Da un paio di secoli le regine di Svezia indossano lo splendido diadema di cammei dell’imperatrice Joséphine che è arrivato a Stoccolma grazie a un matrimonio decisamente inatteso. Il sontuoso gioiello è un molto pezzo originale, anzi si può dire unico perché nessun’altra dinastia ne possiede uno simile e ricorda due donne molto amate da Napoleone Bonaparte, Désirée Clary e Joséphine de Beauharnais i cui discendenti regnano oggi in Svezia.
Joséphine di Leutchemberg porta in dote il prezioso diadema
L’amore fra Napoleone Bonaparte e la giovane Désirée Clary è intenso ma finisce male; alla figlia di un commerciante di Marsiglia l’ufficiale di origine corsa preferisce un’aristocratica molto mondana, bellissima e ben introdotta nella brillante società post rivoluzione francese. Qualche anno dopo Désirée si consola con un altro soldato, Jean-Baptiste Bernadotte che sarà maresciallo dell’Impero, eroe di tante battaglie e poi re di Svezia, scelto dall’ultimo sovrano della dinastia Wasa priva di eredi diretti. Nel frattempo il fidanzato fedifrago, ovvero Napoleone Bonaparte, è diventato Primo Console, ha conquistato l’Europa, si è proclamato imperatore dei francesi è stato sconfitto a Waterloo e ha finito i suoi giorni nella sperduta isola di Sant’Elena.
Joséphine de Beauharnais, la donna che aveva strappato Napoleone a Désirée ed era stata a sua volta abbandonata nel 1809 perché sterile muore nel 1814, ma lascia due figli di un precedente matrimonio, Eugenio ed Ortensia. Eugenio, amatissimo dal patrigno che lo adotta e lo fa viceré d’Italia (ma il congresso di Vienna lo declasserà a semplice duca di Leutchemberg), fa un matrimonio molto prestigioso perché porta all’altare la principessa Augusta Amalia di Baviera. Da queste nozze nascono diversi figli tra cui na bambina che viene chiamata come la nonna paterna. Nel 1832 Joséphine sposa il principe ereditario di Svezia, Oscar, unico figlio, guarda caso, di Désirée diventata, controvoglia (lei che odia il freddo e adora la vita mondana di Parigi) regina di Svezia accanto all’ex maresciallo Bernadotte.
La principessa Ingrid di Svezia (figlia di Margaret), poi regina di Danimarca
La sovrana svedese decide di sorvolare sul passato e accoglie con affetto la nipote dell’antica rivale. Grazie a questo matrimonio oggi nelle vene dei sovrani svedesi (e anche in quelle di re e regine di Norvegia, Danimarca, Belgio e Lussemburgo) scorre il sangue dei due più grandi e celebri amori dell’Imperatore.
Nella dote della la giovane Joséphine ci sono anche una serie di meravigliosi gioielli, alcuni dei quali ereditati proprio dalla ex Imperatrice dei francesi il diadema di cammei e perle è uno di questi. L’imponente diadema. indossato dalla regina Silvia e dalla figlia Victoria il giorno delle nozze, è quasi sicuramente quello realizzata nel 1809 dal gioielliere parigino Nitot (antenato di Chaumet) per Joséphine che non è mai sazia di ornamenti preziosi e possiede un’infinità di splendide parure.
La tiara, a cui si accompagnano collier e orecchini, è un oggetto insolito ed elegantissimo, composto da una serie di grossi cammei, circondati di piccole perle ed intervallati da un delicato decoro floreale realizzato in oro giallo. Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo le antichità greco-romane fanno furore e oltre agli abiti in stile impero diventano di gran moda i gioielli che ricordano i monili del periodo classico. Napoleone ha una vera passione per i cammei (che “scopre” durante la campagna d’Italia del 1796) e addirittura promuove a Parigi una scuola “glittica” diventata presto famosa per la qualità degli oggetti prodotti. Immediatamente i cammei vengono utilizzati anche dai grandi gioiellieri per creare ogni sorta di ornamento, talvolta montati con dei semplici castoni, in altri casi circondati da un giro di perline, proprio come nella parure svedese.
Alla morte della regina Joséphine di Svezia i figli si dividono i gioielli e la parure di cammei viene assegnata al principe Eugenio il quale, avendo eredi, la presta spesso alle varie principesse e alla fine la regala a Sybilla di Sassonia-Coburgo-Gotha, sposa del pronipote il principe Gustavo Adolfo, e madre dell’attuale sovrano. Due delle sorelle di re Carlo XVI Gustavo, Brigitte e Désirée portano il diadema nel giorno delle loro nozze, ma è sulla testa di Silvia Sommerlath che la tiara di cammei diventa davvero celebre. La ex hostess di origini tedesco-brasiliane sceglie infatti di indossarla il 19 giugno del 1976 quando sposa re Carlo XVI Gustavo diventando così regina di Svezia. Sono passati quattro anni dal casuale incontro alle Olimpiadi di Monaco, ma la coppia ha dovuto attendere la morte di Gustavo VI Adolfo, nonno e predecessore del re. L’anziano monarca, uomo coltissimo, moderno sotto molto aspetti e notoriamente “liberal”, era però estremamente conservatore riguardo i matrimoni dinastici e al rispetto delle regole del casato, quindi al nipote ed erede mai avrebbe permesso l’unione con una ragazza di origini borghesi.
Il diadema di cammei dell’imperatrice Joséphine dona in modo particolare alla bruna e bellissima Silvia e la nuova regina porterà spesso lo storico gioiello, soprattutto in occasione delle cerimonie per la consegna dei premi Nobel. Nel 2010 la principessa ereditaria Victoria, porterà lo stesso diadema della madre il giorno del suo matrimonio con Daniel Westling e ancora una volta i cammei dell’imperatrice Joséphine saranno ammirati dal mondo intero.
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93 Commenti
@ Laura il discorso si sta complicando…. certamente, sono daccordo con te, sul cameo centrale sono incisi Afrodite ed Eros…però non credo che il cameo sia così antico, come dici, se la lavorazione della conchiglia è posteriore e tutta la produzione precedente è prima della scoperta dell’America e pure il Giappone… era per quello che volevo sapere su cosa era stato scolpito il cameo di Francia e tutti quelli antecedenti alle grandi scoperte geografiche.. il fatto che ci sia la conchiglia sardonica e la pietra sardonica può generare equivoci
@elettra : le sardoniche intese come pietre sono ampiamente diffuse in eta’ ellenistica : vedi la famosa tazza Farnese o la gemma Gonzaga ceh si data al III sec. a.C. Spesso presentano ritratti di profilo o scene mitologiche e per questo io ho pensato che alcuni cammei della tiara possano essere di questa epoca. D’altra parte non sono una esperta e non sono in grado di dire se i cammei svedesi sono in pietra o conchiglia.
L’argomento e’ comunque affascinante e se riesci a scoprire qualcosa in proposito te ne sarei grata
http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=706
oopss ! che si data (naturalmente). I gioielli di eta’ napoleonica sono splendidi e …. se qualcuno mi volesse fare un regalo preciso che li preferisco a quelli della seconda meta’ dell’ottocento : ecco una rassegna di gioielli napoleonici in parte ancora forniti di cofanetto (sono cosi’ belli gli astucci che confesso mi accontenterei anche solo di quelli)
http://www.taracohen.com/cms/archives/1201
Scusate, ma ho sbagliato : questo e’ il link con i gioielli (e altro) di eta’ napoleonica
http://notesdemusees.blogspot.com/search/label/6%20-%20Arts%20décoratifs%20Premier%20Empire
salve…buongiorno
splendidi cammei…..
averne
anche da uomo con incisioni apposite… trovo siano eleganti e non “poco virili”
(gemelli e spilloni da cravatta,anelli etc)
nell era moderna l’utilizzo di molte specie di gioielli…perle etc) sono state riservate alle donne… trovo sia un peccato:-))
un saluto a tutte
j
@Laura hai trovato dei link da sogno!!!!!!Hai ragione …solo gli astucci sono dei veri e propri gioielli!..tra l’altro, ti dirò che costano un occhio della testa, perchè in pelle e sagomati a secondo del contenuto…. girando per i mercatini a volte se ne può trovare qualcuno, diciamo così scompagnato, ma chi ce li ha se li tiene cari…
.tornando al nostro quesito…mi sembra che, sia il il cameo Gonzaga, sia quello di Tolomeo II, entrambi , così occhio e croce, ma credo di non sbagliarmi, mi sembrano scolpiti in agata , sfruttando gli strati di accrescimento della pietra e, partendo dallo sfondo nero, man mano risalendo, si passa per il bianco, fino a tornare al bruno, la parte più esterna della pietra…le agate sono bellissime alcune hanno colori uniformi, verdi, bianche, blu marine, ecc, altre, le più belle, hanno colori diversi che si sovrappongono uno sopra l’altro a strati, secondo le ere geologiche e secondo il terreno, i vulcani e i terremoti, che hanno influito nella loro formazione…..
i camei della tiara, ma meglio corona, visto che la circonferenza è tutta intera, svedese mi sembrano conchiglie, considerata anche la trasparenza che si intravede…sarebbe troppo pesante se fossero pietre e sicuramente non trasparente….il fatto poi, che sia guarnita con perle, e non con diamanti o altro, anch’esse di origine marina avvalora il mio pensiero….un dono del mare praticamente … abbellimento molto in uso nei laboratori torresi , anche se poi questo oggetto è stato montato da Chaumet, mi pare, ma rispettando un disegno e uno stile partenopeo
Volevo dire che informandomi , il termine sardonica, vuol dire preziosa, non lo sapevo, grave lacuna!, e quindi si può riferire sia a una pietra che a una conchiglia Le conchiglie usate per incidere i camei, non so a quanti possa interessare, ma sono le cypraecassis rufa ,cornuta e madascarensis……
Guardando con più calma, mi sembra che i camei incastonati in quella chiamata la corona di Carlo Magno e l’elsa, di una delle due spade, sono in pietra che mi pare corniola…l’altra elsa è in corallo
Le tre parure sono mi sembra, in corniola quella un po’ ambrata, calcedonio, quella azzurrina e l’ultima in turchesi
non mi intendo assolutamente di pietre preziose, ma trovo molto interessante leggere la vostra discussione anche perchè mi sono sempre piaciuti i cammei. Una zia di mio padre quasi centenaria me ne ha regalato uno… ma è gigantesco!!! a sua volta lei l’aveva ricevuto in regalo, credo sia dei primi 900… nonostante mi piaccia non lo posso mettere perchè secondo me è troppo grande e mi fa molto “anticata” 😀
Invece ho notato che il secondo cammeo Gonzaga indicato da Laura (quello conservato a Vienna) sembra più moderno dei cammei ottocenteschi… con i manufatti artistici a volte è così, cose molto antiche possono rispecchiare il gusto moderno.
M. Paola
@elettra grazie per le precisazioni :allora se qualcuno mi volesse fare un regalo diro’ che preferisco i cammei torresi purche’ presentati in astuccio di eta’ napoleonica.
L’altro giorno dicevo di avere visto su The royal order of sartorial splendor una pessima foto delle nozze di Ines Bourbon Sicilie figlia dell’infante Carlos e di Anna di Orleans. Indossava un diadema di corallo della famiglia dello sposo datato al XVII sec. Mi e’ sembrata una cosa strana sia per il materiale che per la data molto piu’ antica di qualunque diadema noto (i piu’ antichi come scriveva Marina qualche mese fa sono di eta’ napoleonica). Ma adesso dopo avere cercato sul web ho visto che cammei in corallo sono abbastanza diffusi; la datazione cosi’ antica mi sembra comunque strana e il diadema indossato da Ines non e’ decorato con cammei ma (mmi pare) fiori . Se trovo il link con al foto del diadema la inserisco
Ecco il link con il diadema di Ines
http://orderofsplendor.blogspot.com/2012/03/wedding-wednesday-colorful-bridal.html
@ Paola : e’ vero che a volta l’arte antica appare piu’ vicina al gusto di noi moderni e le gemme ellenistiche sono bellissime
due anni fa quando sono andato a vienna ho visto il secondo cammeo gonzaga al Kunsthistorisches Museum (che tra l’altro consiglio di visitare a tutti quelli che vanno a vienna perchè è proprio bello e fresco di restauro). ma non è l’unico esemplare del museo, mi ricordo dei cammei molto grossi ma soprattutto molto belli e tutti di età romana.
sullo stile primo impero non ho parole mi piace molto applicato a tutte le arti, lo trovo molto elegante e solenne. le porcellane, gli orologi, i mobili, la moda, le uniformi e l’architettura sono tutte cose stupende. anche se secondo me c’è un abisso tra gli oggetti in stile impero prodotti in francia e quelli del resto del mondo. ad avere la possibilità non avrei dubbi su dove acquistare.
sono andato a controllare e il bellissimo cammeo che mi ricordavo è la gemma augustea del 12 d.c.(http://it.wikipedia.org/wiki/Gemma_augustea). veramente bello e di notevoli dimensioni perchè è 23×19 con uno spessore di 1 cm.
mi sa che il link non funziona. provo a rimetterlo, se non funziona di nuvo basta digitare gemma augustea su wikipedia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Gemma_augustea
gurdando il sito linkato da laura nel commento di mezzanotte (quello degli oggetti in stile impero) ho notato che il diadema chiamato dal sito “Diadème de perles et diamants de Joséphine (Nitot – coll. Chaumet)” io l’ho visto in una foto, che naturalmente non ricordo in che sito ho salvato, dove è sulla testa di isabella d’orleans-braganza, contessa di parigi. qualcuno ne sa di più?
cercando su google immagini non ho ritrovato il sito ma ne ho trovato un altro (secondo loro è un gioiello che è stato imprestato alla contessa di parigi ma a me non convince molto quest’ipotesi):
http://ladyreading.forumfree.it/?t=33743945&st=645
ps. le foto in questione sono verso il fondo della pagina
@Paola…indossalo quel pendente! magari , se è troppo grande sdrammatizzalo con un laccio in passamaneria o in seta, di un colore che si abbina all’abito, oppure ,con un piccolo intervento di un orafo fa in modo che si possa portare anche come grande spilla…come fermaglio per una grande sciarpa o mantello…poi magari capita sempre un’occasione elegante, su un cappotto nero….stanno tornando molto di moda……
che bella discussione sui cammei e grazie @ Laura per averla avviata e ad @ elettra per le sue informazioni dettagliatissime! e @ paola sono d’accordo trova il modo di portarlo il tuo cammeo, io ne ho uno piccolo e … lo porta mio marito sulla cravatta quando ci vestiamo per i balli ottocenteschi. @ Ale ok devo tornare a Vienna!
avevo visto la foto di Inès di Borbone-Sicilia, è rara, strano perché la famiglia non ha sempre mediatizzato molto le varie nozze, e strano anche questo ornamento per i capelli così poco adatto ad una sposa. mi pare però di aver letto che sia settecentesco.
Sto scartabellando tutte le mie fonti cartacee sui gioielli…per adesso sono arrivata solo a sapere che con molta probabilita’ forni’ Josephine stessa i cammei per il diadema, non sappiamo se regalo di Napoleone o di Murat.
Qui sotto immagini bellissime del pezzo in questione! (mi sembra un link non ancora postato, altrimenti mi scuso…)
http://orderofsplendor.blogspot.it/2012/03/tiara-thursday-cameo-tiara.html
@Paola. Indossalo quel Cammeo!!! Magari appuntato ad una bella stola durante l’inverno o sulla spalla di un bel little black dress…se poi il lbd ha lo scollo, direttamente lì!!!
@Ledy F : da quello che ho visto si pensa ad un dono di Napoleone perche’ Nitot era il gioielliere dell’Imperatore. Nella miniatura in cui il diadema e’ indossato da Ortensia si vedono sulla testa dei fili di perle che poi sono scomparsi e che magari sono stati riutilizzati nei rifacimenti successivi quando sono state aggiunte le altre parti della parure. Dalle foto che ho visto i cammei sono circondati da perle nel diadema e nel bracciale mentre sono contornati da diamanti nella collana e negli orecchini mentre la spilla ha diamanti ancora diversi.
Questo diadema e’ veramente splendido e credo che se ne potrebbe discutere per anni. @Marina grazie per avere creato questo blog che ci permette di dibattere su queste cose bellissime @Elettra Ale Paola e tutti gli altri grazie per le osservazioni e i link sempre interessantissimi.
grazie per l’incoraggiamento sul mega-cammeo! la mia perplessità è dovuta la fatto che sono di costituzione abbastanza minuta, ma stasera ho provato a seguire i vostri consigli 🙂 e in effetti, dato che è montato a spilla, su una stola o un foulard starebbe anche bene