Nozze in verde con smeraldi per Eugenie e Jack sposi a Windsor

Le nozze in verde di Eugenie e Jack celebrate sabato 12 ottobre a Windsor sono state, a modo loro, un successo, quindi oggi mi verrebbe da dire al duca di York: “HRH lei ha fatto tanto rumore per nulla”. Il royal wedding autunnale, il secondo dell’anno per la royal family britannica, costituisce infatti la prova scientifica (di quelle empiriche ne abbiamo già a dozzine) che in generale i maschi non capiscono niente di matrimoni e devono lasciar fare alle donne. Il motivo è presto detto.

Dopo essersi agitato, infuriato, offeso, che aveva deciso di non trasmettere la diretta del royal wedding autunnale, dopo aver smosso mari e monti affinché la sua bambina avesse un matrimonio sontuoso (o quasi) come quello dei cugini, il principe Andrea è stato superato dai fatti e dalle scelte della figlia. Il duca avrebbe dovuto semplicemente chiedere “amore di papà che diadema ti metti? che ti presta nonna?” Una volta scoperto che Eugenie aveva scelto un gioiello mai uscito dalla cassaforte di The Queen, il duca poteva serenamente mettersi il cuore in pace. La Greville Emerald Tiara (mi passino i puristi l’uso combinato di diadema/tiara come sinonimi, in italiano non lo sono ma è una questione di stile per evitare ripetizioni) è riuscita da sola a dare il “twist” a un evento che, venendo a pochi mesi da un altro molto più mediatico, rischiava di essere affossato dal precedente, celebrato, fra l’altro, nello stesso luogo e con più o meno gli stessi invitati.

Nozze in verde con diadema di smeraldi … e gli orecchini sono un regalo dello sposo

La tiara indossata dalla sposa, oltre ad apparire meravigliosamente adatta su una capigliatura castana con un sottofondo rosso, è di suo sublime, straordinaria, imponente e persino originale (poiché le spose in genere non scelgono un gioiello con pietre colorate) ma soprattutto non è non collegata a un’altra royal lady. Esiste una sola sfocata fotografia di Mrs Greville con indosso questo kokoshnik creato nel 1919 da Boucheron; il gioiello evidentemente fa parte della consistente eredità che la miliardaria lascia alla futura Queen Mum la quale però non l’ha mai indossato. Alla morte della regina madre nel 2002 il diadema, al cui centro splende uno smeraldo cabochon da 93,7 carati, è quindi finito nei forzieri di Buckingham Palace dove è rimasto chiuso per ben sedici anni.

Nessuno (a parte il famoso giornalista esperto di gioielli Vincent Meylan autore di un importante libro su Boucheron) si ricordava più della Greville Tiara che è riapparsa scintillante il 12 ottobre fra i capelli della principessa Eugenie, la cui immagine sarà d’ora in poi collegata a questa meraviglia della gioielleria francese. Nessun confronto, nessun paragone, la Emerald Greville d’ora in poi sarà collegata a Eugenia e alle sue nozze perché le ha rese uniche e originali. A differenza di quanto accaduto fino ad ora.

Il duca di York con la principessa Eugenie

La Cartier Halo di Kate è stata vista molte volte sulla testa della Queen Mum e della principessa Margaret, il diadema di Meghan era una creazione della Queen Mary, la principessa Anna ha messo la fringe della madre la quale a sua volta ha scelto nello scrigno della nonna, Zara Phillips ha portato un gioiello della bisnonna Alice, Diana ha reso omaggio alla sua famiglia con la Spencer Tiara. Solo Eugenie resta unica. Insomma la ragazza ha capito come funziona il mondo e soprattutto è abbastanza evidente che questa nonna regina, sempre così seria e apparentemente poco espansiva, alla nipotina ci tiene parecchio perché ha voluto farle non propriamente un regalo,in quanto il diadema è un prestito, però un favore grosso, ecco questo si.

Nozze in verde con diadema di smeraldi

Sulla Greville Emerald tornerò con un post dedicato perché la storia della signora e la decisione di lasciare in eredità tutto il suo notevole scrigno alla moglie di Giorgio VI meritano un approfondimento ). Ma prima veniamo alle nozze e siccome sui social è già stato detto tutto e il contrario di tutto vi racconterò semplicemente cosa mi è piaciuto molto e invece quei dettagli di cui, secondo me, si poteva fare a meno.

Un applauso prima di tutto alla tempra d’acciaio del duca di Edimburgo il quale aveva fatto sapere che avrebbe deciso la mattina stessa, scelta abbastanza comprensibile per un uomo di 97 anni anche se la chiesa si trova giusto a due passi da casa.

Un altro applauso a Peter Pilotto e Christopher De Vos (titolari della maison fondata da Londra nel 2007 e amata da molte signore dell’alta società) che hanno creato il sublime vestito della sposa. Nell’abito ho visto alcune similitudini con il vestito indossato il 6 luglio 1893 dalla principessa Mary di Teck, la futura regina Mary amatissima nonna di Elisabetta II e la prima impressione è stata confermata dalle dichiarazioni ufficiali dei due stilisti i quali hanno detto di aver studiato insieme a Eugenie gli abiti da sposa delle royal ladies del passato. Il corpetto aderente e la profonda scollatura a V, definita da una piega del tessuto, hanno strategicamente messo in evidenza i punti di forza della giovane principessa mentre la gonna svasata perfettamente proporzionata alla sua figura ha equilibrato tutto l’outfit. Il modello, una gonna a V rovesciata ripresa sul dietro con un gruppo di pieghe che diventano una piccola coda, era un classico della moda femminile alla fine del XIX secolo e qui è stata resa moderna da un lungo strascico a più strati. Una toilette sontuosa ma semplice, romantica però minimal e in fondo molto moderna nella quale la giovane sposa sembrava essere completamente a proprio agio.

Bello anche il tessuto damascato (che si è visto nei successivi dettagli delle foto) creato appositamente a Como con un disegno dei classici fiori araldici inglesi: la rosa di York, il cardo della Scozia amata dalla coppia, il trifoglio irlandese terra di origine della famiglia materna, l’edera poiché i due abitano nell’Ivy Cottage di Kensington Palace ma anche pensando a questo rampicante che nella simbologia floreale britannica rappresenta il matrimonio.

Nozze in verde al castello di Windsor

A livello scarpe la sposa ha scelto la comodità indossando tacchi bassi (si intravedono nella foto sopra), mentre fra le mani aveva un bel bouquet in tono con queste nozze in verde, composto da rose, mughetti, un fiore di cardo, ancora edera e un rametto di mirto proveniente dal famoso cespuglio nato dal mirto del mazzolino della regina Vittoria. Come da tradizione avviata dalla Queen Mum, che il giorno delle sue nozze nel 1923 volle ricordare il fratello morto pochi anni prima nella carneficina della Prima Guerra Mondiale, il bouquet della sposa sarà deposto a Westminster sulla tomba del Milite Ignoto.

Interessante la scelta di non avere un velo, per non coprire il diadema e dargli risalto, ma anche per lasciare ben in vista la doppia profonda scollatura sul retro studiata con lo scopo preciso di far notare una profonda cicatrice. Di recente Eugenie ha raccontato della sua grave forma di scoliosi, dell’intervento e della lunga riabilitazione. Un ricordo doloroso che è stato un percorso di vita e quindi ha trovato spazio anche nel giorno delle sue nozze, come a dire “se sono la donna che vedete oggi è anche per questo”.

Nozze in verde

Una donna oggi molto felice e fortunata se il suo compagno per vederla bene e mentre percorre la navata della St. George Chapel e potersi emozionare, inforca gli occhiali.  Jack era accompagnato dal fratello Thomas, il best man che lo scrivo ancora una volta NON è il testimone ma un “accompagnatore” un sostegno allo sposo che si dirige verso l’altare. Dovrebbe anche evitare “fughe” ma come sappiamo bene noi che abbiamo visto 500 volte “Quattro matrimoni e un funerale” qualche volta i best men possono fallire.

Nozze in verde con sposo in azzurro

A proposito dello sposo, non so se avete notato che sotto al tight perfetto indossava una cravatta azzurra e un gilet blu quindi mi domando: non si sono coordinati appositamente, lui si è casualmente abbinato ai pantaloni dei paggetti, oppure lei gli ha voluto fare la sorpresa delle nozze in verde? [Un dettaglio che mi ha fatto sorridere in quanto mio marito, non volendo intromissioni nella scelta del suo outfit e vietandomi di andare a scegliere con lui, si è presentato con una mega cravattona rosa che – dopo, non lì sul momento perché ero troppo emozionata – gli avrei strappato. E con un completo (completo persino di gilet il 27 lugli0) di un colore grigio orribile in un tessuto spesso come lo spigato siberiano di Fantozzi].

Charlotte of Cambridge

Sul versante paggetti e damigelle ancora una volta il posto d’onore spetta a Charlotte la quale ha la stoffa della royal star e non ha smesso un attimo di salutare regalmente i sudditi. Lei si che ci sa fare. Il fratello meno imbronciato forse anche perché vestito più comodo rispetto al wedding di maggio è stato amichevoltemente intrattenuto da Savannah Phillips che anche lei deve essere un personaggio interessante. Certo che tre matrimoni in un anno sono quasi un record per i due piccoli royal i quali iniziano a essere parecchio esperti, ma d’altronde anche The Queen da bambina e da ragazzina ha fatto spesso la flower girl e la damigella. Un grande applauso di sostegno a Lady Louise, la figlia dei Wessex, a cui è stata affidata questa banda agitata e turbolenta ma lei se l’è cavata egregiamente e non deve essere stato facile.

Mi domando però, sempre a proposito del coordinamento, come mai la damigella più grande non sia stata abbigliata nello stile degli altri. Non lo ha voluto lei oppure è stata reclutata all’ultim’ora? E Beatrice non doveva essere una “maid of honour”? Ad ogni modo ha scelto un modello e un colore che le donavano molto e nell’insieme lei e la sorella sembrano, come dire,”maturate”. Le stravaganza e le originalità dei loro anni giovanili sono state accolte male anche perché le due ragazze non sono dotate di quelle personalità strabordanti e super decise che “metto qualsiasi cosa tanto so di poterla portare con disinvoltura”. Forse l’episodio delle nozze di William e Kate ha segnato una svolta e indicato loro qual è la strada da seguire. Forse hanno analizzato insieme le reazioni e preso atto che l’esposizione mediatica – anche se per loro ridotta al minimo sindacale in quando, ricordo, non sono “working royal” – alle volte può avere risultati pessimi se non gestita a modo e con intelligenza. In ogni caso queste nozze in verde sono state un vero e proprio trionfo (sia per la sposa sia per la sorella maggiore) che, speriamo, abbia rasserenato molti animi.

Eugenie, Jack e la regina

Gli ospiti royal e non delle nozze in verde

Tralascio i commenti sugli ospiti e relativi outfit – trovate una gallery sulla pagina Facebook a cura di Francesca Panseri – ma lasciatemi dire che Sarah Ferguson poteva lasciare a casa le ali di Ermes. The Queen invece sempre al top con un soprabito e cappello in tinta azzurro cloud (nuvola) e la sua spilla con il Cullinan V tagliato a forma di cuore, una scelta sicuramente non casuale (su questo gioiello realizzato con uno dei “chips” del famoso diamante Cullinan leggete e anche ); elegantissime in blu la contessa di Wessex e la duchessa di Sussex, Kate fedele a se stessa ha cambiato colore ma non modello onde evitare malintesi e accuse di riciclo…

Numerosi a questo wedding, abbastanza royal ma senza esagerare, i personaggi del mondo dello spettacolo e della moda: Ricky Martin, Naomi Campbel, Robbie Williams (padre di una delle damigelle), l’attore e regista Stephen Fry, lo scrittore Julian Fellowes. Sul versante Gotha, Pavlos di Grecia con moglie e figlia e i fratelli Hannover con consorti.

Come in tutti i matrimoni i parenti sono in attesa della sposa. Nella prima fila da destra il principe Pavlos di Grecia, Lady Louise Windsor, Zara Tindall, Mike Tindall, Autumn e Peter Phillips, Beatrice e Sarah. La prima della seconda fila è la principessa Anna che ha seguito i dettami di queste nozze in verde. Non cercate Camilla che non c’è.

Ecco appunto, Camilla. Come ormai noto la duchessa di Cornovaglia non era presente a causa di un precedente impegno in Scozia, anzi nell’Aberdeenshire, ovvero nel nord del nord. Che dire? Ha fatto bene, ha fatto male, doveva sorridere ed essere presente? Secondo me ha fatto benissimo. Gli York tutti hanno di lei una pessima opinione, il principe Andrea non ha perso occasione per parlare male della cognata, le sue figlie evitano ostentatamente di farle la courtsy dovuta come moglie dell’erede al trono. Credo cha alla sua età e nella sua posizione Camilla possa decidere se e quando evitare situazioni che non la fanno stare bene. Il principe Carlo, presente alla cerimonia è partito subito dopo per la Scozia dove ha raggiunto la moglie.

Eugenie e il duca di York

Per queste nozze in verde l’addobbo floreale dell’ingresso ricorda molto quello allestito per il matrimonio di Harry e Meghan ma è stato declinato in versione autunnale, a me in generale era sembrato troppo carico anche a maggio, però mi dice Giorgia Fantin Borghi, una delle più famose wedding planner italiane, che la tendenza oggi è questa. Prendo atto.

L’irrequieto corteo nuziale e variopinto corteo nuziale, la cintura dei bambini, in tono con le nozze in verde, riproduce il dipinto di un artista contemporaneo. Alla mamma dello sposo (all’estrema destra) avevano detto nozze in verde, ma lei ha capito fiori.

Gli sposi in carrozza passano davanti all’ingresso laterale dove attendono i parenti stretti per i saluti. C’è tutta la famiglia reale compresi i cugini di secondo grado. La giovane donna in turchese dietro alla regina è Lady Gabriella Windsor, la prossima sposa.

Ecco infine la torta nuziale nell’St.George Hall di Windsor, una delle sale più suggestive e impressionanti del castello perché raccoglie tutti gli stemmi e i nomi dei cavalieri della Giarrettiera fin dall’origine dell’Ordine. Un luogo straordinario (nonostante la totale ricostruzione dopo l’incendio) dove restare delle ore a cercare personaggi storici e a respirare un’atmosfera quasi magica. La torta è una red velvet cake e a questo proposito vi racconto un piccolo episodio divertente. Venerdì sono stata invitata a Rai Uno nel programma “Storie Italiane” che è il seguito di Uno Mattina. Prima di dare la parola agli ospiti in studio c’è stato un collegamento con noto giornalista il quale ha un po’ pontificato sull’esibizionismo degli York e sulla loro voglia di stupire e di fare le cose in grande per superare Harry e Meghan. “Pensate un po’ – ha dichiarato il famoso giornalista esperto di Royals – hanno voluto persino una torta rivestita di velluto rosso”. Non faceva una piega tradotto letterammente una “red velvet cake”, è una torta di velluto rosso, però forse non bisognava fermarsi alla traduzione letterale.

Infine la domanda cruciale: ma questo royal wedding che tipo di impatto ha avuto sulla nazione britannica e altrove? Vi rispondo con alcuni dati che ho cercato e raccolto in questi ultimi giorni e forse vi faranno comprendere i motivi della polemica sollevata in UK riguardante soprattutto i costi relativi alla sicurezza perché, alla fine, il castello appartiene alla regina la quale ne può disporre come meglio crede. Il royal wedding di maggio ha ottenuto complessivamente 5.300.000 menzioni in neanche 24 ore e i cinque top brand legati all’evento (fra cui Givenchy e Stella McCartney) hanno visto crescere a dismisura i loro followers (più di 500.000 in totale) con oltre 38 milioni di likes il che ha generato un traffico valutato 7.5 milioni di dollari. Sul canale You Tube della Royal Family il video del matrimonio di Harry e Meghan ha avuto più di 33.092.212 visualizzazioni in cinque mesi, mentre quello di William e Kate “solo” 9.851.385 visualizzazioni. Questo per darvi la portata medicatica dell’evento.

I giornali e i siti people britannici stanno dando un notevole risalto alle nozze in verde di Eugenie e Jack, ma di sicuro non c’è stato il rilievo planetario ottenuto dal royal wedding di maggio. E non è una questione di confronti, lo dico e lo ripeto, è un dato di fatto: il 19 maggio all’altare c’era Harry, il ragazzino che ha perso la mamma quando non era neanche adolescente, il giovane che ha sofferto e ha fatto tanti sbagli ma si è riscattato con l’impegno nel sociale. A sposarsi inoltre era il figlio di Diana, e non mi venite a dire che il secondogenito dell’adorata principessa è uguale, nell’immaginario collettivo del mondo intero, alla seconda figlia di una coppia piuttosto sui generis. Il figlio di Diana e del futuro re d’Inghilterra che, fra l’altro, compie una scelta dirompente: porta nella famiglia reale inglese un’afroamericana, già famosa di suo in quanto attrice. Ecco non è proprio la stessa cosa.

Ad ogni modo se volete la prova provata (cioè come sopra la prova scientifica dopo quelle empiriche) date un’occhiata al sito di Emma Bridgewater famosissima creatrice di altrettanto famose potteries. Lei, che ci tiene a proseguire la tradizione delle royal commemoratives, ha disegnato una mug per ogni evento reale e royal wedding, ma non per le nozze di Eugenie. Però Eugenie e Jack hanno avuto una mug e una serie di oggetti della Royal Collection e se vi devo dire quasi quasi che mi piacciono di più di quelli creati per Harry e Meghan. Comunque grazie alle Emerald Greville Tiara e alla sue nozze in verde anche Eugenie si è conquistata un posto nell’olimpo delle spose reali inglesi.

Se volete scoprire tutti i segreti dei matrimoni della royal family ecco il mio nuovo libro: ROYAL WEDDING – Dalla regina Vittoria al principe Harry i matrimoni che hanno creato il mito della monarchia inglese”.

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