Il principe Filippo, lo sposo reale più longevo della storia inglese, va in pensione

Embed from Getty Images

Le pari opportunità in questo caso non si applicano, anzi semmai funzionano al contrario. Così se la moglie legittima del Re riceve il titolo e lo status di Regina, il coniuge della Regina regnante in proprio è solo principe, spesso senza neanche lo status ufficiale di “consorte”. Secondo un famoso giornalista spagnolo (Jaime Peñafiel, che al tema “mariti delle sovrane” ha dedicato un libro) questa sarebbe una delle “incoerenze della monarchia” ed anche un atteggiamento “fortemente discriminatorio”. Certo è che quella dei maschi seduti non SU, ma accanto ad un trono, è una posizione scomodissima e difficile. Il ruolo non molto frequente nel passato, abbastanza rappresentato oggi (Gran Bretagna e Danimarca e fino al 2002 Paesi Bassi), lo sarà parecchio negli anni a venire quando a loro volta Victoria di Svezia, Ingrid-Alexandra di Norvegia, Elisabetta del Belgio, Amalia dei Paesi Bassi e Leonor di Spagna indosseranno la corona.Nell’attesa i futuri principi consorti (dal latino consors : che ne divide la sorte) si possono esercitare sull’esempio del più longevo coniuge reale della storia, Filippo di Mountbatten, marito di Elisabetta II, il quale oggi festeggia in sordina il superamento del record, detenuto fino a questo momento dalla moglie di un altro sovrano britannico Giorgio III.Charlotte, nata principessa di Mecklemburgo-Strelitz e moglie del re d’Inghilterra dal 1761, vive accanto al regale marito ben 57 anni e 70 giorni. Muore prima di lui (per la precisione nel 1818), ma nel frattempo lo vede sprofondare nella follia e deve fare i conti con l’estrema irrequietezza di tutta la numerosa prole (al suo sposo ha prodotto bel quindici figli), a partire dallo scandaloso principe di Galles, futuro Giorgio IV.

Embed from Getty Images

Praticamente “dimenticato” dai genitori il principe Andrea di Grecia e la principessa Alice di Battemberg, viene accolto dallo zio, il celebre lord Louis Mountbatten (l’ultimo viceré dell’India, assassinato dall’Ira nel 1979, la biografia qui) il quale lo considererà sempre come un figlio. Nel 1939 il giovane principe entra nel collegio navale di Dartmouth ed è lì che, qualche mese dopo, incontra la cugina (alla lontana, sono entrambi discendenti della regina Vittoria e della casa reale danese) Elisabetta la quale prontamente si innamora del giovanotto biondo. I due si sposano il 20 novembre 1947; Filippo nel frattempo, ha vinto le perplessità del padre di lei (e lo zio Mountbatten ci mette del suo in questa operazione), si è convertito alla religione anglicana, ha abbandonato la cittadinanza greca e ogni possibile diritto-pretesa al trono di quel paese e ha preso in via ufficiale e definitiva il nome della madre, già trasformato in Mountbatten nel 1917. Sarà un’altra però la rinuncia più difficile e penosa; il principe, che sta facendo una bella carriera nella marina britannica, infatti è costretto ad abbandonare ogni incarico militare, per diventare a partire dal 6 febbraio 1952, solo marito ed accompagnatore ufficiale della nuova sovrana.Il Duca di Edimburgo non esercita nessun tipo di autorità e la Regina non divide con lui nessuna responsabilità politica (al contrario di quanto fece, all’epoca, la regina Vittoria). Sempre tre passi dietro alla moglie, Filippo è per contro il capo incontestato, indiscusso ed anche temuto, della famiglia. E nell’ordine delle precedenze imposte dal cerimoniale di corte, contrariamente a quando accade per esempio in Danimarca, , il Duca viene sempre prima del principe di Galles che pure è l’erede al trono.Famoso per le sue gaffe e per il suo, alle volte, un po’ troppo franco parlare, Filippo non è stato un marito fedele, ma è rimasto solido ed incrollabile accanto ad Elisabetta che ha sostenuto nei momenti più bui della monarchia, dalle crisi politiche all’affaire Diana. Appassionato giocatore di polo, cacciatore, ma anche presidente del WWF britannico, il Duca di Edimburgo ha strenuamente difeso il principio della sacralità dell’istituto monarchico e del distacco dai sudditi e dalla realtà. Questo almeno fino alla morte di Diana, evento che ha contribuito a cambiare l’atteggiamento della royal family.Un traguardo, quello di oggi, che fa notizia, ma probabilmente non significa molto per il quasi ottantantottenne Filippo, il quale, com’è noto non ama il clamore e detesta i giornalisti. Fra l’altro egli non è ufficialmente principe consorte, vero e proprio “titolo di nobiltà” che la sua regale sposa non gli ha mai concesso, come invece aveva fatto la comune antenata regina Vittoria con l’amatissimo Alberto.Una mera questione di forma che, si dice, al Duca non sarebbe dispiaciuta affatto e forse avrebbe contribuito ad addolcire il suo essere costantemente alle spalle della moglie. Per saperne di più un paio di libri interessanti sono qui (pettegolezzi allo stato puro, ma molto documentati, però il lavoro risale al 1997) e qui.

 

Previous Post

Sissi sotto tutti i punti di vista

Next Post

Letizia e Carlà - La guerra delle due dame

error: Content is protected !!