Royal Christmas Giveaway

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Non credo che ci sia un momento migliore per parlare di Parigi. E per sognare un viaggio nella ville lumière, la città che tanti – me compresa – amano appassionatamente.
Così in questa fine anno un po’ cupa, la carissima amica nonché collega Alice Mortali ed io abbiamo deciso di regalare ai lettori dei nostri blog AltezzaReale.com e La Parigi di Maria Antonietta tre libri che direttamente o indirettamente hanno a che fare con la capitale francese. In fondo a questo post scoprirete come partecipare a questo giveaway e vincere non uno ma ben tre tomi: il nuovissimo “Guida alla Parigi di Maria Antonietta” di Alice Mortali, uscito alla fine del mese scorso per i tipi della Mursia in edizione ampliata e aggiornata e i miei due “101 storie di regine e principesse che non ti hanno mai raccontato” e “Le regine e le principesse più malvagie della storia” pubblicati con Newton Compton. Nel suo blog Alice vi parlerà dei miei libri mentre io qui vi racconterò qualcosa in più della sua guida che può essere un’ottima scusa per tornare a Parigi e scoprire un itinerario molto particolare. Anche se siete già stati decine di volte in questa città affascinante e avete già esaurito il repertorio del turista perfetto (fra cui il selfie con la Gioconda, la baguette, il pellegrinaggio da Ladurée, la coda per salire sulla tour Eiffel, il bateau mouche e la fila infinita per il museo d’Orsay) Alice con la sua guida vi condurrà in un mondo parallelo e quasi magico per un tour da perderci la testa.

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Camminare nella capitale francese sulle tracce di Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, regina di Francia, riserva un’infinità di sorprese perché l’ultima e sicuramente più mediatica delle regine diventata un’icona, dopo avere attraversato tutti i gradi dei sentimenti umani (disprezzo, odio, commiserazione e infine santificazione dopo il processo farsa, le accuse ingiuste e la morte sulla ghigliottina) è ovunque.
Fra l’altro, dal punto di vista storico, la mitizzazione di Maria Antonietta è abbastanza paradossale visto che la regina non è stata né particolarmente buona (come la cognata Madame Elisabeth), né una sovrana politicamente memorabile o straordinariamente intelligente, forse ha tradito il marito (ma nulla è più incerto e misterioso della sua relazione con il conte Fersen), di sicuro ha capito poco il paese in cui viveva da regina e quasi per niente del motivo per cui la corte di Versailles era il fulcro del potere monarchico.
Eppure questa Cenerentola al contrario la cui vita – come dice lo scrittore Stephan Zweig – è stata “involontariamente eroica”, commuove ancora adesso e, vuoi una serie di biografie strappalacrime e il film di Sophia Coppola oggi è oggetto di un vero e proprio culto abilmente alimentato da quei geni del turismo e della comunicazione che sono in francesi. Che alla reine hanno dedicato un intero percorso nel parco di Versailles e millemila gadget compresa la riedizione del suo profumo.

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Alice al museo Carnavalet

Alice Mortali, che di Maria Antonietta è una profondissima conoscitrice e studiosa, ha setacciato ogni angolo di Parigi alla ricerca della reine e dei personaggi a lei legati e ne è venuto fuori un percorso sui generis che tocca luoghi famosi e molto turistici ma anche piccoli musei o angoli sconosciuti della città.
Nel museo Carnavalet – che è il museo della storia di Parigi e anche un bellissimo hôtel particulier residenza, fra gli altri, della celebre madame de Sevigné – ci sono delle sale interamente dedicate alla Rivoluzione francese e i cimeli, in alcuni casi veramente commoventi (come le scarpe, le lettere, le ciocche di capelli, i frammenti di stoffa, i ricami) mostrano l’intimità di una famiglia non più reale ma ormai prigioniera e destinata a una triste fine. La Conciergerie, l’antico palazzo di Giustizia sull’Ile de la Cité, sede del Tribunale rivoluzionario e prigione dei condannati a morte, è ovviamente carico di memorie. Il luogo è cupo un po’ per via delle architetture medievali, ma soprattutto perché qua passano tutte le oltre 3000 persone (i cui nomi sono ricordati sulle pareti di una saletta) che durante il Terrore salgono sulla ghigliottina spesso colpevoli di niente. Maria Antonietta trascorre qui i suoi ultimi 67 giorni di vita, ma la sua cella è stata trasformata in una cappella commemorativa; quella che si vede oggi è una fedele ricostruzione.
Poco lontano si trova l’Hôtel de Soubise sede degli Archivi nazionali dove sono conservati lettere e documento di Maria Antonietta e Luigi XVI. Documenti a parte in questo magnifico palazzo residenza parigina dei principi di Rohan potete ammirare gli appartamenti in puro stile rococò e in particolare il Salon de la Princesse, una sala ovale in cui le boiseries bianche e oro spiccano sotto a un ricchissimo soffitto color azzurro. Piccola curiosità: questa è una location molto amata dai registi e qui sono state girate anche alcune scene del Maria Antonietta di Coppola.

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museo Jacquemart André

Cercare Maria Antonietta significa quindi immergersi nell’arte del XVIII secolo e nei musei che raccontano la joie de vivre di questo periodo così leggiadro finito in un bagno di sangue. L’arciduchessa, nata nel 1755, vive il pieno splendore del Settecento periodo non solo culturalmente illuminato, ma artisticamente solare, gioioso e vivace. A Versailles la regina imporrà i suoi gusti non solo in fatto di abiti, ma anche di arredamento, arti decorative, scultura, pittura e persino giardinaggio; le scelte della sovrana sono state così importanti che il cosiddetto stile Luigi XVI in realtà è il risultato delle scelte della regina sua moglie. Ma non è una novità, lo stile Luigi XV lo dobbiamo tutto al raffinato senso estetico della sua amante più celebre, madame de Pompadour.
Al 158 di boulevard Haussmann la dimora di due grandi collezionisti, il banchiere Édouard André e sua moglie la pittrice Nelie Jacquemart, ospita oggi il museo a loro intitolato e al piano terra del Jacquemart-André sono molti i riferimenti al Settecento e a Maria Antonietta, grazie agli arredi, ai dipinti (in particolare quelli di Nattier e Boucher), ad alcune miniature della reine e a un’opera della sua pittrice preferita Élisabeth Vigée-Lebrun.
Poco lontano, al 63 di rue Monceau un’altra abitazione privata (appartenuta a una ricca famiglia di banchieri ebrei) è diventata un museo, in questo caso interamente dedicato al Settecento. E la passione dei Nissim de Camondo per il secolo dei Lumi – e della Rivoluzione – era tale che l’edificio (costruito nell’Ottocento) è ispirato al Petit Trianon di Versailles. Qui, come dice Alice Mortali, “aleggia un’atmosfera unica, come se il tempo si fosse fermato”. Molti degli oggetti conservati al Nissim de Camondo appartenevano a Maria Antonietta e a Luigi XVI perché negli anni successivi alla caduta della monarchia i palazzi reali sono stati spogliati, per non dire depredati, e nei mercati antiquari è finito un po’ di tutto. Con gli anni gli appassionati hanno cominciato a cercare e acquistare questi oggetti doppiamente preziosi.

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il necessaire da viaggio di Maria Antonietta

Che mobili, soprammobili e tappezzerie provengano effettivamente da Versailles e dintorni nessun dubbio: a parte i ricordi dettagliatissimi di cameriere, dame di compagni, cugini e amici, alla reggia tutto era catalogato con una precisione militare e negli archivi ancora adesso ci sono persino i campioni dei tessuti usati per i diversi appartamenti.
A due passi dal museo, fra l’altro, c’è anche il bellissimo Parc Monceau, un giardino all’inglese, voluto nel 1769 da un cugino del re, il duca di Chartres. Il parco (dotato di una fattoria svizzera, mulini olandesi, pagode e finte rovine disseminati lungo sentieri accidentati) è uno dei primi del genere, in cui cioè la non è imprigionata nelle severe geometrie dei giardini alla francese. Maria Antonietta lo ammirerà molto e se ne ricorderà quando farà allestire i giardini del suo Petit Trianon e l’Hameau.
Il Musée des Arts Décoratifs (che occupa un’ala del Louvre ma ha un accesso a parte) contiene una serie infinita di mobili e oggetti di tutte le epoche (e spesso anche esposizioni tematiche sulla moda) secondo la vecchia concezione museale del “mettiamo tutto in fila”; qui con un po’ di pazienza si possono scovare molti capolavori del XVIII secolo, fra cui diversi pezzi provenienti dalle stanze di Maria Antonietta.

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Anche al Louvre – nella sale dedicate al XVIII secolo, recentemente riaperte al pubblico dopo lunghi restauri – sono raccolti molti ricordi personali della sovrana, fra cui il suo bellissimo necessaire da viaggio che a vederlo lì si comprende il motivo per cui il tentativo di fuga della famiglia reale è miseramente fallito. Un oggetto splendido ma di sicuro non il più adatto da portarsi dietro in un viaggio organizzato per scampare alla prigionia e forse alla morte. Nell’immenso museo parigino è custodito anche un disegno che il futuro grande pittore Jacques-Louis David traccia velocemente mentre la ex sovrana passa sulla carretta che la porta verso il patibolo. Non è niente di speciale, ma passerà alla storia perché si tratta dell’ultima immagine di Maria Antonietta.
Tutto questo ovviamente senza parlare di Versailles che è la reggia di Luigi XIV ma deve molto, anzi moltissimo a Maria Antonietta che non capisce il senso dei rituali monarchici e detesta l’etichetta e l’essere in costante rappresentazione, ma trasforma l’antiquato tempio del Re Sole in un luogo alla moda.

E ora veniamo al giveaway; partecipare è facilissimo,dovete:

1) Lasciare un commento sotto a questo post e sotto al post “gemello” pubblicato sul blog “La Parigi di Maria Antonietta” (mi raccomando è fondamentale lasciare il commento su entrambi i blog);

2) Mettere il “like” alla pagina Facebook della “Guida alla Parigi di Maria Antonietta” e a quella di “Altezza Reale”qui e, qui;

3) Condividere il link del Royal Christmas Giveaway su tutti i vostri canali social (Facebook, Twitter, Tumblr, Pinterest e, per chi ne ha uno, sul proprio blog)

Potete commentare su entrambi i nostri blog, ma una volta sola ciascuno (e si, rischiate seriamente di vincere due pacchi di libri) e non dimenticate di lasciare nel form il vostro indirizzo mail; il commento sarà numerato automaticamente e quel numero varrà per l’estrazione a sorte che saranno due una qui e una su “La Parigi di Maria Antonietta”. Il contest finisce alle 22 e 30 di mercoledì 9 dicembre e il giorno dopo con il programma random.org c estrarremo i vincitori ai quali chiederemo l’indirizzo postale per la spedizione dei libri.
Buona fortuna!

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