Diana Spencer non era Cenerentola

Diana Spencer non era Cenerentola, con i figli

Diana Spencer non era Cenerentola. E non solo perché davanti al nome portava il titolo di cortesia delle figlie dei conti inglesi. Diana Spencer non era Cenerentola perché veniva da una delle famiglie più importanti e del regno che, in passato, è stata anche una delle più facoltose. Grazie alla fortuna ammassata nel corso dei secoli con l’allevamento delle pecore, gli Spencer acquistano terre e titoli e si fanno costruire prima una splendida dimora di campagna fa le ondulate colline del Northamptonshire e poi un bellissimo palazzo cittadino ai margini di Saint James Park.


Diana Spencer non era Cenerentola

Quando, nel 1980, il principe Carlo inizia a corteggiare la figlia minore dell’ottavo conte Spencer, tutti a corte e nella famiglia reale fanno i salti di gioia: non solo lo scapolo n.1 del regno sembra aver finalmente trovato la donna giusta, ma questa si può dire sia quasi perfetta. Certo il top del top sarebbe stata una fanciulla di origini reali, purtroppo, all’epoca il vivaio del gotha è piuttosto sfornito (circolano solo un paio di cattoliche non idonee come mogli del futuro capo della chiesa anglicana, inoltre il principe ha standard piuttosto alti in fatto di bellezza), quindi un’inglese di famiglia aristocratica, come l’amatissima Queen Mum, viene accolta a braccia aperte.

Certo per lo sviluppo della favola sarebbe stata preferibile una Cenerentola vera, ma la fanciulla in questione, immortalata mentre bada ai piccoli allievi di un asilo, nell’immaginario popolare viene assimilata all’umile fanciulla che diventa moglie di un principe.
Ma questa non è la realtà perché, come dicevano, Diana Spencer non era Cenerentola. E adesso vi spiego perché.

Diana Spencer non era Cenerentola perché viene da un’antica famiglia

Gli Spencer sono noti fin dal 1469 e all’epoca erano dei rispettabili allevatori di pecore e montoni del Warwichshire. Imprenditori dotati di un certo talento per gli affari, accrescono di generazione in generazione le loro ricchezze tanto che, nel 1508, John Spencer può permettersi di acquistare Althorp, una magnifica proprietà di 120 ettari nel Northamptonshire, un blasone e un titolo di cavaliere, amabilmente concesso da re Enrico VIII in cambio di una congrua somma di denaro.
I suoi discendenti sono altrettanto accorti e cento anni dopo Robert Spencer, quando fa dipingere il suo ritratto per il grande salone di Althorp, è alla testa di una delle famiglie più ricche d’Inghilterra. Il nobiluomo è anche un giovinotto prestante e non passa inosservato; nel 1603 Giacomo I Stuart, notoriamente molto sensibile al fascino maschile, lo crea barone e ne favorisce la carriera diplomatica.
A partire da questo momento gli Spencer abbandonano l’allevamento e qualsiasi altra attività ritenuta poco consona al loro nuovo livello sociale; nel 1643 Henry, terzo barone Spencer, diventa il primo conte di Sunderland e suo nipote Charles sposa la figlia di John Churchill primo duca di Marlborough. Il famoso vincitore della battaglia di Blenheim non ha eredi maschi così, in via del tutto eccezionale, ottiene dalla corona di poter trasmettere il titolo alla discendenza femminile. Con la generazione successiva la famiglia si divide in due rami distinti: Charles il maggiore dei maschi aggiungere al cognome Spencer quello del nonno materno e, nel 1722, eredita il ducato di Marlborough, mentre suo fratello, l’onorevole John Spencer, succede al padre e riceve la proprietà di Althorp.

Diana Spencer non era Cenerentola, Althorp House
Althorp House la residenza degli Spencer nel Northamptonshire

Diana Spencer non era Cenerentola perché discende dai duchi di Marlborough

Ma c’è anche un ulteriore dettaglio, Sarah l’autoritaria duchessa madre di Marlborough non apprezza molto le prese di posizione politiche del nipote Charles Spencer-Churchill, così decide che il suo ingentissimo patrimonio andrà a John e ai suoi discendenti i quali potranno sedere in Parlamento, ma dovranno impegnarsi a non accettare mai incarichi di governo.
Un altro John Spencer, pronipote di Sarah Churchill, quando si  sposa nel 1755, può contare sulla favolosa rendita di 700 sterline a settimana quando con 300 sterline un gentiluomo può vivere comodamente per un anno.
Gli Spencer si spostano di continuo nelle varie residenze sparse per il paese: durante la stagione mondana sono a Londra in una vecchia casa su Grosvenor Street, l’estate la passano a Wimbledon Park, una villa palladiana non lontana dalla capitale; in autunno è la volta del padiglione di caccia di Pitcheley, mentre da novembre a marzo è la storica e bellissima Althorp House nel Northamptonshire a ospitare famiglia e amici.

Nonostante tutto questo vasto e variegato patrimonio immobiliare, poco dopo la metà del XVIII secolo, il titolare della fortuna familiare decide di costruire un’altra dimora, nella cui realizzazione investe molto tempo (sette anni) e parecchio denaro (più o meno 50.000 sterline). L’ennesimo John della serie ha i suoi buoni motivi per volere una casa a Londra: è ricchissimo, il padre gli ha lasciato qualcosa come 750.000 sterline (circa 45 milioni di sterline odierne, più 40.000 ettari di terra distribuita su ventisette contee, le cinque imponenti dimore storiche di cui sopra e un’enorme collezione di opere d’arte, ceramiche e gioielli), ma benché enormemente facoltoso, questo gentiluomo non ha un titolo personale il che lo rende un po’ un outsider.

Diana Spencer non era Cenerentola perché la sua famiglia è una delle più ricche del regno

John Spencer però è molto coinvolto nella vita sociale e politica del regno quindi una sontuosa residenza cittadina gli serve per rafforzare il prestigio e l’influenza della famiglia; tutti i palazzi londinesi dell’aristocrazia sono delle corti in miniatura e nelle loro sale la politica si mescola e si confonde con la vita mondana. Inoltre John è un grande collezionista di antichità classiche, libri rari e arte italiana e dai suoi numerosi viaggi all’estero porta in continuazione quadri e statue, quindi ha bisogno di un adeguato contenitore per la sua splendida raccolta. E la residenza degli Spencer su Green Park sarà davvero magnifica, anzi la più bella di tutte. L’economista e scrittore Arthur Young, uno dei primi a visitare l’edificio, scrive: «non conosco in Inghilterra un’opera architettonica più bella. Supera tutto quello che ho visto fino ad oggi. I tendaggi, i tappeti, gli specchi, i divani, le sedie, i tavoli, i pavimenti, sono non soltanto di una bellezza da togliere il respiro, ma anche di una incredibile varietà».

Diana Spencer non era Cenerentola, Spencer House
Uno scorcio di Spencer House vista da Green Park. Accanto un orripilante palazzo contemporaneo e si, quando il principe Carlo inveisce contro gli architetti contemporanei spesso ha ragione. foto MM

L’architetto John Vardy, uno dei più brillanti allievi del celebre William Kent, imposta la facciata in uno stile nuovo e originale e disegna non solo le stanze a piano terra, ma anche tutto l’arredamento. Nel 1758 John “Athenian” Stuart, appassionato cultore e studioso dell’arte greca, sostituisce Vardy e introduce, specie nella decorazione degli interni, alcuni elementi chiaramente ellenici.
Spencer House, primo esempio a Londra di architettura neoclassica, viene subito considerata uno degli edifici più interessanti della capitale e diventa lo straordinario palcoscenico della brillante vita sociale di una famiglia in rapida ascesa.
Oltre ad essere il manifesto di uno stile emergente e simbolo di potere e ricchezza, Spencer House è un luogo di incontro dei più importanti esponenti dell’oligarchia whig, sede di discussioni politiche, ma anche di feste, piaceri e divertimenti; la dimora accoglie uomini di governo, artisti, poeti, scrittori e tutta la crème dell’aristocrazia britannica che affolla la capitale durante la saison mondana.

Diana Spencer non era Cenerentola, gli antenati
Lady Georgiana Spencer duchessa di Devonshire ritratta da Reynolds insieme alla figlia Georgiana dettta baby G.

Nel 1765 re Giorgio III crea John primo earl (conte) Spencer e la conquista di un titolo è la consacrazione del suo personale successo. Accanto al primo conte Spencer nel 1765, ci sono due donne straordinarie: la moglie Georgiana Poyntz che con intelligenza e savoir faire asseconda l’ascesa del marito e la figlia Lady Georgiana Spencer, duchessa di Devonshire, una socialite ante litteram, attivamente impegnata a favore dei Whig e protagonista di un’appassionata storia d’amore con il futuro Primo ministro Charles Gray. Il fratello di Lady Georgiana, George John, secondo conte Spencer, fa una brillante carriera diventando Primo Lord dell’Ammiragliato (e in questo ruolo favorisce la carriera dell’ancora oscuro Horatio Nelson) e poi Segretario di Stato, ma è anche uno studioso con una vera con una vera e propria ossessione per i libri tanto che Althorp House avrà una delle più importanti biblioteche private del mondo.

Diana Spencer non era Cenerentola, ma la figlia di una famiglia ricca e importante

Nel 1783 l’architetto Henry Holland (lo stesso che qualche anno dopo costruirà Carlton House per il Reggente, futuro re Giorgio IV) rivede alcuni spazi interni. Holland, genero del famoso architetto paesaggista Lancelot “Capability” Brown, riorganizza anche l’esterno, lavorando in stretta collaborazione con Lavinia, la moglie del secondo conte Spencer. Insieme i due creano uno dei più grandi e suggestivi giardini privati di tutta Londra.
Spencer House mantiene il suo ruolo nella vita sociale, artistica e politica della capitale per tutto l’Ottocento, in particolare sotto il quarto e il sesto conte che sono lord Ciambellani. Nel luglio del 1857 la regina Vittoria partecipa a un gran ballo dato in suo onore e scrive estasiata nel diario: “una magnifica festa e una ospitalità principesca”.
Il terzo conte, John Charles, è uno dei fondatori della Royal Agricultural Society, mentre il quarto conte, Frederick Spencer, mette insieme la splendida collezione di porcellane ancora oggi in mostra nella dimora avita.
John Poyntz Spencer (1835 – 1910) è il quinto della dinastia, diventato famoso con il soprannome di “Red Earl”, il conte rosso, per via della straordinaria capigliatura fiammeggiante. Lord Lieutenant d’Irlanda, Presidente del Consiglio Privato e, anche lui, Primo Lord dell’Ammiragliato, John Poyntz sposa la bellissima Charlotte Seymour soprannominata “Spencer’s Faery Queen” insieme alla quale compie, nel 1895, un favoloso viaggio intorno al mondo.

Jack, Johnnie e Charles Spencer

Albert Edward John (1892 -1975), settimo conte Spencer e figlio di Charles Robert “Bobby” Lord Chamberlain di Edoardo VII, dedica quasi tutta la sua vita al restauro di Althorp. Jack Spencer, come lo chiamano gli intimi, eredita il titolo e la tenuta nel 1922 ma è il primo del casato a non avere incarichi a corte perché, dopo aver affittato Spencer House, decide di dedicarsi anima e corpo ad Althorp House, la dimora nel Northamptonshire, colma, colma di tesori ma ridotta in pessime condizioni. Il settimo conte è un grande appassionato di arte e membro del consiglio della Wallace Collection e di altre importanti istituzioni culturali, ma per restaurare la residenza di famiglia deve vendere alcuni Rubens, diversi Van Dyck e persino un ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein (oggi al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid).
All’inizio della Seconda guerra mondiale Jack Spencer mette in salvo nel Northamptonshire molti oggetti e dipinti conservati a Spencer House e nel 1953 apre al pubblico Althorp House, ottenendo così, come previsto dalla nuova legge, uno sconto sulle ingenti tasse. Suo figlio Edward John (1924 – 1992), detto Johnnie, l’ottavo conte, scudiero di Giorgio VI ed Elisabetta II, è il padre di Diana e dell’attuale conte Spencer, il nono della serie. Nato nel 1964, Charles Spencer è diventato celebre in tutto il mondo per l’infuocato discorso durante il funerale della sorella, con tanto di veementi accuse alla famiglia reale. Il nono conte ha studiato storia ad Oxford, si è sposato tre volte, ha sette figli e ha scritto alcuni libri dedicati alla sua famiglia. Oggi è lui a gestire la storica residenza di Althorp House, tornata all’antico splendore, l’immensa tenuta e  dove si trova anche la tomba della sorella Diana.

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Diana Spencer non era Cenerentola

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