Una giornata a Broadlands, meraviglia palladiana nell’Hampshire

Broadlands

A Broadlands tutto parla di Mountbatten anche se l’ultimo viceré non è stato l’unico proprietario e neanche il più celebre in assoluto. Eppure lui è davvero ovunque a partire dal cancello con il monogramma chiuso nel collare dell’Ordine della Giarrettiera.
La casa di campagna di Mountbatten a Romsey non è un castello romantico e neanche una reggia sontuosa; qui però nonostante siano passati ormai quasi 40 anni dal giorno della tragica morte per mano dell’Ira, lord Louis è ancora magicamente presente. Ogni angolo di Broadlands, il cui aspetto attuale si deve al grande architetto e paesaggista Capability Brown, parlano delle grandi passioni di lord Louis: il polo, la Royal Navy, la sua estesa, articolata e molto reale famiglia.

Un disegno di Capability Brown per Broadlands conservato nei Broadlands Archives depositati presso l’Università di Southampton

 

Nelle stanze private (la sala da pranzo, i salotti, il salottino per il tè, la biblioteca/sala per la tv) di questa elegante dimora palladiana affacciata sul fiume Test e circondata da prati all’inglese a perdita d’occhio, decine di ritratti e foto raccontano dei legami di lord Louis con quasi tutte le dinastie europee, ricordano che suo nipote è il duca di Edimburgo e le sue cugine le tragicamente famose OTMA – Olga, Tatiana, Maria e Anastasia – le quattro figlie dello zar Nicola II massacrate a Ekaterimburg. Il parco dal canto suo narra di visite e soste reali; moltissimi alberi infatti portano alla base una placca di metallo che ricorda quale personaggio reale ha provveduto di persona alla sua piantumazione: il re di Grecia, la regina di Svezia, il duca di Kent, il duca di Gloucester, i figli della regina, il principe di Hannover… Una sorta di particolarissimo libro degli ospiti a conferma di quanto l’earl Mountbatten of Burma fosse orgoglioso della propria ascendenza e quanto ci tenesse a conservarne la memoria anche per i posteri. In fondo, come fece egli stesso notare poco dopo le nozze del nipote Filippo con la giovane principessa Elisabetta, la casa reale inglese ormai è Mountbatten-Windsor e su questo non ci piove anche se la Queen Mum pare non fosse molto d’accordo.

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Broadlands è aperta al pubblico per un paio di mesi all’anno, quattro giorni alla settimana, e si può visitare solo con un tour guidato perché la dimora è pur sempre una casa privata, cioè la residenza di lady Brabourne, moglie di Norton Knatchbull figlio maggiore di lady Patricia Mountbatten. Noi abbiamo visto solo le stanze a piano terra in quanto il giro che comprende anche qualche ambiente al secondo piano era al completo da settimane e va prenotato con largo anticipo. A nulla sono servite mail imploranti nei giorni precedenti e le ripetute preghiere sul posto facendo notare che arrivavamo da molto lontano.

Incisione settecentesca. Broadlands Archives Università di Southampton

La biglietteria si trova nelle stalle, dove è conservata l’attrezzatura di Mountbatten per il polo, e pagati 10 pound a testa (solo in contanti, tenetelo a mente se pensate di fare un giro in zona) il gruppo formato da una decina di persone viene “parcheggiato” nell’antistante fienile a guardare la prima puntata di un famoso documentario (prodotto dal genero lord Brabourne) “The life and time of lord Mountbatten”. Il documentario è introvabile on line (ma ho scovato su ebay un libro scritto John Terraine che è una specie di sceneggiatura del documentario) ed è un vero peccato si vedono molto bene molti ambienti di Broadlands.

Louis Mountbatten, 1st Earl Mountbatten of Burma

Nell’interno della dimora non si possono fare foto e non ci sono libri, cataloghi o cartoline. Niente di niente. Quindi bisogna usare il vecchio metodo pre era digitale e anche pre era della fotografia: il racconto di chi ci è stato, cioè noi. Vi fidate? Spero di sì, ho cercato di riempirmi gli occhi di ricordi, contando solo sulla memoria anche perché quando ho tirato fuori il quaderno la gentile signora che ci ha fatto da guida mi ha guardata storto. [Nel frattempo ho trovato on line delle immagini dei saloni probabilmente estrapolate da un articolo del magazine Architectural Digest, risalgono a diversi anni fa ma la situazione è più o meno invariata]

Nella foto precedente lord Mountbatten dovrebbe essere seduto più o meno sotto a questo portico.

La dimora palladiana e l’immensa tenuta arrivano a lord Mountbatten attraverso la moglie Edwina Ashely, primogenita di lord Mount Temple che discende dalla moglie di lord Palmerston, il famoso Primo ministro della regina Vittoria, la cui famiglia rilevato la tenuta all’inizio del XVIII secolo. Il percorso che porta Broadlands da Palmerston ai Mountbatten non è proprio una linea retta però vale la pena di ricostruirlo perché molto interessante. Fate bene attenzione:
Broadlands appartiene ai Palmerston dal 1736 e il 3° visconte trascorre qui tutti i momenti liberi dagli impegni di governo; il politico, che è sempre stato un donnaiolo, sposa in tarda età la sua amante storica Emily Lamb (sorella di un altro ministro vittoriano, il famoso lord Melbourne) vedova del 5° conte Cowper e madre di cinque figli la cui paternità però è abbastanza incerta. Lord Palmerston muore, nel 1865 lasciando Broadlands e il castello di Classiebawn nella contea di Sligo in Irlanda, a uno dei figliastri: William Cowper-Temple futuro 1° barone di Mount-Temple. In realtà Cowper-Temple è quasi certamente un figlio naturale dello stesso Primo ministro, però non ha eredi diretti quindi fa testamento a favore di Evelyn Ashley, uno dei figli di sua sorella lady Emily Cowper (anche lei probabilmente figlia naturale di Palmerston) moglie di Anthony Ashley-Cooper 7° conte di Shaftesbury.
Come quasi tutti i membri della famiglia anche Evelyn Ashley entra in politica dopo essere stato per qualche anno segretario personale di lord Palmerston, suo nonno della “mano sinistra”. Ashley sposa in prime nozze Sybella Charlotte Farquhar che gli dà due figli, una femmina e un maschio, Wilfred. Colonnello dell’esercito britannico e politico conservatore (sarà, fra l’altro, Ministro dei Trasporti nel governo Baldwin) nel 1933 Wilfred Ashley ottiene di recuperare il peerage dello prozio diventando barone di Mount-Temple. Nel 1901 Wilfred aveva portato all’altare Maud Cassel, la ricchissima figlia di sir Ernest Cassel, finanziere e grande amico di re Edoardo VII il quale sarà il padrino della loro primogenita, Edwina, futura moglie di lord Louis.

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La sala da pranzo. Foto da Architectural Digest via Pinterest.

La storia di Broadlands però inizia molto prima dell’arrivo dei Palmerston: l’edificio originario e le terre circostanti appartengono all’abbazia di Romsey da un’epoca precedente persino alla conquista normanna; con l’abolizione dei monasteri voluta da Enrico VIII le terre entrano nelle disponibilità della Corona e, nel 1547, sir Francis Fleming acquista la tenuta dall’ammiraglio Seymour che a sua volta l’aveva ricevuta in dono dal nipote re Edoardo VI. Fleming lascia la proprietà alla nipote che ha sposato Edward St. Barbe dunque il maniero e le sue terre restano nelle mani dei St. Barbe per i successivi 117 anni. Sir John St Barbe (c. 1655-1723) apporta diverse modifiche alla residenza ma muore senza figli e i suoi beni passano al cugino Humphrey Sydenham di Combe il quale, trovandosi in difficoltà finanziarie, vende tutto a Henry Temple 1° visconte Palmerston che avvia le modifiche della vecchia dimora Tudor e degli immensi spazi verdi circostanti.

La sala azzurra con la collezione di vasi Wedgwood. Foto da Architectural Digest via Pinterest.

Risale a questo periodo la creazione, sul retro, del romantico prato leggermente inclinato verso il fiume, un “broad-lands” appunto. Nel 1767 il 2° lord Palmerston chiede a Lancelot “Capabilty” Brown, il più celebre architetto e paesaggista dell’epoca, di trasformare l’edificio in una struttura al passo con i gusti del tempo; la costruzione cinquecentesca, notevolmente ingrandita, sparisce così dietro sobri muri di mattoni bianchi. La purezza e il rigore dello stile palladiano che fa furore nell’Inghilterra dell’epoca hanno la meglio sul pesante stile Tudor. Henry Holland (genero e collaboratore di Brown) e William Kent completano la trasformazione e riequilibrano, con varie aggiunte e integrazioni, la pianta della dimora che diventa una grande splendida ed elegante a pianta quadradata con tetto a padiglione e abbaini e un portico con frontone nella facciata rivolta a ovest. Gli interni sono parte opera di Brown e parte di Holland ed è difficile capire dove finisce l’opera dell’uno e inizia quella dell’altro. Verso il 1788 il 2° lord Palmerston fa costruire una loggia che unisce le due ali della vecchia casa e conduce a un atrio ottagonale con un lucernario tipico dei lavori di Holland; da qui si entra nella sobria sala d’ingresso concepita come una galleria per le antichità romane collezionate dal padrone di casa sicuramente messa a punto da Brown ma perfezionata da Holland con l’aggiunta di colonne. Nella sala da pranzo in stile neoclassico, sempre opera di Holland, ci sono alcune opere famose, fra cui due van Dyck (Carlo I e la moglie Henrietta), il ritratto di lady Emily Lamb, la moglie di Palmerston ed Emma Hamilton di Lawrence.

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L’atrio con la collezione di antichità romane. Foto da Architectural Digest via Pinterest.

Broadlands il regno di Edwina

Broadlands è relativamente imponente e negli interni tutto è molto, molto familiare, quasi intimo oserei dire e per nulla sontuoso o ridondante nonostante il carattere di lord Louis. Però Broadlands in fondo era il regno di Edwina e anche dopo la sua morte improvvisa, nel 1960, gli ambienti sono rimasti sostanzialmente invariati. A Broadlands Edwina, che ha una madre sempre malata e un padre freddo e distante, trascorre parte dell’infanzia; solo qui, immersa nella natura che ama tanto, la ragazzina , si sente al sicuro e soprattutto molto felice. La futura viceregina passa ore e nei nei campi, in mezzo ai boschi, nel roseto, adora trascorrere ore a esplorare le stanze della casa. Insomma il legame con Broadlands è forte, questa è la SUA casa e tale resterà per sempre; l’amore per Broadlands Edwina lo trasmette anche al marito e insieme, in questa cittadina del sud, abbastanza vicina a Londra però decisamente lontana e soprattutto defilata dalle mete turistiche, i Mountbatten si creano un buen retiro perfetto che mettono a disposizione di amici e parenti. Dietro l’alto muro di cinta di Broadlands la futura regina Elisabetta II e il neo marito passano i primi giorni di luna di miele, come i Mountbatten 25 anni prima e come Carlo e Diana nel 1981. Il parco immenso e sereno con i suoi vasti prati percorsi dal fiume Test, le morbide colline e gli enormi alberi, è il luogo perfetto per chi vuole estraniarsi dal mondo o desidera evitare occhi indiscreti. Qui per molti anni lord Louis accoglie sovrani, uomini politici, artisti (uno fra tutti, il regista Noel Coward ma anche Charlie Chaplin, Douglas Fairbanks jr, Shirley McLaine, Cary Grant), la sua amica carissima dame Barbara Cartland, i re di Grecia e di Svezia, il re di Spagna e soprattutto il pronipote Carlo. A Broadlands il principe di Galles si rifugia spesso e volentieri e per lui non c’è mai bisogno di un invito; all’epoca in cui presta servizio in Marina e si trova a Portsmouth l’erede al trono telefona e arriva per cena o per passare la notte insieme allo zio e ai cugini. Norton Knatchbull, l’attuale lord Brabourne, allora conosciuto con il titolo di lord Romsey, ha raccontato che quando invita per la prima volta a Broadlands per un week end la ragazza di cui è innamorato (e che poi sposerà) le dice “ci saranno mio nonno e il principe Carlo”, come se fosse la cosa più naturale e ovvia del mondo.
Lord Mountbatten, strenuo sostenitore delle “esperienze prematrimoniali”, mette la villa a disposizione del pronipote; qui Carlo porterà molte delle sue “fiamme” certo di essere al riparo da occhi indiscreti.

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La drawing room. Foto da Architectural Digest via Pinterest.

Tutto questo – a parte le “amichette” del principe di Galles – è ancora oggi molto presente in ogni angolo della dimora, c’è un insolito acquerello di Noel Coward, ci sono le foto autografate di re e regine, i ritratti di tutte la famiglia nel corso di un secolo, Mountbatten nelle varie fasi della sua vita sempre bellissimo con la divisa bianca della Royal Navy, una giovane Edwina dipinta da Laszlo, Victoria e Louis di Battemberg i genitori di lord Louis. Su una consolle nel grande salone azzurro spiccano le foto, inquadrate in argento, della regina e del principe Filippo giovani sposi a Broadlands e poi ormai anziani nel giorno del Diamond wedding festeggiato proprio qui. Ci sono le foto dei figli dei padroni di casa, Nicholas, che si chiama come lo zio morto nell’attentato dell’Ira, Alexandra la sposa del giugno scorso e la piccola Leonora scomparsa a soli cinque anni.
[La guida ci ha indicato il luogo dove Leonora riposa per sempre, così come chiesto dalla madre che in questo modo può vederla ogni giorno; il minuscolo mausoleo in effetti è ben visibile dal giardino ma non l’abbiamo fotografato perché avevamo la sensazione di violare l’intimità di una famiglia].

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Broadlands la casa dei Mountbatten

Gli ambienti sono vissuti quotidianamente da lady Brabourne e la sensazione è proprio quella di entrare in casa mentre la proprietaria si è allontanata solo per un attimo. Il tappeto del soggiorno è stato realizzato su disegno di David Hicks (designer e arredatore, marito di lady Pamela, secondogenita di Mountbatten, che negli anni ’80 ha curato alcuni lavori di restauro) e ilpouf centrale porta le tracce della presenza di molti amati cani; nella sala della tv tanti libri, tante fotografie in bianco e nero e in un angolo il manto di cavaliere dell’Ordine del Cardo. Nella saletta da pranzo informale tutta nei toni dell’azzurro, dalle pareti al pavimento, c’è una bella collezione di vasi jasperware di Wedgwood, più in là si trovano lo studio di Palmerston (con il ritratto di Henry Temple di Angelica Kaufmann) e il corridoio con i modellini delle navi comandate da Mountbatten nel corso della sua lunga carriera (anche il Kelly la cui storia viene raccontata nel film “Eroi de mare” e la guida ci tiene a far notare che la pellicola è stata prodotta da lord Brabourne, purtroppo nel 1942 il futuro genero era ancora un ragazzo). Vari disimpegni, fra cui quello dove sono conservate varie foto degli Assia e dei Battemberg (e no, cara guida, Andrea di Grecia non è mai stato re e neanche Enrico di Prussia…anche se erano figli di sovrani), portano alla scala che conduce al piano superiore ed è diventata una sorta di galleria di famiglia con i grandi ritratti della regina Vittoria, del principe Alberto e di altri membri della famiglia, tanto per avere sempre presente chi sono gli antenati.

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Il tour si conclude nel giardino da cui si accede al retro della villa che domina il declivio verso il fiume Test. Approfittando della splendida giornata – e del fatto che gli altri del gruppo, tutti inglesi e probabilmente assuefatti al fascino della loro campagna – noi ci siamo goduti in pace la vista sulla valle, abbiamo esplorato, per quel che si poteva, la riva del fiume e, con molta calma, abbiamo ripreso la strada verso il cancello d’ingresso.

Lady Diana mentre pianta il “suo” albero. Accanto a lei Norton Knatchbull, all’epoca lord Romsey, oggi lord Brabourne.

Ovviamente facendo sosta sotto a ogni albero per scoprire chi, come e quando lo avesse piantato. Tutti i biografi raccontano che Mountbatten tenesse in modo particolare a questo rito della piantumazione di un albero tanto da rimanerci male se qualche invitato di prestigio declinava l’invito.

La principessa Elisabetta e il duca di Edimburgo durante la loro luna di miele a Broadlands
La regina e il duca di Edimburgo a Broadlands per le nozze di diamante nel 2007

In questi giorni riguardo le foto e mi sembra impossibile essere stata lì, eppure ci sono arrivata e mi resta la sensazione bellissima di un avere avuto accesso ad un luogo incantato e straordinario. Mi sono sentita una privilegiata e ancora una volta devo ringraziare mio marito Stefano. Nei giorni successivi alla visita ho letto delle recensioni e la questione sollevata dai visitatori era soprattutto quella della mancanza di servizi tipo ristorante, caffetteria, bookshop, souvenir etc, etc… Credo che sia inutile commentare, Broadlands è perfetta così. E grazie a lady Brabourne che prosegue sulla strada indicata dal nonno Mountbatten.

Lord Mountbatten apre per la prima volta la sua casa al pubblico e il principe di Galles taglia il nastro.

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Informazione sulla visite e le aperture al pubblico di Broadlands nel sito www.broadlandsestates.co.uk/

La prima parte del mio viaggio a Romsey la trovate qua

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