Lo zaffiro della regina di Romania è una pietra straordinaria, meravigliosa, stupenda, incredibile. Le sue dimensioni, il colore blu intenso, i riflessi violacei, rendono questo gioiello un oggetto assolutamente fuori dal comune, esattamente come sua seconda proprietaria: Maria di Romania.
Il 19 novembre 2003 nella sede della Christie’s a Ginevra viene battuto il più grosso zaffiro mai apparso in un’asta. Il venditore è misterioso – il catalogo parla vagamente di una “nobile famiglia europea”, l’acquirente anche. La cifra, come c’era da aspettarsi è da capogiro, quasi un milione e mezzo di dollari contro una stima che andava da 928 mila e 1 milione e 382 dollari, ma anche in questo caso, come sempre quando si parla di gioielli legati a grandi personaggi, nel conto c’entra anche la storia e l’aura della leggenda. In questo caso in effetti lo zaffiro taglio cuscino da 478.68 carati tenuto da tre griffe di diamanti e completato da un anello sempre in diamanti, è stato “in giro” solo per pochi anni (una quarantina in tutto) ma è appartenuto ad una delle donne più interessanti del XX secolo, una di quelle nipoti della regina Vittoria che dalla nonna ha ereditato la tempra di acciaio e anche una certa passione per il governo. Maria di Sassonia Coburgo-Gotha (o di Edimburgo poiché suo padre era duca di Edimburgo e anche di Sassonia Coburgo-Gotha) sposa giovanissima il principe ereditario di Romania, vive infelice per molti anni nella lontana e ancora un po’ selvaggia Bucarest, poi diventa regina e si trasforma nella madre del suo popolo che guiderà con coraggio durante la I Guerra mondiale. Grazie a lei, ai suoi contatti, alla sua abilità diplomatica, alla sua origine inglese ed alla passione per la Francia, la Romania al termine della Grande guerra è dalla parte dei vincitori e recupera parte del suo territorio, cioè tutta la Transilvania. I romeni le saranno per sempre grati, non la dimenticheranno mai e le perdoneranno qualche stravaganza, le infedeltà coniugali (non certe, ma altamente probabili), le pose teatrali e soprattutto la grande passione per i gioielli.
Ma torniamo allo zaffiro. La pietra, enorme e bellissima di un blu intenso e profondo viene da Ceylon, ma non si sa quando è stata scoperta. Nel 1913 compare per la prima volta nei registri della maison Cartier che la monta, insieme ad altri zaffiri, in un collier, ma poco dopo scoppia la guerra e il mondo, compresi i ricchi, hanno altro a cui pensare, quindi il gioiello rimane lì. Nel 1919 Cartier ci riprova, ma la moda è cambiata, così il sontuoso zaffiro diventa il pendente di un lungo sautoir di diamanti formato da una serie di grossi motivi quadrati, legati fra loro da due maglie a losanga, ed in questa versione è presentato in una mostra a San Sebastian, cittadina balneare della costa basca, dove ha le sue abitudini anche la regina di Spagna. E’ noto che Vittoria Eugenia ama molto le lunghe collane, ne ha di perle, di brillanti ( i suoi famosi chaton), di acquemarine, e la maison Cartier che lo sa bene, essendo la sovrana una cliente fedele da anni, probabilmente ha pensato proprio a lei. In effetti lo zaffiro piace moltissimo alla regina, ma Alfonso XIII frena gli entusiasmi della moglie, la cifra richiesta è enorme (un milione e 275 mila franchi dell’epoca) e lui non può permettersi la spesa.
Cartier rimette lo splendido zaffiro in cassaforte in attesa di tempi migliori che arrivano presto e sotto le sembianze del re di Romania, Ferdinando che adora la sua bellissima (e forse un po’ infedele) moglie e ha bisogno di ricostituire il tesoro di famiglia anche per ridare lustro alla monarchia uscita vittoriosa dalla guerra. La regina infatti non ha più gioielli perché all’inizio del conflitto ha avuto la pessima idea spedirli in Russia, dove, secondo lei, saranno al sicuro. Ovviamente spariscono e lei deve ricostituire il suo scrigno. Le perle arrivano con l’eredità materna, poi man mano Maria acquista anche i meravigliosi gioielli portati in salvo dalla sorella Vittoria Melita moglie del granduca Kyril uno dei cugini di Nicola II, miracolosamente sopravvissuta alla rivoluzione ed alla strage dei Romanov. Vittoria Melita è la nuora della granduchessa Wladimir che negli anni aveva messo insieme una collezione favolosa di cui fa parte anche un diadema in forma di kokosnik (il tradizionale copricapo delle contadine russe) in diamanti e zaffiri creato, guarda caso, da Cartier nel 1909. Il sautoir con l’enorme zaffiro sembra fatto apposta per completare la parure, un po’ vistosa è vero, ma che si adatta perfettamente allo stile di Maria.
Immagine tratta dal sito Royal Magazine
L’acquisto viene deciso nel 1922 con pagamento a rate fino al 1924, ma Ferdinando, previdente, chiede di inserire una clausola che prevede la rescissione della vendita nel caso di rivoluzione. La regina di Romania ha splendidi occhi azzurri e indossa spesso gli zaffiri, che le donano in modo particolare, e con i suoi gioielli preferiti si fa anche ritrarre da Laszlo. Alla morte sua morte, nel 1938, il collier con lo zaffiro, insieme ad altri gioielli, passa al nuovo re, il nipote Michele che, cacciato dalla Romania alla fine della II Guerra mondiale, riesce comunque a portarselo dietro.
Lo zaffiro della regina di Romania si adatta bene alla teatralità della sua proprietaria.
Il 10 giugno 1948 il sautoir appare al collo della principessa Anna di Borbone-Parma che sposa ad Atene l’ex re Michele. Lo zaffiro però è sparito. Anna porta un altro dei gioielli acquistati da Maria alla sorella Vittoria Melita, si tratta della tiara con le greche ancora oggi di proprietà della famiglia reale romena.
Passano sedici anni e la sera del ballo che precede le nozze del re di Grecia Costantino la regina madre Frederika indossa una nuova collana di perle e diamanti a cui è appeso uno zaffiro stranamente simile a quello della regina di Romania.
Frederika porta lo zaffiro della regina di Romania e la tiara arrivata nella famiglia reale greca attraverso la suocera, la regina Sofia, sorella del kaiser Guglielmo II e moglie di Costantino I. Il diadema è riapparso di recente sulla testa di Marie Chantal la moglie di Paolo di Grecia.
La versione ufficiale dice che la pietra è stata venduta a Parigi (presumibilmente dall’ex re Michele) ed acquistata dal gioielliere Harry Winston il quale negli anni ’60 lo avrebbe venduto ad un collezionista greco che lo regala a Frederika, notoriamente appassionata di pietre preziose.
Lo zaffiro è rimasto nelle mani di Frederika fino alla sua morte nel 1981 o è stato venduto prima, al momento dell’esilio? E nel primo caso, quale dei suoi figli (Costantino, Sofia e Irene) lo ha ereditato e chi di loro lo ha venduto nel 2003? Ma prima di questo, è credibile la storia del greco che fa un regalo alla sua regina o forse è stata la stessa Frederika ad acquistare lo zaffiro al nipote (la madre di Michele è la sorella di re Paolo di Grecia) in serie difficoltà economiche? La pietra appartiene oggi al Qatar Museums Authority.
Il diadema kokosnik di zaffiri e diamanti è stato ereditato dalla figlia di Maria, la principessa Ileana di Romania, ma probabilmente non è più in mano ai suoi discendenti.
Altri zaffiri celebri sono qua e qua e anche qua
altre due immagini della regina Maria con lo zaffiro e il diadema di Cartier, come dicevo è un po’ teatrale la signora…
Aggiornamento:
Lo zaffiro della regina di Romania alla fine sono riuscita a vederlo dal vero, alla straordinaria mostra organizzata da Cartier fra la fine del 2013 e l’inizio del 2014.
Lo zaffiro della regina di Romania
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111 Commenti
@elettra per certi versi la penso come te ma secondo me il caso dell’italia è particolare. personalmente restituirei a tutte ex dinastie italiane le proprietà che davano delle rendite, magari anche ville e castelli minori e darei loro anche un piccolo indennizzo ma non restituirei le regge e le collezioni d’arte. non si può mica restituire cose come caserta o il palazzo reale di napoli/torino/milano o il quirinale o palazzo pitti o gli uffizi o il museo egizio di torino. soprattutto perchè basta un principe fuori di testa o bisognoso di denaro e il tutto verrebbe venduto magari anche all’estero. facendo un esempio che conosco bene su venaria visto che abito a torino: dubito che i savoia, che non l’hanno fatto quando sono tornati dopo napoleone, avrebbero speso 200 milioni di euro per il restauro spendendone 16 per il mantenimento annuale e incassandone circa 8 con gli ingressi. probabilmente avrebbero fatto quello che la nostra repubblica voleva fare negli anni ’50, abbattere tutto e lottizzare vendendo al miglior offerente.
ehhhhhhhhhhhhhhhhh?!?!? volevano abbattere tutto e lottizzare?!?!?
@ Ale …ah! certo! sono daccordo con quello che dici, i tesori che hai nominato, certamente devono essere e rimanere proprietà dello stato……. palazzi in cui far risiedere, come è, presidente e istituzioni di primissimo piano ministeri, ambasciate o collezioni di altissimo prestigio, biblioteche, pinacoteche e altro…anch’io mi riferivo a tesori minori, se così si possono definire, dei quali ne abbiamo tantissimi e bellissimi, e sparsi ovunque e ovunque in rovina….. su Venaria, scusa …mi ero dimenticata con chi avremmo avuto a che fare…..
per Natale ho avuto in regalo i due volumi di Umberto Allemandi , sui Savoia e Venaria e mi sono rilucidata gli occhi! sono già due volte che torno a Torino, dopo il restauro e tutte e due le volte non sono riuscita a vederla
Sono d’accordo con M.Paola
Sono un po’ di parte perche’ i golfini mi piacciono in tutti i modi, ma in qusto caso a ragione M.Paola , con quel genere di cappello sta bene la giacca, Maxima avrebbe potuto fare una bella acconciatura ai capelli con fermagli preziosi,in questo modo l’insieme risultava piu’ legante…
Osservando Maxima con un po’ piu’ di accortezza sembra che si sia vestita …come dire, un po’ alla svelta, i capelli poco curati, ma sopratutto il trucco, tirato via, il fondotinta e’ distribuito male, e anche l’ombretto scuro e’ troppo vicino all’attaccatura del naso.
Il capellino devo dire che e’ molto gagliardo, con questi petali di tulipani rossi al vento, mi ricorda un po’ i costumi tipici di alcuni villaggi tedeschi.
@elettra
ho letto solo ora, grazie, tutto molto bello quello che hai detto riguardo alle pietre, conosci qualche storia ( un po’ misteriosa) di pietre preziose di regine o principesse?
un abbraccio
Viviana
la storia dell’Italia è molto diversa da quella della Germania dove sono esistiti per secoli gli stessi principati e granducati, fino a Napoleone e poi, i rimanenti, fino alla prima guerra mondiale. Da noi credo sarebbe un problema fare delle restituzioni. Tra l’altro con questa logica anche i Savoia, dopo l’unità d’Italia, avrebbero dovuto rendere delle proprietà ai Borbone e agli Asburgo-Lorena… A parte le antiche dinastie come x es. gli Este o i Medici, gli altri principi o re sono stati dei conquistatori venuti da fuori (mi riferisco proprio agli Asburgo e ai Borbone, ma anche agli stessi Savoia), quindi non radicati da secoli nei territori che andavano a governare. In questo senso la situazione mi pare molto diversa che negli staterelli tedeschi … Forse sarebbe giusto rendere alcune proprietà minori, come dice Elettra, ai vecchi proprietari, ma a chi? per es. Palazzo Pitti a chi lo rendiamo? agli Asburgo Lorena o ai Savoia, dato che è stata la residenza di entrambi… Propendo per gli Asburgo se no il Savoia chissà che ci combina… ahahahha 😀
M. Paola
@Elettra, sì Maxima golfino-cappello-coda di cavallo la perdoniamo, dai, ha un sorriso troppo simpatico 🙂
@marina proprio così, quando l’esercito ha lasciato la reggia di venaria dopo la seconda guerra mondiale lo stato ha pensato seriamente di demolire tutto e la discussione era se costruirci sopra case popolari o lottizzare … cose da pazzi!
@elettra veramente mitica quella mostra, appena uscito ho subito comprato quei due libri, belli quanto la mostra e con un utilissimo e dettagliato albero genealogico. la reggia è molto bella e vale sicuramente la pena visitarla, ma secondo me è un pò sopravvalutata (preferisco la palazzina di stupinigi). le va riconusciuto che ha contribuito molto al rilancio turistico di torino e poi fanno sempre delle belle mostre. l’altro giorno ho letto che a luglio ospiterà una mostra sui gioielli degli zar e ci saranno anche 7 uova fabergè. ho visto una mostra simile due anni fa a montecarlo e devo dire che era veramente stupenda .. spero che quella di venaria le assomigli.
@paola palazzo pitti io lo lascerei allo stato, non vorrei che i quadri dalla collezione palatina o le sue altre meraviglie partissero per chissà dove. è vero tante dinastie italiane sono straniere ma secondo me ci sono delle eccezioni. per esempio i borbone-parma discendono direttamente da elisabetta farnese quindi si può dire che sono in continuità con con i farnese, direi che i signori di parma hanno semplicemente cambiato cognome come è successo in lussemburgo. mentre i savoia si hanno origini tedesche e francesi ma per quanto riguarda piemonte e valle d’aosta hanno governato con continuità gli stessi territori per secoli visto che i loro primi feudi in italia li hanno avuti nel 1046, per quanto riguarda il resto d’italia è vero hanno regnato solo per 85 anni.
Ero fuori con il computer mignon e non ho capito, perchè non ha postato…mah!
@ Lady Vivian..no!..in questo momento non mi vengono in mente altre leggende su pietre e i loro effetti misteriosi…. posso solo aggiungere che secondo mia nuora cinese, la giada è un toccasana per tutto e porta sempre bene e secondo i vari colori, fa bene a questo e a quello……
Però mi sono ricordata che il diamante che porta una sfiga terribile ,è il Blue Hope e il suo ultimo proprietario, dopo che tutti i precedenti erano morti ammazzati, suicidati o per disgrazia, per la serie,”non è vero ,ma ci credo” ha deciso di cederlo a un museo, dove ancora si trova, sembra senza più nuocere a nessuno….tra i suoi proprietari ci sono stati anche Luigi XVI e M.Antonietta e, non mi sembra, che abbiano fatto una bella fine….
L’altro diamante di cui ho parlato è il Culligan e, siccome nuoce ai sovrani maschi, è stato montato sulla corona dell’incoronazione delle regine consorti, quindi l’ultima ad averlo indossato è stata la regina madre Elisabetta, mamma di ElisabettaII il giorno in cui è stata incoronata insime al marito Giorgio VI….anche in questo caso la prudenza, non è mai troppa, e così, destinandolo alle regine consorti, si è evitato che lo indossasse la regina regnante, che è una donna…la prossima a cingersene sarà o Camilla, o addirittura Kate….staremo a vedere
@Ale @Matteo : avete ragione la situazione italiana e quella tedesca sono piuttosto diverse e mi pare comunque che molte grandi famiglie tedesche tuttora conservano patrimoni notevoli vedi Ernest di Hannover (visto il personaggio forse immeritatamente …).
Per quanto riguarda le regge e i palazzi delle ex dinastie italiane bisogna ricordare che sia gli Uffizi che Palazzo Pitti erano gia’ in parte aperte al pubblico all’epoca rispettivamente dei Medici e degli Asburgo-Lorena e pertanto la loro funzione pubblica era gia’ chiaramente assegnata (vedi la famosa Elettrice Palatina).
Oltre alla nascita della piccola e ancora anonima principessa danese, è nata anche una nuova “petit-fille de france”, la principessa Antoinette, figlia dei duchi di Vendome
@Ale: sul fatto che le dinastie spesso sono straniere rispetto al loro regno abbiamo un brillante (e saldo) esempio oltre Manica…E’ da Giacomo II che non hanno un sovrano britannico..Stuart–>Orange–>(Anna)–>Hannover–>SassoniaCG–> e si va verso gli Oldenburg!!
@matteo ma infatti un sovrano straniero non è sinonimo di cattivo governo. comunque nessuna delle dinastie che hai citato hanno conquistato il trono con una guerra. tranne gli hannover che sono stati chiamati dal parlamento e che erano parenti degli stuart, le altre famiglie lo hanno ottenuto o per matrimonio o per stretta parentela, comunque in continuità con i predecessori, un pò come i borbone di parma.
@Ale: esatto!
Buona sera
@Elettra e Laura, non è mai troppo tardi per rispondere.
Nel mio commento del 23 gennaio scorso ho scritto che la regina Ingrid di Danimarca avesse nel lontano 1963 indossata la tiara di Frederika (festeggiamenti centenario distastia greca), giustamente mi avete chiesto foto/video, ma non ero in grado di accontentarvi, perchè io avevo seguendo una discussione su blog straniero mi sono imbattuto in un video, appunto del 1963, dove si vede la regina Ingrid che sembra indossare la tiara “scomparsa/riapparsa” almeno così affermavano i commentatori, il perchè l’abbia indossata non si sa anche perchè il video ha un sonoro in greco.
Comunque dopo vane ricerche ho ritrovato il video che di seguito linko (spero) al minuto 9,05 vedrete la tiara
saluti
Dilippo
http://mam.avarchive.gr/portal/digitalview.jsp?get_ac_id=1234
@ Filippo ma dove sei andato a scovare questa piccola meraviglia? Questi filmati antichi, mi fanno impazzire!Devo dire che non solo al minuto 9,05 la regina Ingrid indossa quella tiara,ma anche qualche minuto prima, forse sono due le situazioni in cui l’ha messa…….. guardando bene si vede pure che le giovani principesse non hanno niente in testa…possibile che si siano scordati i gioielli a casa? c’era da licenziare in tronco il responsabile!…personalmente ritengo più probabile, che sia stato un omaggio della corte greca a quella danese,a significare che c’era la stessa origine, un’unica famiglia….. sarebbe interessante poter conoscere la storia antecedente di questa tiara e sapere se magari era proveniente dalla stessa Danimarca…..
@Filippo grazie per il bellissimo video e per esserti ricordato dopo tanto tempo. Nel link che metto in basso si dice che la tiara fu regalata dall’imperatrice Federico alla figlia Sofia in occasione del matrimonio con Costantino futuro re di Grecia. Il diadema fu anche indossato dalla principessa Elena di Grecia e Danimarca futura regina di Romania e non mi pare che abbia portato fortuna a nessuna delle due.
http://tiara-mania.blogspot.com/
@Filippo @Elettra e tutti gli assidui : non c’entra niente con questo argomento ma vorrei rileggere quello che era stato scritto sui danni provocati allo sviluppo scientifico ed economico dalla rivoluzione francese … non ricordo in quale punto ci fu una lunga discussione con link ed altro : chi si ricorda ?
Buon pomeriggio
@Elettra, queste cose li scovo girovagando su internet, internet è come le scatole cinesi ne apri una e non sai cosa trovi dentro, di conseguenza poi mi perdo, e quando poi Marina scrive un post mi rendo conto di avere visto o letto qualcosa, ma mi riesce difficile ritrovare il “maltolto”.
Per esempio ho visto un video, bello lungo, sul funerale di Federico IX, il padre dell’attuale sovrana della Danimarca, il cerimoniale è molto complesso, il feretro su un affusto di cannone dalla chiesa è portato fino alla stazione con processione a piedi dei reali e dei suoi ospiti, da lì sul treno viene portato in una cittadina fuori Copenaghen sempre con il seguito reale, lì il feretro ricaricato su un altro affusto di cannone viene portato in chiesa per il rito funebre, e poi tumultato, il percorso tra le vie della cittadina è tutto un tappeto di ramoscelli di non so che specie arborea, e non so il perchè, anzi se qualcuno ne sa qualcosa mi faccia sapere.
Contrariamente, a chi pensa che sia macabro, anche i servizi funebri reali hanno un loro fascino ed un protocollo reale da seguire.
Ti dirò di più sempre su internet ho trovato in un post una serie di foto di tantissimi reali fotografati sul loro letto di morte (anche del periodo del 1800), certo faceva una certa impressione, ma le ho guardate tutte.
Ma se dovessi ripescare questi video e queste foto non saprei proprio come arrivarci.
Saluti
Filippo
@Filippo penso che hai visto questo : e’ l’archivio della televisione danese che conserva integralmente matrimoni e funerali reali. L’ho indicato qualche tempo fa per il giubileo di Marghrete quando avevo linkato il suo matrimonio che ho trovato molto interessante anche perche’ rivediamo i diademi attualmente in circolazione ma indossati da una diversa generazione. Strano pure vedere Juan Carlos e Sofia seduti in ultima fila (sono proprio davanti una delle telecamere). Ancora grazie per il bellissimo video greco : la scena in cui gli ospiti scendono la scalinata mi ha fatto ricordare le foto del matrimonio di Sofia e Juan Carlos
http://www.dr.dk/bonanza/serie/Tema_royalt_bonanza/Begravelse_kong_frederik.htm
@ Laura mi ricordo che avevi già posto questa domanda , ma io personalmente non ti so rispondere…molto probabilmente, quando fu fatto questo post, io ancora non vi avevo scoperto…..comunque se lo ritrovi, sarà bellissimo riprendere il discorso
@Filippo, credo di aver visto anch’io il filmato dei funerali di Federico IX, di cui parli…. se è lo stesso era stato messo sul sito della televisione danese, nei giorni del quarantesimo anniversario di regno di Margarehe… io ci sono arrivata attraverso il sito ufficiale della Corona Danese, che scorre anche qui a lato ai post di Marina….ora non so se c’è ancora…..era in due parti molto lunghe….. se ripeschi il tutto linkalo, cadaveri eccellenti compresi…io purtroppo non sono capace a farlo …a volte trovo delle cose che mi piacerebbe condividere con voi, ma non so come fare….