Ciao George di Cambridge

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Nel giugno del 1982, quando è nato William ero sotto pressione per la prima sessione di esami del secondo anno. Non c’erano i cellulari, internet e anche i computer erano rari e costosissimi. Non c’erano i voli low cost e si viaggiava in treno, noi giovani con l’InterRail che – lasciatemelo dire – era una figata pazzesca. Eravamo nel post ’77, con tutti gli annessi e connessi politici e sociali, ma qua in provincia il calendario era fermo agli anni ’60 con annessi e connessi. Sembra un’era geologica fa e invece sono passati “solo” 31 anni. Il bambino dallo sguardo stupefatto in braccio a Carlo e Diana – che ancora tutti noi credevamo essere una coppia felice – è cresciuto, ha avuto un fratello, ha visto il genitori straziarsi l’anima in un divorzio terribile, ha perso la sua mamma adorata, è cresciuto. Ha dimostrato, nonostante il dolore terribile per la morte di Diana, di saper capire e perdonare e ha accettato la nuova moglie del padre. Il neonato del 1981 è diventato quello che nell’immaginario collettivo è il perfetto principe azzurro: bravo, bello, intelligente e simpatico. Ha studiato con profitto, ha indossato la divisa come nella migliore tradizione britannica, sostiene nobili cause – dai senzatetto, alla protezione degli animali – lavora come pilota da soccorso in una base della Raf nel Galles, rappresenta la Corona. Insomma è l’orgoglio di tutti. Anche mio, se posso permettermi, visto che sono nata lo stesso anno di Diana e quindi potrei essere sua madre.

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Ho seguito William passo passo, due vite parallele e decisamente lontane; mentre a lui succedeva di tutto a me non è che stesse andando proprio tutto liscio, però abbiamo tenuto botta entrambi e ce l’abbiamo fatta. William è un uomo adulto sereno, equilibrato, felice, marito innamorato e ora papà di un piccolo principe dal nome ancora misterioso. Io dopo qualche – ehmmm – errore di valutazione ho trovato, neanche tanto lontano, una persona meravigliosa (che adesso è un po’ acciaccata causa violento botto con la Vespa) e finalmente faccio il lavoro che mi piace. Cioè veramente sono anni che scrivo (a livello professionale, lo dico, casomai si pensasse che scrivo il diario; no perché oggi basta mettere una frase, anche sconnessa, on line per auto definirsi scrittori/giornalisti) ma da un po’ mi dedico finalmente solo ai royal che sono la mia passione da sempre.

George di Cambridge

Venerdì scorso nello studio di Uno Mattina Estate, seduta in equilibrio precario sullo sgabello in attesa che iniziasse la diretta, mi sentivo un pappagallo sul trespolo, ma nello stesso tempo guardandomi intorno ho pensato “sto sognando, sono su Rai Uno a parlare di reali, a parlare del figlio di William a Kate”. Invece era piuttosto vero e il lunedì precedente ero seduta fra gli ospiti di “Estate in Diretta” sempre su Rai Uno sempre per parlare di William, del royal baby e del mio libro sulle “Regine e le principesse più malvagie della storia”. Insomma il sogno – professionale – della mia vita sta lentamente prendendo forma e dimensione.

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E adesso che William, dopo il fantastico matrimonio del 2011, ci ha fatto regalato il royal baby – un piccolino che appena venuto al mondo, anzi anche prima, è già di diritto nella storia britannica – sono pronta a seguire anche questo nuovo Windsor. Insieme a tutti i lettori del blog che mi sostengono e seguono in questa insolita e straordinaria avventura.

Insomma benvenuto piccolo principe di Cambridge, benvenuto su queste pagine, sono sicura che ci darai molte soddisfazioni mediatiche e che la tua educazione, i tuoi viaggi, i tuoi giochi, i tuoi studi alimenteranno commenti e discussioni. Noi saremo qua a seguirti passo passo. Con una certa sicurezza posso dire che non vedrò la tua incoronazione, ma sapere che tu sarai un prossimo futuro re è in un certo senso confortante e dà la sensazione di vivere la storia.

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La foto di ieri l’altro: Carlo, Diana e il loro piccolo principe oggi papà felice. La copertina sembra la stessa e Kate ha indossato anche lei un abito a pois.

I post su William e Kate li trovate tutti qua

Aggiornamento di mercoledì 24 luglio ore 20: dalla casa reale è arrivata la notizia ufficiale, il piccolo principe si chiama George Alexander Louis. Un nome familiare dunque, George come il nonno di Elisabetta re Giorgio V, ma George è anche il nome con il quale il padre di Elisabetta ha scelto di regnare perché in effetti lui era stato battezzato Albert. Un nome molto Hannover che riannoda i fili con la tradizione dinastica. Alexander così a occhio è un omaggio ai precedenti duchi di Cambridge mentre Louis probabilmente si riferisce a lord Mountbatten l’amatissimo prozio del principe di Galles ucciso dall’Ira nel 1979. Questa mattina il piccolo aveva ricevuto la visita della bisnonna Elisabetta II e molto probabilmente i felici genitori hanno voluto la sua approvazione prima di rendere noto il nome.

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copyright foto ParisMatch.com e Zimbio

molte altre foto le potete trovare qua e anche nel sito ufficiale dei duchi di Cambridge http://www.dukeandduchessofcambridge.org/

Comunicazione di servizio: nei prossimi giorni ci saranno probabilmente dei “turbamenti” del blog perché finalmente faremo il passaggio alla nuova versione. Questo è l’ultimo post prima del “new deal” e speriamo che nulla non vada perso.

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