Sorpresa di fine maggio: Alex, amico romano, lettore e commentatore assiduo, grande appassionato di gioielli si è messo a guardare con attenzione lo scrigno della neo – be’ ormai mica tanto neo, è passato più di un anno – regina Maxìma la quale oltre a godere di riserve familiari pressoché inesauribili ha il vezzo di modificarle e aggiustarle a suo gusto. Ha iniziato con il diadema delle nozze e da allora continua a proporci nuove edizioni di gioie vecchie di almeno un secolo. Buona lettura e grazie ad Alex.
Fra le collezioni di gioielli appartenenti alle case reali europee quella degli Orange-Nassau è senza dubbio fra le più notevoli e rilevanti, ma soprattutto è fra quelle più complete giunte ai nostri giorni. La presenza sul trono dei Paesi Bassi di regine regnanti che si sono succedute senza interruzioni per ben 123 anni è stata fondamentale per il mantenimento e l’ampliamento della collezione, poiché esse non solo hanno provveduto alla conservazione e trasformazione dei pezzi famigliari, ma anche nell’acquisto di nuovi elementi.
Il fattore tuttavia fondamentale grazie al quale oggi la famiglia reale dei Paesi Bassi gode di un grande scrigno cui accedere è stata la decisone negli anni ’60 da parte della regina Giuliana di creare una fondazione nella quale far confluire i pezzi più importanti della famiglia, tramandati da una regina all’altra e spesso giunti in Olanda secoli fa a seguito di matrimoni dinastici o creati per celebrare occasioni solenni della monarchia. Se infatti da quasi un secolo non si è mai posto il problema della spartizione dei gioielli famigliari, essendo quasi tutti confluiti nelle mani della regina Guglielmina ed essendo la regina Giuliana figlia unica, ora a Giuliana si pone il problema di come dividerli fra le sue quattro figlie e, per evitare dispersioni e probabili incomprensioni, decide di seguire l’esempio delle Fondazione Bernadotte creata dai sovrani svedesi e di raccogliere tutti i gioielli più importanti in una fondazione, la Fondazione della Collezione Storica della Casa di Orange-Nassau (Stichting Historische Verzamelingen Huis van Oranje-Nassau). Si decide che il monarca in carica sarà a capo della fondazione e che tutti i membri femminili della famiglia reale potranno usufruirne secondo un ordine di accesso, determinato dal ruolo dinastico rivestito e dagli impegni ufficiali ricoperti, ed è per questo motivo che alcuni pezzi particolarmente importanti vengono indossati unicamente dalla regina regnante e dalla regina consorte. Tramite questa intelligente soluzione la regina Giuliana salva un immenso patrimonio storico e artistico, garantendo a tutte le donne di famiglia delle generazioni presenti e future non la proprietà, ma la possibilità di adornarsi con straordinari gioielli legati alle loro antenate. E’ un espediente talmente ben riuscito che sembra che in seguito verranno aggiunti alla collezione anche nuovi pezzi; ad esempio la regina Beatrice vi inserirà la tiara in diamanti a forma di ghirlanda di alloro ricevuta come dono personale per il suo diciottesimo compleanno.
Se la regina Giuliana ama adornarsi dei numerosi gioielli della collezione indossandoli alternativamente e accostandoli in maniera originale sfruttandone la versalità ed adattabilità, negli ultimi decenni saranno solo la regina Beatrice e la sorella Margriet ad attingere alla collezione, visto il ruolo defilato della sorelle Irene e Christina e l’assenza di altre figure femminili; entrambe le sorelle Beatrice e Margriet sceglieranno con frequenza solo alcuni gioielli, quelli più vicini al loro gusto personale, ma mentre Beatrice, che non ama esibire le parure complete, li indosserà in combinazioni tradizionali, Margriet tenterà in questi ultimi anni alcuni riusciti esperimenti, dimostrando abilità nel variare la scelta dei pezzi e il modo di indossarli.
Ma è proprio nell’ultimo decennio che vengono riscoperti, indossati con fantasia ed innovati anche altri e quasi dimenticati gioielli della collezione, grazie al gusto della principessa Laurentien e soprattutto della principessa prima e regina ora Maxima, amante dei gioielli e abilissima nel creare nuove combinazioni e varianti di essi, guidata da un gusto eccellente e da una personalità decisa che le permettono di padroneggiare questo vasto patrimonio di gioielli senza mai essere eccessiva o fuori ruolo. In molte occasioni, durante il suo ruolo di principessa dei Paesi Bassi, Maxima ha stupito con nuove combinazioni di gioielli e nel tempo ha mostrato padronanza nello scegliere i pezzi della collezione e nell’accostarli uno all’altro, oltre ad aver abbinato ad essi anche pezzi di nuova acquisizione e di sua personale proprietà, di differente valore, spesso originali ed inconsueti, rendendo ancora una volta e evidente la sua grande passione per i gioielli; divenuta regina consorte, Maxima fin dal giorno dell’inaugurazione del marito Willelm Alexander continua a stupirci rivitalizzando pezzi poco visti della collezione e facendoci sperare di poter presto rivedere una fra le più maestose e preziose parure della famiglia: la Diamond House Parure, da decenni nelle casseforti reali.
Il 30 aprile 2013, in occasione dell’inaugurazione del marito Willelm Alexander, Maxima indossa l’importante tiara di diamanti e zaffiri facente parte della parure di diamanti e zaffiri realizzata nel 1881 (Sapphire Parure), su ordine del re Guglielmo III, per la regina Emma, la quale la indosserà il giorno dell’inaugurazione della regina Guglielmina.
La tiara, creata su un disegno di Oscar Masin del 1867 e formata da 655 diamanti sudafricani a taglio brillante per un totale di 242 carati e da 33 zaffiri del Cashmere per un totale di 155 carati, si sviluppa intorno ad un elemento centrale (indossabile anche separatamente) costituito da una spilla appartenuta alla regina Anna Pavlovna, formata da uno zaffiro a taglio cuscino circondato da due zaffiri più piccoli e da cinque diamanti per lato; le parti laterali invece si sviluppano in piccoli archi circondanti ciascuno uno zaffiro, sormontati da un grande diamante e alternati da diamanti disposti a forma di giglio: eliminando l’elemento centrale è prevista la possibilità di unire la parte destra e sinistra per creare una tiara più piccola, una sorta di ornamento per capelli, mai indossata finora. Un’originale caratteristica del gioiello consiste nel fatto che i diamanti apicali sono disposti “en tremblant “, sorretti cioè da molle verticali che ne permettono un leggero movimento, così da catturare la luce e brillare ulteriormente e sempre gli stessi diamanti apicali possono essere smontati e rimontati su un’altra tiara (originariamente sormontata da diamanti scuri), tiara che verrà indossata per la prima volta dalla principessa Mabel il giorno del suo matrimonio.
Maxima, indossando la tiara per la prima volta, apporta una modifica sostanziale: oltre ad avere aggiunto alla struttura di sostegno in platino una parte metallica per renderla più stabile, toglie la parte sommitale centrale costituita da tre diamanti a forma di giglio o di piuma, sostituendola con un unico grande diamante, così da conferire alla tiara linearità nella parte alta, dandole un aspetto più solenne ed equilibrato.
Il 16 aprile 2010, in occasione della cena di gala per il settantesimo compleanno della regina Margrethe II di Danimarca, Maxima indossa una nuova tiara di zaffiri e diamanti: si tratta del collier (choker in origine e poi allungato) facente parte della parure di diamanti e zaffiri creata nel 1881 (Sapphire Parure), su ordine del re Guglielmo III, per la regina Emma.
Il gioiello si compone di una fila di piccoli diamanti sormontati alternativamente da zaffiri circondati da diamanti disposti secondo due C specchiate, sormontate a loro volta da altri piccoli diamanti e alternate da piccoli gigli, seguendo un disegno delicato e leggero, seppur elaborato. Al collier, privato della parte posteriore in diamanti e ora tiara grazie ad una semplice struttura metallica, sono stati aggiunti alla sommità cinque elementi romboidali, ognuno dei quali costituiti da uno zaffiro centrale circondato da diamanti, provenienti da un altro collier, quello facente parte delle parure regalata dalla popolazione dei Paesi Bassi alla regina Guglielmina nel 1901 (Queen Wihelmina’s Wedding Gift Parure) come dono di nozze; quest’ultimo collier fu poi smantellato, data la sua imponenza, per ordine della regina Giuliana nel 1962, anno della morte della regina Guglielmina, per creare nuovi gioielli più facilmente indossabili da offrire alle proprie figlie a ricordo della nonna scomparsa, fra i quali anche gli orecchini indossati da Maxima il giorno dell’inaugurazione di Willelm Alexander.
La nuova tiara di diamanti e zaffiri fu indossata per la prima volta nel 2009 non da Maxima, bensì dalla principessa Margriet, che la indosserà anche in occasioni successive, e che ancora una volta dimostra, al pari di Maxima, notevole abilità nel reinterpretare i gioielli di famiglia.
Irene dei Paesi Bassi
Il 4 aprile 2014, in occasione della cena di gala offerta dai sovrani dei Paesi Bassi ai sovrani di Svezia per celebrare i 400 anni di relazioni diplomatiche tra i due paesi, la regina Maxima indossa per la prima volta un gioiello storico della casa d’Orange: il devant de corsage di diamanti e zaffiri della regina Emma. Ricevuto come dono di fidanzamento da Guglielmo III nel 1878 e aggiunto in seguito alla parure di diamanti e zaffiri questo meraviglioso gioiello a forma di fiocco a tre volute contiene un enorme zaffiro ovale di taglio cuscino circondato da un giro di diamanti (e adagiato all’interno di un altro giro di diamanti) appartenuto alla regina Anna Pavlovna più un altro zaffiro pendente più piccolo, sempre ovale, staccabile.Per l’evento Maxima sceglie di indossare il gioiello senza il pendente e soprattutto di sostituire lo zaffiro centrale circondato da diamanti con un grande quarzo citrino ovale perfettamente inseribile proveniente da un’altra spilla già indossata da Maxima (Diamond and Citrine Brooch), creando di fatto un nuovo inaspettato gioiello.
Il grande zaffiro ovale è stato in passato indossato separatamente più volte: dalla regina Giuliana, dalle figlie Beatrice e da Margriet. Per dimensione, forma e colore può essere anche confuso con il grande zaffiro rettangolare che abbinato ad una piccola spilla in diamanti a forma di fiocco (Small Diamond Bow Brooch) Maxima porta il 25 gennaio 2002 durante una cena di gala nei giorni precedenti al proprio matrimonio e il giorno dell’inaugurazione del marito Willem Alexander.
Il primo febbraio 2014, a Rotterdam, il giorno successivo al settantaseiesimo compleanno della regina Beatrice, si celebrano i trentatre anni di regno della ex sovrana, festeggiamento che era stato rinviato a seguito della morte del principe Friso. Per l’evento Maxima indossa la Diamond and Sapphire Bow Brooch o Stomacher, una grande spilla in diamanti a forma di fiocco con al centro uno zaffiro rettangolare circondato da diamanti, alla quale può essere o meno sospeso un altro notevole zaffiro dalla forma ovale sempre circondato da diamanti.
Lunga circa 14 centimetri, la spilla fu creata per la regina Guglielmina fra il 1895 e il 1900 utilizzando gli zaffiri della regina Anna Pavlovna ed è stata indossata per l’ultima volta dalla regina Beatrice nel 1981 durante la sua visita di stato in Lussemburgo; Maxima sceglie di indossarla senza lo zaffiro pendente e all’altezza della vita, in una posizione insolita ma di grande effetto, abbinandola ad uno dei due bracciali della Wedding Gift Parure della regina Guglielmina (unici pezzi rimasti intatti e solo lievemente modificati della parure) e agli orecchini a forma di 8 creati nel 1962 con la pietre della Wedding Gift Parure e indossabili in varie combinazioni.
Alessandro Calabresi
I- segue
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63 Commenti
@Alessanro Calabresi, qui più conosciuto come @Alex…veramente complimenti! hai fatto un grandissimo lavoro di ricerca, che so non essere facile ,per via dei numerosi siti da consultare e spesso anche off limits……hai descritto benissimo il lavoro di rimodernamento, fatto sulla tiara di zaffiri, indossata da Maxima, il giorno dell’inaugurazione del marito e tutta la storia dei vari preziosi pezzi olandesi
Sai che non mi ero accorta della differenza delle due grandi spille con citrino (e volendo anche zaffiro) e l’altra solo zaffiro? …sono estremamente somiglianti!
Una volta di più bisogna dar merito del gran gusto, seppure molto particolare, di Maxima, che sa dare leggerezza ai pezzi senza rovinare il valore storico ed artistico
Ultimamente l’ho vista, con un collier che sembra un po’ assemblato dalla risultanza della tiara dell’inaugurazione…lo avete visto anche voi?
vorrei anche aggiungere che l’idea della fondazione è stata geniale, perchè non solo, in questo modo i pezzi restano a disposizione di tutti, ma non vanno perduti, e, inoltre, sono spesso visibili, nei momenti di aggregazione della famiglia, mentre invece, se fossero andati, in eredità a qualcuna, non li avremmo più visti..per esempio quelli in eredità a Irene e Cristina, che sono un po’ defilate, per non parlare della schiera dei cugini e consorti, che pur appartenendo alla famiglia reale, non sempre sono in prima fila
Comunque, ragazzi, non so se avete notato, che molte di queste cosucce, provengono dalla Russia…ma quanto deve essere stato grande il tesoro degli zar….da non riuscire neppure a immaginare?
http://vivamaxima.centerblog.net/6.html
@ elettra, ti riferisci a questo collier che Maxima ha indossato per la cerimonia dei 150 anni dalla fondazione del’orchestra sinfonica? Io penso, essendo gli zaffiri di un colore più tenue, che sia un pezzo nuovo.
E così lo scrigno d’Olanda continua ad allargarsi…… 😉
@ Alex grazie infinite per questa descrizione dei gioielli olandesi,finalmente conosciamo l’origine di alcune gioie dei Nassau.
wow alex! 😀
@ Elettra grazie e grazie soprattuto a Marina che è stata così gentile da ospitarmi. Ma ci sarà ancora un altro post sul tema perchè Maxima offre continui spunti da approfondire.
Lo zaffiro indossato come spilla il giorno dell’inaugurazione dovrebbe essere una pietra differente rispetto a quello della grande brooch della parure di zaffiri (la stessa brooch dove Maxima ha di recente inserito il citrino), ma il merito di averlo distinto spetta non a me ma a Marina, che notava fra i due grandi zaffiri della piccole differenze e in effetti anche altre fonti sembrano confermare che si tratti di pietre diverse. La difficoltà nell’esserne sicuri sta nel fatto che purtroppo non ci sono fonti ufficiali: gli Orange non hanno permesso pubblicazioni autorizzate e perciò le notizie che abbiamo in alcuni casi si fondano più su probabilità (comunque attendibili) che su certezze.
Anche per i Paesi Bassi alcune fra le pietre storiche più importanti provengono dall’eredità di Anna Pavlovna, come anche per le altre corti europee, dove i gioielli più sontuosi sono spesso di provenienza russa.
L’aver creato una fondazione con questi criteri è stata un’idea geniale e ci offre lo spunto per domandarci cosa succederà nel Regno Unito dopo la morte di Elisabetta II: i suoi gioielli saranno in parte divisi fra i figli o saranno per la maggior parte di utilizzo esclusivo del sovrano?
ok adesso quindi urge raccolta di firme perché gli Orange-Nassau diano l’autorizzazione alla pubblicazione di un bel libro con tuuuuutti i loro gioielli.
@Marina…ma è una cosa che si può fare, davvero? e basterebbero le nostre firme, lasciando anche libero accesso a chiunque volesse aggiungersi ? se è una cosa fattibile- penso anche con il sostegno dei molti che ci seguono su FB- credo che ci sarebbero molte adesioni
Sono pienamente d’accordo, tentar non nuoce.
@alex bellissimo post! devi avere fatto molte ricerche per realizzarlo … adesso aspetto con l’acquolina in bocca la seconda parte 😉
qualcuno di questi gioielli è mai stato esposto in qualche mostra???
l’idea della fondazione è geniale! però secondo me non è così facile da esportare in altre case reali, come per esempio i Windsor. la regina giuliana, e sua madre prima di lei, non avevano sorelle o fratelli e cugini, mentre i Windsor sono tanti. se Elisabetta facesse confluire i suoi gioielli in una fondazione dovrebbe poi permetterne l’utilizzo solo ai suoi discendenti, estromettendo i vari cugini e parenti vari.
io credo, poi magari mi sbaglio, che Elisabetta farà come facevano una volta le grandi dinastie. qualche pezzo minore e i diademi più preziosi andranno ai figli cadetti mentre il grosso della sua collezione con le tiare più importanti spetterà a carlo, in quanto nuovo sovrano. probabilmente hai figli minori lascerà i diademi che già usano in vare occasioni e che sono di sua proprietà.
Partendo dal fatto che proprio non ci capisco nulla di gioielli, come avevo già detto posso solo dire quando mi piacciono e quando non mi piacciono, questi nelle foto sono tutti splendidi, per gli zaffiri poi ho una predilezione.
Complimenti ad @Alex per il pezzo.
Grazie Alex. Hai scritto un bellissimo post e ci hai fatto conoscere la storia di splendidi gioielli. Non vedo l’ora di leggere il seguito. Marina sa che sto tentando da tempo di scrivere qualcosa sulla Danimarca e mi sono imbattuta in tantissimi gioielli su cui ho raccolto qualche notizia ma senza avere la minima competenza. Come ti invidio! Anche lì, oltre ai gioielli propriamente della corona, esiste una fondazione.
@ Annarita @ Dora @ Ale @ Martina P. grazie e grazie ancora a Marina per l’idea e per la disponibilità!
Concordo sulla raccolta di firme da inviare ai sovrani dei Paesi Bassi per permettere una pubblicazione completa dei loro gioielli storici.
@ Ale probabilmente in UK succederà come hai ipotizzato anche perchè c’è un aspetto fondamentale da ricordare: mentre nei Paesi Bassi sorelle e nipoti non possiedono personalmente gioielli importanti ma indossano quelli della fondazione quando necessario, in UK i cugini della regina sono stati dotati da Queen Mary di magnifici gioielli come loro proprietà personale, che ancora possiedono, fatta eccezione per il duca di Kent che ha venduto quasi tutto (meriterebbe un post a parte). Il problema a mio avviso di questa soluzione inglese è che con il tempo i rami minori sono destinati a vendere tiare e parure che hanno poche occasioni per indossare per realizzare ampi guadagni e disperdendo così pezzi storici della monarchia. Il sopracitato duca di Kent ad esempio ha venduto circa metà della meravigliosa parure di zaffiri della regina Mary, set legato molto all’immagine della madre Marina e altrattanto sono destinati a fare le generazioni future; temo il giorno in cui gli eredi Gloucester inizieranno a vendere lo scrigno di famiglia, così come fatto purtroppo dagli Harewood alla morte della principessa reale Mary.
@ Martina P. come condivido la tua predilezione!
Se non vado errata, in passato, abbiamo già parlato sia dello zaffiro che del diamante nei suoi colori e nei suoi tagli, mentre , mi sembra che non abbiamo mai accennato nulla sul citrino o meglio definito quarzo citrino
Chiamato così perchè la sua colorazione è sempre gialla e si avvicina molto a quella del limone, dell’arancia, degli agrumi , in genere; benchè lo si possa trovare in molte sfumature che vanno dal giallo pallido, quasi incolore, a una tonalità più scura e quasi aranciata, è una pietra abbastanza diffusa, quindi si può inserire nelle pietre semi-preziose, è comunque molto apprezzato per la sua luminosità, la capacità di trasmettere gioia, come si dice , per chi crede nella cristalloterapia…effettivamente non si può dubitare che questo colore così solare, non possa stimolare reazioni positive e trasmetta energia! il citrino, conosciuto si dall’antichità, è figlio del fuoco , un po’ come il peridoto, cioè, viene da depositi vulcanici , che contengono una certa percentuale di ferro, che è l’elemento, che gli conferisce il colore, nelle tonalità del giallo. E’ spessissimo confuso con il topazio, molto più nobile, più raro e quindi più prezioso, ma il topazio è di gran lunga più lucente e messi vicini, non possono esserci dubbi…invece, per classificarlo e certificarlo, bisogna misurare la densità, che è un lavoro, prettamente da gemmologo..inoltre il citrino non è pleocroico, cioè osservandolo da più angolature il cristallo di citrino non cambia colore, nè la sua intensità, ma resta uguale, mentre questa è una prerogativa del topazio. In natura, si presenta sotto forma di geode, come l’ametista, di cui è parente strettissimo, e cioè, si presenta come un normale sasso,all’esterno, che spaccato , ha, al suo interno, i cristalli, le cui cuspidi, hanno il vertice rivolto verso il centro
I tagli che esaltano la pietra sono ovviamente tutti i tipi di tagli sfaccettati, ma quelli un po’ più massivi, cioè, non trasparenti,con molte inclusioni o fratture naturali, si possono anche vedere in chips, specialmente se allineati in fili di bellissime collane. Molto più preziose e oserei dire sfolgoranti di luce, sono quelle che montano citrini trasparenti e sfaccettati..come potete immaginare è estratto, più frequentemente, in Brasile e Madagascar
@Ale…è vero che i Windsor, sono tanti e l’idea di una fondazione porterebbe qualche problema, ma credo che non sia poi così inattuabile! sono di più, ma anche i gioielli sono di più! io non emarginerei i cugini, almeno fino a un certo grado di parentela…anche in Olanda la regina Beatrice ha concesso un po’ a tutte le mogli dei nipoti qualche tiara, qualche volta, almeno nelle occasioni ufficiali-, mentre invece, mi sembra che Elisabetta, nonostante potesse disporre di sua volontà, è stata di braccino più corto, con tutti i discendenti e collaterali ,per esempio ,non ho ricordo di avere mai visto sulla testa di Eugenia e Beatrice di York, nessuna tiara e così neppure sulla testa di Zara, se non il giorno del matrimonio! anche con Kate, diciamocelo, francamente, fino ad ora, non ha largheggiato. Ricordo che per le nozze di Andrea e Sara fu fatta fare una tiara apposita, per l’occasione, quindi dovrebbe e sottolineo dovrebbe, essere di spettanza alla due figlie, invece, non si è più vista e le yorkette ci hanno deliziato con bizzarri cappellini…bisognerà vedere, beato chi c’arriva, dopo Elisabetta, cosa succederà! io credo che Carlo, restringerà molto il campo ai numerosi parenti e forse metterà ordine anche a questa cosa, dopo che si sarà spartita l’eredità personale della regina…non avrà un regno lunghissimo, ma sarà un grande riformatore
@Alex, spero anch’io che gli Orange pubblichino qualcosa su questo enorme e bel patrimonio, e magari offrire una bella mostra…sarebbe una ottima scusa per andare tutti in Olanda…ho visto che alla fine del post, c’è un “segue”…aspetto fiduciosa e sicura di leggere ancora molto altro
Le sorprese sono sempre molto gradite!
@alex – Grazie per averci regalato questa rassegna scintillante, complimenti per le ricerche! Noi che adoriamo i gioielli, apprezziamo altrettanto la loro versatilità e Maxima anche per questo aspetto ci sta dando mooolte soddisfazioni. Ad ogni uscita, Maxima sta sfoggiando con una naturalezza tutta sua una serie quasi infinita di gioielli, lo scrigno della Corona sembra quasi un pozzo senza fondo! E visto che le sorprese non sono mai troppe … la parte ancor più sorprendente di questo post, se devo essere sincera, è stato arrivare alla fine e leggere “I – segue” 😉
Bravissimo @Alex e bravissima Giuliana con la sua fondazione. In effetti non vedo perche’ anche in UK non si dovrebbe fare una fondazione : i cugini di Elisabetta , soprattutto il Gloucester hanno gioielli favolosi (e numerosi) e quindi non hanno motivo di lamentarsi per una eventuale esclusione.
Ora mi chiedo cosi ci sara’ nella parte II . A me e’ molto piaciuta la parure tuttifrutti di Maxima ….
@ Nicoletta @ Chloe @ Laura grazie siete tutti gentilissimi!
@ Nicoletta che problema c’è? Facciamo un excursus anche sui gioielli danesi? 😉
@ Elettra grazie per le tue sempre interessantissime spiegazioni (libro libro!). Forse le York hanno indossato una tiara in eventi privati di famiglia chissà; certamente non prendono parte a cene di stato o eventi che comportino tiare e forse è una fortuna visto quanto sono goffe.
@ Chloe i gioielli degli Orange sono numerosissimi ma sembrano ancor di più per l’abilità che hanno in famiglia di abbinarli in modo diverso prendendo un elemento qui uno lì e creando nuovi pezzi e Maxima si sta dimostrando insuperabile in questo.
@ Laura la parure tuttifrutti è strepitosa ma nella seconda parte non ci sarà perchè ci siamo concentrati sui gioielli storici degli Orange-Nassau, ma chissà che in futuro non ci sia un post dedicato a questa tipologia di gioielli se Marina è d’accordo.
In UK i gioielli della regina Mary erano talmente numerosi che sono stati spartiti tra i figli come a dire “Questi sono vostri e state contenti” ma come dicevo sopra il problema di ciò è che con il tempo sono destinati a perdersi, ad essere venduti e addirittura smembrati; il caso della parure di zaffiri del duca di Kent è eclatante: è stata venduta quasi tutta tranne i cinque elementi centrali del lungo collier, che sono stati montati a tiara in modo piuttosto immediato e banale.
se sono d’accordo? non so ci devo pensare, magari si in cambio di un braccialetto tuttifrutti. li ho visto dal vivo a Parigi e sono MERAVIGLIOSI dei frutti colorati da mangiare a morsi.
Lodi, lodi, lodi mio caro Alex.
Un lavoro ben fatto, sentito e meditato e grazie a @Marina per averti concesso un po’ di spazio.
Mi assoccio alla sottoscrizione per una richiesta alla casa reale per la pubblicazione di un testo completo sulle gioie di famiglia e spero anche io di rivedere indossata da Maxima l’importante parure “Diamond House” al gran completo.
Sarebbe uno strazio vedere dispersa la collezione di Elisabetta spero vivamente anche io una fondazione per i Windsor.
A questo, punto spero che la seconda parte parli dei rubini presenti in casa, ma se devo eprimerti le mie preferenze spero ci sia anche un escursus veloce sul set di kunzite e su quello di acquamarina.
@Ale, tu che sai tante cose mi togli una curiosità? Tra poco tempo la Banca D’Inghilterra dovrebbe dare agli eredi Romanov i soldi depositati da Nicola II. Ma chi sono qusti eredi? Grazie se mi puoi rispondere. @ Marina tra pochi giorni avrai una sorpresa, non voglio dirti di più.
Ma io ricordo di avere letto nel libro The Romanov, the final chapter di Massie che i soldi che Nicola II aveva depositato nella Banca d’Inghilterra (una enorme fortuna) quando la sorella Xenia tento’ di ottenerli ebbe come risposta che non era rimasto quasi nulla. Pare infatti che lo zar avesse usato questa somma per coprire una parte delle spese di guerra. Non o se sono emerse novita’ di recente.
non sapevo che il duca di kent avesse parzialmente svuotato la sua cassaforte. comunque a parte lui mi sembra che gli altri cugini siano piuttosto ben forniti.
molte volte quando i rami minori dei Windsor hanno venduto qualcuno della famiglia, spesso Elisabetta, ha ricomprato. se non sbaglio diversi gioielli di famiglia che erano della principessa Margaret li ha poi acquistati la regina quando i nipoti li hanno messi all’asta. diciamo che i gioielli sono stati utili per pagare le tasse di successione, lo stesso vale per molte famiglie della nobiltà inglese.
@elettra anche secondo me carlo farà molte riforme nella casa reale, dopotutto è come se i Windsor fossero fermi a 60anni fa. mi auguro solo che sia una bufala la sua presunta intenzione di abbandonare Buckingham palace. quello che è certo è che quando salirà sul trono avrà molte spese a cui fare fronte per ristrutturare i palazzi e i castelli reali che sono in condizioni critiche, la regina in questo è stata molto tirchia.
Splendido lavoro, @ Alex, complimenti!!
@alex – Infatti Maxima ci sta facendo apprezzare ancora di più l’immenso scrigno degli Orange. La versatilità dei gioielli, lo scambio di pietre, spille usate come acconciatura, orecchini con pendenti intercambiabili … insomma, abbiamo sempre molto di cui parlare!
La curiosità della seconda parte è tanta 🙂 … io ho pensato immediatamente al devant de corsage con diamanti e perle … chissà! Poi alla spilla aigrette della regina Emma usata come spilla e acconciatura … alle immancabili stelle con diamanti (che sembrano tutte uguali, ma in realtà esistono diversi modelli) … ma ora mi si sta aprendo nella mente l’intero scrigno degli Orange indossato da Maxima! 😉 Eh, il potere magico dei gioielli!
@ Alessandro (aigrette) grazie! Nella seconda parte temo di deludere in parte le tue aspettattive, sempre per il fatto che il set di kunzite non l’ho considerato come gioiello storico degli Orange, ma ho avuto la forte tentazione di scriverne. Da Maxime ci aspettiamo tutti che indossi finalmente la Diamond House Parure, ma mi chiedo quando capiterà un’occasione tanto importante, a meno che non l’abbia modificata per renderla meno imponente.
@ T grazie davvero!
@ Chloe non ho parole! Altro che segugio e non dico altro! 🙂
E’ un doppio potere in questo caso ad accrescere il nostro interesse: quello dei gioielli e quello della splendida Maxima!
… aspetto fiduciosa! 🙂