglio 1918? La segretezza che circonda la decisione di giustiziare tutti i Romanov, le affermazioni confuse dei carnefici e la velocità con i corpi vengono distrutti, apre fin da subito le porte a molte domande. E a uno dei casi più misteriosi del Novecento: quello della donna che voleva a tutti i costi essere Anastasia, la figlia dello zar. La signora, nota con vari nomi – il più usato dei quali Anna Anderson – sostiene per decenni di essere la granduchessa Anastasia Nicolaevna, ultimogenita dello zar Nicola II e di Alessandra Feodorovna miracolosamente sopravvissuta alla strage di Ekaterimburg. Anche se non venne riconosciuta dalla maggior parte dei suoi parenti sia dal lato paterno che materno, per moltissimi anni molta gente credette che veramente la donna fosse la granduchessa Anastasia e nel 1956 fu persino girato un film di successo per la regia di Anatole Litvak con Ingrid Bergman nella parte di Anna, interpretazione che le fece vincere un Oscar. Lascio la parola a Laura Maniscalco che ha scritto questo post per i lettori di AltezzaReale.com
La vicenda inizia nel 1920 quando una donna viene ripescata da un canale a Berlino. Portata in ospedale, la paziente, dopo alcuni mesi di mutismo, un giorno, osservando in una rivista alcune foto della famiglia imperiale russa, afferma improvvisamente di essere la granduchessa Anastasia. Attraverso le infermiere si diffonde la voce che in ospedale c’è una donna che dice di essere la granduchessa Tatiana e questa voce raggiunge la Baronessa Buxhoevden, ex dama di compagnia della zarina, che, prima di una lunga serie di visitatori, va ad esaminare la donna. Senza esitazione la baronessa afferma che la donna è troppo bassa per essere Tatiana. La paziente dice che ci deve essere stato un equivoco, in quanto lei è Anastasia e non Tatiana.
Da questo momento inizia una lunghissima storia che durerà per tutto il Novecento andando oltre la morte della donna per colludersi solo nel 1994 con la pubblicazione dei risultati degli esami del DNA.
Anna Anderson
La sopravvissuta, che poi chiamerà se stessa Anna Anderson, non convince né la zia materna Irene di Prussia, né (dopo qualche esitazione) la zia paterna Olga Alexandrovna, né Pierre Gilliard, l’insegnante di francese dei rampolli imperiali, che vanno in diversi momenti a visitarla. La zarina madre Maria-Dagmar, a differenza di quanto viene raccontato nel film di Anatole Litvak, e la figlia Xenia invece rifiutano categoricamente di incontrarla.
Oltretutto Anna non parla russo, il suo inglese è orribile e si esprime in un tedesco piuttosto rozzo. Questa strana circostanza viene spiegata con lo shock provocato dalle sue orribili esperienze che avrebbero avuto come risultato il rifiuto di esprimersi nella lingua dei suoi persecutori.
Nel corso degli anni la storia si complica per le diverse prese di posizione di vari parenti: un figlio di Irene, Sigismondo, invia alla Anderson un elenco di 18 domande che riguardano “fatti segreti” della loro infanzia che solo Anastasia avrebbe potuto conoscere. Le risposte di Anna sono, secondo Sigismondo, così accurate da fargli affermare con assoluta convinzione che Anna è davvero Anastasia. Un paio di parenti Romanov afferma lo stesso, ma si tratta di persone che avevano incontrato Anastasia solo occasionalmente molti anni prima durante feste familiari in mezzo a una folla di parenti.
L’affermazione più interessante è però quella della principessa Cecilia di Prussia nuora del kaiser e lontana cugina di Anastasia *. Cecilia va a trovare la donna ed è colpita della sua rassomiglianza con la zarina madre Maria-Dagmar. La kronprinzessin incontra Anna diverse volte nel corso di alcuni anni e alla fine è del tutto convinta che si tratti veramente di Anastasia.
Cecilia di Prussia
La circostanza più strana di tutta questa storia, e che spiega anche perché Cecilia fosse tanto convinta, è la conoscenza che Anna Anderson mostra di avere a proposito di un avvenimento della prima guerra mondiale noto davvero a pochi e forse mai avvenuto.
Ad un certo punto Anna si lamenta del fatto che tra le persone venute a visitarla non ci sia lo zio Ernie, l’ex granduca di Hesse-Darmstadt, da lei incontrato l’ultima volta in Russia nel 1916. Dal momento che la Russia e la Germania in quel momento erano in guerra su fronti opposti, una visita di Ernie alla sorella zarina sarebbe stata impossibile a meno che non si fosse trattato di una specie di “caso Sisto”.
Nel 1917 due fratelli dell’imperatrice Zita, Sisto e Xavier, che combattevano per il lato opposto, si recarono in tutta segretezza in Austria per discutere le condizioni di una pace separata tra l’impero Austro-Ungarico e la Francia. Questo piano non ebbe esito favorevole e la guerra continuò. Quando, nonostante tutte le cautele prese, la notizia dell’incontro fu resa pubblica, ci furono enormi polemiche anche da parte del Kaiser che reputò un tradimento la trattativa segreta dell’imperatore Karl.
Se fosse vera la storia della visita di Ernie, anche il kaiser, addirittura un anno prima di Karl, avrebbe tentato delle trattative segrete per una pace separata in questo caso con la Russia, esattamente ciò che poi avvenne davvero con l’avvento di Lenin. Ma questa visita di Ernie in Russia c’era stata davvero? Ernie, che dopo la guerra aveva dovuto abdicare al trono di Hesse, ma aveva continuato a vivere a Darmstadt e a mantenere le sue proprietà, negli anni Venti sperava ancora di potere ripristinare il granducato e negò sempre con decisione di essere stato in Russia durante la guerra.
Ernie
Fra tutti gli oppositori di Anderson Ernie era il più accanito, ma anche la sorella maggiore di Alessandra, Vittoria, non aveva dubbi. Negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione russa erano state diffuse, certamente dal governo sovietico, delle voci che dicevano come solo lo zar fosse stato giustiziato mentre i figli erano stati risparmiati. In realtà già nella stessa estate del 1918, come è riportato nella biografia della principessa Maria Luisa, Vittoria di Hesse era stata informata direttamente da re Giorgio V della uccisione di tutti i componenti della famiglia imperiale. Gli Hesse erano quindi propensi ad accogliere con scetticismo i numerosi Alessio, Maria o Tatiana che si moltiplicarono in quegli anni.
Ernie per mettere una buona volta la parola fine alla vicenda nel 1927 ingaggia un investigatore privato. Questi arriva alla conclusione che Anna Anderson è in realtà Franziska Schanzkowska un’operaia polacca. Vengono anche ritrovati i fratelli di Franziska che la riconoscono. Nel 1928 subito dopo la morte dell’imperatrice madre Maria–Dagmar che non aveva mai voluto accettare la morte di Nicola e famiglia, venti Romanov e i fratelli di Alessandra, Ernie, Vittoria e Irene, firmano congiuntamente una dichiarazione in cui affermano che Anna Anderson non è una delle figlie dello zar.
Olga Alexandrovna
A seguito di pressioni familiari anche il principe Waldemar di Danimarca che, nonostante l’opposizione di sua sorella Maria-Dagmar, nel dubbio aveva pagato per anni le spese ospedaliere della Anderson, cessa ogni contributo. L’ambasciatore danese in Germania, che aveva appoggiato la Anderson per salvaguardare da ogni eventuale biasimo la famiglia real, viene incoraggiato a sospendere ogni attività. Anna ha però ancora altri appoggi: per esempio il duca di Leuchtenberg ** e persino il compositore Serghei Rachmaninov i quali la mantengono per molto tempo anche se non sono davvero conviti della sua reale identità .
C’erano indubbiamente in ballo anche considerazioni finanziarie. Si era diffusa la notizia che lo zar aveva lasciato presso la Banca d’Inghilterra delle ingenti somme e in particolare 4 milioni di rubli per la dote di ognuna delle figlie. La Banca di Inghilterra ha sempre negato questa circostanza e si è poi appurato che lo zar aveva effettivamente depositato all’estero delle ingenti somme ma che durante la guerra le aveva tutte ritirate per utilizzarle negli ospedali militari.
Nel 1938 Anna avvia una causa per il riconoscimento di identità che sarebbe durata fino al 1970 e che costituisce il caso giudiziario più lungo nella storia tedesca del Novecento.
I suoi oppositori durante il processo sono gli Hesse, prima Louis, che nel 1937 è succeduto al padre Ernie come capo della famiglia, e poi gli Hesse-Kassel dopo la riunificazione dei due rami. I fondi per la lunghissima causa sono forniti da Lord Louis Mountbatten, figlio della principessa Vittoria, ultimo viceré dell’India, nonché cugino delle granduchesse uccise che, grazie alla moglie, poteva disporre di notevoli capitali. Anna infatti reclamava parte della eredità dei beni lasciati da Alessandra-Alix in Germania. Fra i numerosi testimoni chiamati la principessa Cecilia e un nipote del Kaiser affermarono sotto giuramento, fra l’altro, che il viaggio di Ernie in Russia c’era stato davvero e che avevano appreso questa notizia dall’imperatore Guglielmo in persona il quale lo avrebbe ammesso alcuni anni dopo il conflitto.
Ad un certo punto la corte tedesca incarica dei periti di comparare con i metodi della antropologia forense le fattezze di Anastasia e quelle di Anna e di confrontare la scrittura della Anderson con esempi di scrittura di Anastasia. Entrambi gli esperti affermano che senza alcun dubbio si tratta della stessa persona. Nonostante queste testimonianze alla fine la corte dichiara, nel 1970, che Anna Anderson non era in grado di provare di essere Anastasia Nicolaevna.
Con la morte di Anderson nel 1984 il caso pare infine dimenticato quando nel 1991, con l’avvento di Eltsin al potere, viene autorizzata un’indagine per il ritrovamento dei corpi delle persone uccise a casa Ipatiev.
I resti vengono ritrovati ma mancano due corpi : quello di Alessio e quello di una delle ragazze. Nel 1993 vengono resi noti i risultati delle analisi DNA e viene confermato che si tratta di Alessandra e di tre delle figlie, grazie ad un confronto con il DNA fornito dal principe Filippo duca di Edimburgo, la cui nonna materna era la sorella della zarina. Nicola viene identificato da campioni forniti dal duca di Fife (discendente per via femminile dalla regina Alessandra, sorella dell’imperatrice Maria Feodorovna) e da una discendente della granduchessa Xenia.
Negli stessi anni si cerca di analizzare alcuni tessuti di Anna Anderson che erano conservati in un ospedale della Virginia dove la donna aveva subito, alcuni anni prima, un intervento chirurgico. Si cerca di avere la collaborazione di Filippo o dell’unica sorella di Filippo ancora in vita, la principessa Sofia di Hannover, ma era il 1994 e la corte inglese sconsiglia fortemente di sollevare ancora una volta la questione Anna Anderson. Proprio in quel momento si sta definendo infatti la prima visita ufficiale di un monarca inglese in Russia dopo la rivoluzione.
Infine la scienza prevale e vengono confrontati i campioni di DNA di Filippo, dei resti di Ekaterinburg, di un nipote di Franziska Schanzkowska e di Anna Anderson : viene confermato senza ombra di dubbio che Anna Anderson non era Anastasia, ma per l’appunto Franziska Schanzkowska, circostanza già scoperta da Ernie nel lontano 1927.
Infine nel 2007 vengono ritrovati anche i resti di Alexiei e della sorella mancante : si tratta in realtà di Maria e non di Anastasia che era già nel primo gruppo rinvenuto nel 1991.
Insomma Anna Anderson /Franziska Schanzkowska era certamente un’incredibile persona che è stata capace di recitare per decenni con assoluta convinzione la propria parte senza mostrare la minima esitazione e ha superato test allora considerati attendibili per essere smascherata infine solo dall’analisi del DNA Anna non era però mai riuscita a convincere le persone che conoscevano davvero bene Anastasia.
Laura Maniscalco
* La kronprinzessin Cecilia di Prussia nata duchessa di Mecklenburg-Schwerin è la figlia della granduchessa Anastasia Mikailovna Romanov, a sua volta figlia del granduca Michele e nipote dello zar Nicola I.
** il duca di Leuchtenberg è un discendente del principe Eugenio, il figliastro di Napoleone che sposa una Wittelsbach. Il loro figlio Maximilian sposa la granduchessa Maria, una delle figlie dello zar Nicola I.
Ingrid Bergman è una delle mie attrici preferite (anche perché è stata una delle migliori partner del mio adorato Cary Grant, in Notorius ovviamente, ma se vi capita guardatevi anche Indiscreto nel quale i due sono s-t-r-e-p-i-t-o-s-i) però in questa pellicola, anche se la sua interpretazione è stata premiata con un Oscar, non è proprio da strapparsi i capelli. Mi spiego meglio. Lei è di una bravura stratosferica, sempre. Qui si adatta al feuilletton, alla storia romantica/assurda/improbabile e ne esce molto bene anche perché ha il portamento di una sovrana e quindi nessun dubbio che sia la figlia dello zar. Il film però è un drammone in costume anni ’50, una di quelle superproduzioni che piacevano tanto alle majors dell’epoca e tutti gli attori sono molto bravi, in primis Yul Brinner, sfrontato quanto basta per farlo amare subito, da Ingrid-Anna-Anastasia e da tutte noi. La Bergman si presenta come una povera smemorata vicina al suicidio e finisce con il diventare appunto una granduchessa, una metamorfosi che l’attrice con la sua bellezza e la sua allure, rende estremamente credibile.
Il successo però nasce da un altro motivo: è il segnale che Hollyowood ha perdonato Ingrid la quale alcuni anni prima aveva mollato baracca e burattini (carriera stellare, figlia e marito) per girare un film con Roberto Rossellini. Stromboli non era stato un capolavoro, lei aveva faticato parecchio con il neorealismo, ma fra la splendida svedese e il regista italiano era nata una storia d’amore che aveva fatto scandalo. Ingrid sposa Rossellini, mette al mondo altri tre figli, ma il matrimonio non funziona e lei torna se non stabilmente a Hollywood quanto meno rientra nelle grazie del cinema americano.Il Mereghetti gli dà due stelle e mezzo. Senza infamia e senza lode.
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131 Commenti
grazie @Marina..grazie @Laura….post interessante che ci darà l’opportunità di fare un giretto in Russia, anche se inevitabilmente ci saranno da raccontare momenti di grande tristezza, come quelli che mi assalgono quando perso alla famiglia imperiale russa e alla famiglia di Luigi XVI.
Proprio ieri ho caricato su kindle , La storia dell’ultima zarina e, nel pomeriggio, comincerò a leggerla..pare proprio ci cada a fagiuolo!
mi ricordo, che quando ero piccola, ogni tanto usciva qualche testimone che assicurava che la signora Anderson, fosse la figlia dello zar, e sui rotocalchi, se ne faceva un gran parlare…sarà lei davvero o è un’impostora? in realtà ,si diceva che la signora fosse molto ferrata su alcune abitudini della famiglia imperiale, almeno così si scriveva e ci davano da credere…in realtà ,la somiglianza c’era con la zarina, sua ipotetica nonna, Dagmar di Danimarca e con Thyra, sua sorella, negli occhi e nella bocca…oggi, grazie al DNA, sappiamo che fu una casualità..la signora Anderson , non era la granduchessa Anastasia e neanche Tatiana, non arrivò a prendere l’eredità tedesca di Alessandra, sua presunta mamma,ma comunque qualche cosa ci guadagnò oltre a un’effimera notorietà: tutte quelle interviste e fotografie che concedeva ai giornali, qualche cosa le avranno ben fruttato!
Il film,l’ho visto un paio di volte e il mio pensiero concorda perfettamente con quello di @Marina..Ingrid Bergman, superba, ambienti favolosi, ma tutto il resto da lasciar perdere…un po’ come la trilogia di Sissi..poca verità e molte menzogne!
Post interessantissimo. Grazie @Laura. Ricordo perfettamente, quando ero ragazzina, che ogni tanto si riparlava di Anastasia e dei dubbi sull’identità della donna che si spacciava per lei ma non sapevo del ruolo svolto dal Principe Filippo nella ricerca della verità, in primiis sui resti ritrovati ad Ekaterinburg ed, in via indiretta, su quelli della presunta Anastasia. Car@ Marina, venendo anche io dall’era geologica, come sai, ricordo che Anastasia era uno di quei film che facevano ciclicamente e mia madre che ogni volta esaltava il fascino di Yul Brinner e la bravura della Bergmann. Ricordo anche la battuta cui facevi riferimento ed il peso che aveva all’interno della storia. Ecco, se io adesso, ad esempio, volessi rivederlo (così come i due capolavori da te citati) come dovrei fare? E perchè nonostante i due canali noi conoscevamo, a memoria, i capolavori del passato (perchè sì diciamocelo è stato girato in un’era geologica precedente alla nostra) ed, ora, con decine di canali, non c’è n’è uno dedicato ai film che hanno fatto la storia del cinema? Scusate se sono andata fuori tema rispetto all’argomento trattato ma questo è una questione sempre molto dibattuta a casa mia…
si possono vedere in streaming ci sono dei siti, ma io non li frequento molto, però forse qualcuno qui ti può aiutare 😀
Buongiorno Carissimi. Che bel post. Vorrei iniziare dicendo che la prima foto non l’avevo mai vista veramente deliziosa. Tutte e quattro le granduchesse con i kokoshnik e gli abiti tradizionali e lo zarevic in divisa militare molto belli. Sono sempre rimasta affascinata dai volti di questa famiglia imperiale, anche nelle immagini riguardanti la famiglia al completo con lo Zar Nicola (che trovo, fosse bellissimo e rassomigliantissimo a suo cugino: re Giorgio V) e la Zarina Alessandra. Dicevo sono sempre rimasta affascinata, dai loro volti belli e drammattici al tempo stesso, evocano sensazioni contrastanti fra loro, per il lusso e l’opulenza in cui vivevano ed allo stesso tempo il dramma della rivoluzione che avrebbe truicidato questa famiglia molto unita e molto sfortunata. Sapete ricordo di aver letto da qualche parte che la Madre della Regina Elena d’Italia, avesse un dono di preveggenza, e un giorno mentre si trovava a palazzo dalla Zarina Alessandra (che era sua madrina , e per questo motivo, ebbe l’educazione li in Russia) ebbe una visione, dove vide le pareti del palazzo imperiale grondanti di sangue. Tanto forte questa visione che svenne, e volle rientrare in Montenegro. Tornando alla Anderson io non so come sia andata, sicuramente se il test del DNA ha dimostrato che non apparteneva alla famiglia Romanoff è cosi. Ma certo che fino a tale momento, c’erano tanti punti che potevano indurre in qualche dubbio. Uno fra questi, si dice fosse oltre alla rassomiglianza ad Anastasia, anche l’imperfezione ad una falange della mano presenti sia nella granduchessa che in Anna Anderson. Mah Affascinante, come affascinante era anche la Indimenticata Bergmann nel film omonimo. Molto carino anche se non paragonabile a quello precedentemente menzionato il film Cartone animato “Anastasia” della 20th Century Fox : anche questo molto romanzato, con qualche spunto sulla realta’ e con belle musiche . Scusate le dilungazioni. Un caro saluto a Tutti in particolare alle autrici del post.
Scusate, ma al solito ho commesso un errore. Non era la madre della Regina Elena ad essere a Sanpietroburgo, ma la stessa Regina Elena che era stata educata in un collegio di cui La Zarina Alessandra credo avesse il Patronato. Comunque mentre si trovava li, sua Madre la Duchessa Milena Vucotiç ebbe questa visione (le pareti del palazzo imperiale che grondavano sangue) e per tale motivo sempre se non ricordo male fece rientrare la figlia Elena nel Montenegro.
splendido Post, @laura!!! 😀
per anastasia in streaming ci ho provato diverse volte a cercarlo ma è sempre in inglese e di pessima qualità, in alternativa consiglio di cercarlo nelle biblioteche (agli intronati di siena c’è di sicuro)
anche a me yul brinner e ingrid bergam hanno fatto sognare, senza contare che c’è anche la versione cartone con le voci e le canzoni di fiorello e tosca (nella versione italiana, mica pizza e fichi)!!!
chissà come le venne l’idea di spacciarsi per anastasia???
Grazie a tutti voi e a Marina che mi ha di nuovo ospitato. Ho voluto raccontare questa vicenda non tanto per ricordare una tragedia ben nota a tutti (anzi ho volutamente tralasciato questo aspetto) ma perche’ trovavo interessante questa storia per due motivi. Innanzitutto per presentare le diverse reazioni dei Romanov e degli Hesse all’apparizione di questa persona che certamente era una donna dotata di grande abilita’ e furbizia : non solo personaggi che conosciamo gia’ per altre vicende come Dagmar, Waldemar, Victoria, Cecilia e persino Lord Mountbatten, ma anche artisti famosi come Rachmaninof. Mi ha incuriosito il loro atteggiamento verso questa “intrusa”. L’altro motivo e’ la misteriosa vicenda della proposta di pace separata che sarebbe stata portata da Ernie su incarico del kaiser allo zar. E’ un aspetto molto importante perche’ getta luce sul fatto che davvero nessuno (almeno tra i Royals) voleva questa guerra e che ci furono tanti tentativi di fermarla purtroppo tutti senza successo. Nicola II era probabilmente l’unico che avrebbe potuto evitarla fin dall’inizio in quanto detentore di poteri di gran lunga maggiori di quelli dei suoi “cugini reali” ma purtroppo nel momento cruciale non ebbe il coraggio di andare contro l’opinione corrente invigorita purtroppo da una isterica xenofobia.
E’ vero che il film con Ingrid Bergman non e’ un capolavoro come non lo e’ l’altro film che Ingrid fece poco dopo (la locanda della Felicita) anche questo basato su un personaggio storico ma molto lontanto dalla realta’ dei fatti. Era questo il modo di fare i film negli anni Cinquanta (e in parte anche dopo) romanzare la realta’. Anche io come Marina adoro totalmente Ingrid.
guardatela qui mentre danza il reel con Cary Grant
https://www.youtube.com/watch?v=o8ZL_BQUi8o
allora. guardate il link perché è stupendo, ma non capirete nulla se non quanto sono bravi ‘sti due che le coppie che funzionano si vedeeeee. anzi mi rammarico che non abbiamo fatto altri film insieme. dopo andate subito a cercare il film e godetevelo.
Grazie per questo bel post! Ricordo quando i giornali (forse a corto di notizie) riproponevano ciclicamente questo argomento; si disse anche che non si trattava della principessa Anastasia, ma di sua sorella Olga, confrontando la forma dell’orecchio (che rimane sempre quella che si ha alla nascita) di Anna con quello delle figlie dello zar.
Sì @Caterina, erano veramente bellissimi questi Romanov, uomini e donne…forse con gli uomini con un fascino particolare..insomma bellezze, che sarebbero ancora oggi, molto moderne
@Dora quella tale Anna Anderson, era una povera squilibrata, per cui , va’ a capire cosa le diceva il cervello!, un po’ come quei matti delle barzellette che dicono di essere Napoleone…evidentemente la notizia della morte della famiglia dello zar, deve averla talmente addolorata e colpita tanto da identificarsi con una delle figlie! quello che era strano , era che si diceva, che questa donna conoscesse molti particolari della vita privata della famiglia e che avesse delle cicatrici da arma da taglio sul petto e sul fianco….naturalmente tutto quello che scrivo è quello che ricordo era scritto sui giornali di allora e i discorsi dei miei genitori con i loro amici e parenti, quindi nulla sul quale poter giurare …si diceva pure che qualora fosse stata un’impostora, doveva essere venuta, per forza in contatto, con qualcuno , anche qualcuno della servitù che in seguito alla rivoluzione se l’era data a gambe e che le aveva confidato molte cose sulla famiglia imperiale….stamane sono andata anche a riguardare SM Wiky e lì dice che in realtà questa donna, la Anderson, visse in povertà e che era stata internata in un manicomio…il marito, che secondo me, ci faceva i soldi, sulla pazzia della moglie e che sperava forse di farsene anche di più, (altrimenti perchè sposare una povera incapace?) ,addirittura la rapì e nascose…insomma ebbe una vita molto avventurosa
Ora vado a incominciare il libro sulla zarina Alessandra, e credo che ci sarà ancora molto da commentare
Bello!Bellissima la foto di apertura,che bei visi!Anche io ho sempre seguito la storia della presunta Anastasia,romanticamente ho sempre sperato che potesse essere sopravvissuta,peccato!Buona giornata!
@ Laura grazie per questo post così dettagliato che ripercorre una storia famosa ma di solito non così ben approfondita, sia per la causa legale che ha visto esponsnti di diverse famiglie reali su diverse posizioni, sia per gli sviluppi di pochi anni fa e la definitiva conclusione della vicenda.
@ Marina segnalaci sempre i film degli anni passati così che possiamo conoscerli o riscoprirli.
Mi ricordo quando , ogni tanto, sui rotocalchi c’era l’intervista ad Anna Anderson in cui affermava di essere Anastasia. Qualche anno fa comprai un libro, mi pare scritto da Michele di Grecia ( ma non sono sicura), nel quale affermava che sua madre era una delle figlie dello zar. Portava a sua giustificazione una ciste molto grossa vicino al gomito, ciste che aveva tanto la granduchessa che sua madre. Purtroppo prestai il libro ad una mia amica che non me lo rese più. Se volete vedere il film con la Bergman masta andare su IBS, io l’ho comprato lì.
grazie per la segnalazione del film su Ibs 😀
non ho capito chi dice che sua madre era una delle figlie dello zar.
grazie per la segnalazione anche da parte mia
post molto interessante! non conoscevo tutti i dettagli di questa storia. sicuramente questa signora non ha fatto tutto da sola, ci deve essere stata una regia alle spalle.
fino al libro di papi sui gioielli dei romanov non ero molto appassionato a questa dinastia, poi dopo averlo letto mi si è aperto un mondo di partele, rapporti dinastici e soprattutto ho capito quanto era effervescente l’alta società di san Pietroburgo durante la belle époque. se non sbaglio lo stesso v.e. III aveva definito quel mondo come fiabesco nel 1896 dopo essersi recato all’incoronazione di nicola II. veramente una realtà molto affascinante purtroppo finito in tragedia.
@laura complimenti! e la penso come te sui royals e la prima guerra mondiale. ogni volta che approfondisco l’argomento in qualunque dinastia mi viene l’impressione che nessuno nelle varie case reali volesse questo conflitto. complice anche il fatto che negli ultimi anni le varie dinastie si erano molto avvicinate frequentandosi, andando anche oltre le parentele, anche grazie a una nuova facilità di movimento rispetto al passato. i treni tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento hanno permesso alle varie case reali di potersi frequentare e incontrare piuttosto spesso e in tempi per l’epoca molto rapidi. molto interessante anche il fatto della pace separata tentata dal kaiser, è un personaggio avvolto in luoghi comuni e che mi piacerebbe approfondire. ci sono biografie in italiano consigliate???
io il film anastasia l’ho visto qualche anno fa in tv, non mi ha molto entusiasmato. preferisco di gran lunga la Bergman in “fiore di cactus”, tutto un altro genere di film 🙂
in streaming l’ho cercato ma non è più reperibile. l’unico sito su cui si poteva vedere è stato messo off line un paio di anni fa, ma non ho fatto una ricerca molto approfondita, magari con un po’ più di tempo a disposizione si trova.
@Laura mi aggiungo ai complimenti degli altri! Grazie per questo post che racconta una parte tragica del Novecento in modo molto interessante e coinvolgente.
Mi sono sempre chiesta come mai lo zar non abbia allontanato le figlie dalla Russia immaginando che le proteste e le rivolte avrebbero portato a gravi conseguenze.. specialmente le maggiori erano adulte ormai.. sarebbero potute partire con la nonna..
Non mi ricordavo la foto di Anna Anderson e, sinceramente, non mi sembra assomigli molto alle granduchesse.. soprattutto la bocca è così diversa dalla loro..
Il film con Ingrid Bergman? assolutamente da vedere!!
@Laura, anche da parte i miei complimenti per questo post, ora sono di corsa, ma appena possibile farò i miei commenti sulla vicenda. Intanto ho condiviso il post su FB.
@Marina l’autore del libro (mi pare Michele di Grecia) affermava che sua madre era la figlia dello czar. Una delle granduchesse era fidanzata ma non ancora ufficialmente con lord Mountbatten. Infatti l’uomo, fino a che non è stato ucciso dall’IRA, teneva sulla sua scrivania e nel portafoglio una foto della ragazza.
?!?!? Michele di Grecia è figlio di Francoise d’Orléans figlia a sua volta del duca di Guisa. E’ vero invece della foto di una delle granduchesse sulla scrivania di Mountbatten, lui lo racconta spesso e anche i biografi annotano questo particolare, non mi ricordo qualche fosse, forse Maria o Anastasia, ma sul fidanzamento ho i miei dubbi. Montbatten quando scoppia la guerra ha 14 anni e sua madre Victoria non doveva essere una propensa ai matrimoni combinati.
Lord Mountbatten da ragazzo era stato affascinato da Maria. Vittoria visitava la Russia praticamente ogni anno e i vari cugini erano molto legati.
quando scoppia la guerra Victoria e la figlia Louise sono in Russia e devono rientrare precipitosamente.
@Marina e @Laura, grazie per questo post! Curiosità soddisfatta a tempo di record: sono bastati due giorni per scoprire quale fosse l’annunciata sorpresa che avevate in serbo per noi! 🙂
@Laura complimenti davvero anche da parte mia 🙂 e questa tua idea ci dà anche l’occasione molto molto gradita, come ha scritto @Elettra questa mattina 😉 , per fare un bel giretto in Russia! Hai tratteggiato con molta attenzione tutti i passaggi di questa incredibile storia che ha tenuto banco per decenni, soffermandoti molto, come hai scritto tu, sulle implicazioni che l’affaire Anna/Anastasia comportò man mano tra i parenti e come essi lo vissero. E i casi di presunte/i Romanov superstiti impazzavano, mi sembra naturale che si sperasse che qualcuno fosse riuscito a scampare a quell’eccidio, allora ci si basava sulle impressioni, i racconti, le somiglianze, e qui in assenza dei corpi e senza la prova provata del DNA …
Ricordo benissimo quando tra il 2007 e il 2008 sono stati recuperati gli ultimi due corpi di Maria e Aleksej ed è stato fatto l’esame del DNA (con i risultati che sappiamo) che ha fatto tramontare ogni leggenda.
Quanto alla pellicola cinematografica, Anastasia è uno di quella serie di film che mia mamma mi ha fatto scoprire ormai anni e anni orsono e ricordo allora di averlo apprezzato, romanzato sì, ma mi aveva molto affascinato per storia e interpretazione, oltre a darmi una piccola suggestione dei precedenti fasti alla corte degli zar. Lo rivedrò volentieri.
La bravura di Ingrid Bergman (nonostante le palesi inesattezze contenute nel film) forse fa passare in secondo piano quello che io trovo l’aspetto piu’ interessante della vicenda : le vicissitudini dei superstiti alle prese non solo con il mistero di questa donna ma con il tentativo di ricostruire un mondo di relazioni anche familiari messo sottosopra dalla guerra. Quest’anno, che segna l’anniversario dello scoppio della “inutile strage” come fu definita dal papa, ho letto e riletto parecchie cose. Come abbiamo scritto in altri post i discendenti della regina Vittoria si trovarono spesso su fronti opposti e la famiglia degli Hesse -Darmstadt e’ l’esempio piu’ chiaro di questa enorme tragedia.
Che belli i giovani Romanov! Ho letto tutto con passione perché questa incredibile storia mi ha sempre affascinata. Strepitose le dinamiche, i personaggi e gli intrecci di questo ” affaire ” che si dipana dal 1920 al 2007.
Grazie!
Non ci si può distrarre o assentare per un giorno che ti ritrovi un nuovo post e decine di commenti!
@Laura
Bell’idea aver dato un taglio all’articolo sulla Anderson, donna a suo modo affascinante!
Credo che molte tra diatribe o collusioni tra lei e i vari parenti sopravissuti dI Anastasia possano ricercarsi tra sensi di colpa o, peggio ancora, approfittarne per denaro!
@Marina
Ricordo la Bergam di Stromboli per il dissidio, personale e professionale, con la Magnani che nello stesso periodo dava girando Vulcano: bella storia!
🙂