I diamanti della regina

i diamanti della regina

i diamanti della regina

Vedere da vicino i diamanti della regina (in occasione dell’apertura estiva di Buckingham Palace nell’anno del Diamon Jubilee) è stato emozionante e non solo per l’incalcolabile valore delle pietre e il loro inarrivabile splendore, ma anche per la storia che raccontano queste splendide pietre e questi straordinari e bellissimi gioielli ancora oggi ornamento della sovrana e delle royal ladies. Vittoria, Alexandra e Mary sono all’origine di questa eccezionale collezione che è una proprietà personale di Elisabetta II o ciascun oggetto racconta una una storia affascinante a partire dalla superlativa Victoria’s Diamond Fringe Brooch.

i diamanti della regina

Victoria ritratta da Winterhalter nel 1859 con indosso la fringe brooch completa

Questa spilla era la parte centrale di un “ornement de corsage” creato da Garrard (secondo un modello molto in voga negli anni ’50 dell’Ottocento) a partire da alcune pietre prelevate da un impressionante gioiello offerto nel 1856 alla regina Vittoria da Abdul Med sultano di Turchia in occasione del trattato che pone fine alla guerra di Crimea. Ad un grosso diamante taglio “cuscino” circondato da piccoli brillanti e da un secondo giro di 12 grossi brillanti in fiore centrale il gioielliere di fiducia della casa reale sospende nove lunghe frange sempre di diamanti, poi aggiunge – ai due lati del fiore – due lunghe “catene” ancora di diamanti bordate a cui sono attaccate altre frange realizzate con le stesse pietre. La spilla veniva puntata nella parte centrale del corsetto, mentre le catene arrivavano a decorare il décolleté fino alle spalle. Ma all’epoca era decisamente raro che un gioiello restasse identico nel corso degli anni; anche chi poteva permettersi di acquistarne di nuovi, spesso faceva modificare quelli già in suo possesso, magari cambiando le montature e aggiungendo dei dettagli per adattarli alla moda ed allo stile degli abiti in continua evoluzione. E anche questo sontuoso “ornement” non sfugge al suo destino perché le crinoline sono passate di moda e i “corsage” hanno forme molto diverse. Inoltre la regina Vittoria, in gramaglie strette dalla morte dell’amato Alberto nel 1861, indossa solo gioielli cosiddetti “da lutto” e questo è davvero troppo vistoso. Così quando c’è bisogno di recuperare dei brillanti per fabbricare ex novo una coroncina le frange vengono sacrificate. La parte centrale però resta intatta e passa alla nuora di Vittoria, la regina Alexandra e poi a Mary, quindi a Elisabetta la Queen Mum che la indossa nel 1953 il giorno dell’incoronazione della figlia. Alla morte di Queen Mum nel 2002 la Victoria’s Diamond Fringe Brooch arriva nelle mani di Elisabetta II che la porta per la prima volta, non a caso, in occasione di un banchetto offerto al presidente della Turchia.

i diamanti della regina

La regina Elisabetta fotografata da Beaton con la fringe brooch

i diamanti della regina 

I diamanti della regina: la Fringe brooch

i diamanti della regina

I diamanti della regina: la Queen Victoria’s Small Diamond Crown

Dopo dieci anni di lutto stretto, solitudine e isolamento, Vittoria si fa convincere a riapparire in pubblico nelle vesti e con tutto lo splendore di una sovrana. La regina però non abbandona gli abiti neri, li rende solo un po’ meno lugubri, aggiunge qualche pizzo, si mette in testa un velo bianco da vedova ed è disponibile a pararsi di qualche gioiello, il collier dell’incoronazione e una corona, molto regale, ma anche molto piccola e leggera. Purtroppo però nella sua cassaforte privata di piccole corone non ce ne sono, perché quella della regina Charlotte, sua nonna moglie di Giorgio III, dopo anni di battaglie legali, è stata restituita allo zio re di Hannover. Vittoria quindi ne ordina una nuova al solito Garrard a cui affida i diamanti provenienti da altri gioielli fra cui, appunto, le “frange”. La coroncina diventerà famosa perché è con essa che Vittoria appare nei francobolli e in molte immagini ufficiali della seconda parte del suo regno. Con 1187 diamanti incastonati in una armatura d’argento Garrard crea un gioiello piccolo – meno di 10 cm di diametro – leggero ed elegante, decorato con i simbolici araldici dei re inglesi.  La regina lo indossa per la prima volta il 9 febbraio 1871 per l’apertura del Parlamento e poi in molte altre occasioni, fra cui i suoi giubilei. Poi sarà utilizzata dalla regina Alexandra e dalla regina Mary, ma alla fine degli anni ’30 Giorgio VI la fa trasferire alla Torre di Londra insieme ai gioielli dell’incoronazione, benché non sia mai stata usata per questa cerimonia.

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Victoria nella foto ufficiale del suo giubileo d’oro del 1887

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La regina Alexandra con la piccola corona della suocera

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I diamanti della regina: Coronation Necklace and Earrings

Il collier dell’incoronazione, uno dei più celebri della collezione reale, deve anch’esso la sua nascita al fatto che nel 1857 Vittoria è costretta a restituire allo zio tutta l’eredità legata al regno di Hannover. Se ne vanno anche tutti i diamanti della nonna Charlotte e quindi la regina per “consolarsi” della perdita si fa realizzare un nuovo collier con le pietre smontate da alcune decorazioni e armi dello zio Giorgio IV. Le gocce, quella centrale e le due degli orecchini (che sono montante in platino, mentre i diamanti del collier hanno una montatura di argento) invece vengono da un gioiello indiano appartenente al mahraja del Punjab. Ai tempi di Vittoria il collier era lievemente più lungo, ma a Elisabetta II piacciono i girocollo e così lo ha fatto accorciare, oggi è composto da “solo” 25 enormi diamanti (i nove centrali vanno da 8,25 a 11,25 carati) più la goccia. Non è un gioiello personale della regina, ma appartiene alla collezione reale.

i diamanti della regina

Il collier dell’incoronazione e gli orecchini

 

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Queen Alexandra’s Kokoshnik

Nell’Ottocento dalla sfarzosa corte degli zar sono arriva la moda dei diademi a forma di kokoshnik che sarebbe il copricapo a forma di aureola delle contadine russe. La principessa di Galles, futura regina Alexandra, adora quello della sorella la zarina Maria e quando nel 1888 le signore dell’altra aristocrazia britannica decidono di farle un dono in occasione delle sue nozze d’argento, lei sceglie proprio questo modello. La Queen Alexandra’s Kokoshnik Tiara è composta da 488 diamanti che il gioielliere di corte Garrard monta su 61 “barette” di platino che da quella centrale leggermente più alta scendono a gradazione da una parte e dall’altra. L’effetto è quello di un’unica striscia di luce che incorona la testa brillando quasi di luce propria. Alexandra lo porta leggermente aperto, Mary che lo eredita alla morte della suocera lo ritrasforma in aureola. La tiara passa poi a Elisabetta che lo indossa spesso ad esempio nella foto ufficiale del suo giubileo d’oro nel 2002.

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Girls of Great Britain and Ireland Tiara

Quando il duca di Clarence, figlio maggiore del principe di Galles, muore improvvisamente Mary di Teck vede sfumare la sua speranza di diventare regina, ma qualche mese dopo è il fratello minore nuovo erede in seconda a farsi avanti e nonostante le lacrime appena asciugate la proposta viene subito accolta con entusiasmo. I due si sposano il 9 luglio 1893 e proprio grazie ai doni di nozze la giovane principessa inizia quella che diventerà la collezione di diamanti più celebre e ricca della casa reale inglese. Mary riceve in tutto 88 gioielli, cioè 26 braccialetti, 44 spille, 15 collier e 3 diademi fra cui quello delle “ragazze inglesi”. In vista del matrimonio reale infatti lady Eva Greville si fa promotrice di un comitato il cui scopo è raccogliere dei fondi da destinare all’acquisto di un gioiello per la futura regina. La cifra messa insieme è ragguardevole, ma delle 4600 sterline ne vengono spese solo 1600 e il resto, per decisione della stessa Mary, è devoluto alle vedove e agli orfani dei marinai morti in un naufragio di una nave della flotta inglese. Anche puntando al risparmio il diadema scelto nell’atelier di Garrard è davvero stupendo con i suoi festoni di diamanti sormontati da 13 grosse perle a goccia e la base costituita da un bandeau a losanghe. Nel 1914 Mary fa togliere le perle (che vengono usate per la Lover’s Knot Tiara prestata negli anni ’80 del Novecento a Diana) e le sostituisce con altrettanti grossi brillanti. La regina, che adora i gioielli, ha l’occhio esperto, senza le perle sulla sommità la tiara delle Girls è molto più elegante e leggera. Sempre in quegli anni inoltre la sovrana fa staccare il bandeau che può così essere portato separatamente. Nel 1947 l’anziana sovrana regala il suo diadema preferito alla nipote in occasione delle nozze, ma dimentica di dirle che base e tiara fanno parte dello stesso gioiello così rimangono separati, anche nell’esposizione dei doni di nozze. Elisabetta non ha mai nascosto la sua passione per il diadema di Granny, così leggero ed elegante, e lo porta spesso. Nel 1969 il bandeau viene definitivamente fissato alla base e la tiara torna nella sua forma originaria. Il diadema delle Girls è strettamente legato all’immagine di Elisabetta II che non solo lo indossa spesso, ma è quello con cui è stata ritratta sulle banconote e su alcune monete.

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Mary con la tiara delle “Girls” nella sua versione originale

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I gioielli – ed in particolare i diamanti – giocano un ruolo determinante dell’affermazione dell’immagine pubblica di Mary, duchessa di York, poi principessa di Galles e infine nel 1910 regina consorte di Giorgio V. Mary non solo apprezza enormemente le pietre, ma diventa una esperta della materia e soprattutto capisce in fretta l’importante del loro ruolo cerimoniale nella vita della monarchia. I diamanti rappresentano lo splendore della dinastia e di conseguenza del regno.

Alla sua prima apertura del Parlamento come regina – nel febbraio del 1911 – indossa uno dietro l’altro i Cullinan I, II, III e IV. Sono tutte pietre enormi, ma le prime due davvero immense e finiranno con essere incastonate nelle “regalia”, lo scettro e la corona dell’incoronazione. Due anni dopo, tanto per far capire al poco simpatico kaiser Guglielmo II – cugino di Giorgio V – che l’Inghilterra è sempre una grande nazione, Mary invitata alle nozze di Victoria Luisa di Prussia si presenta a Berlino parata con sette Cullinan (il I e il II ormai sono alla Torre di Londra), il collier dell’incoronazione e il Diamond Diadem.

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Mary nel 1911 con i Cullinan I, II, III e IV

 I Cullinan

Dal Cullinan, l’enorme diamante da 3106 carati trovato in Sudafrica nel 1905, gli Asscher, celebre dinastia di tagliatori, ricavano in tutto nove pietre che vengono identificate con i numeri romani. I due pezzi più spettacolari, i Cullinan I e II (530 carati dal taglio a goccia e 317 dal taglio a cuscino) sono incastonati rispettivamente nello scettro e sul bandeau della corona che Elisabetta indossa ogni anno all’apertura del Parlamento, gli altri sono divisi su vari gioielli. Il Cullinan III e il Cullinan IV oggi sono una spilla – che Elisabetta ha indossato il 5 giugno per il Te Deum del Giubileo – ma la regina Mary la precedente proprietaria li ha portati sia sulla Delhi Durbar Tiara che come pendenti di una collana e devant de corsage. Gli altri sono variamente distribuiti.

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Il Cullinan V

Il Cullinan V è un cuore da 18,8 carati incastonato al centro di una spilla in platino circondato da una raggiera di platino a sua volta chiusa da una corona di brillanti. La montatura del Cullinan V è molto versatile e insieme al Cullinan VIII, un diamante tagliato a cuscino del peso di 6,8 carati sempre montato in platino con raggi e brillanti di contorno, fa parte originariamente dell’enorme “devant de corsage” o “stomacher” realizzato per Mary con gli smeraldi Cambridge. Nel 1925 la moglie di Giorgio V eredita dalla suocera, la regina madre Alexandra, il Cullinan VI una magnifica “marquise” del peso di 11,5 carati che diventa il pendente del Cullinan VIII. Nel gruppo c’è anche un’altra “marquise” più piccola, il Cullinan VII che pesa “solo” 8,8 carati e diventa il pendente del collier di diamanti e smeraldi Cambridge. Per finire il Cullinan IX dal taglio a goccia per 4,4 carati finisce in un anello, montato nel 1911 per la regina Mary.

Cullinan

I Cullinan III, IV e VII

Quando nel 1910 muore, a soli 40 anni, Francis di Teck uno dei fratelli di Mary i parenti ed in particolare la sorella regina, scoprono con enorme sgomento che il defunto ha lasciato  all’amante, la contessa di Kilmorey tutti gli smeraldi ereditati dalla madre. Mary Adelaide di Teck era la figlia di Adolfo duca di Cambridge a sua volta ultimogenito di re Giorgio III, il nonno della regina Vittoria. Scandalo e disappunto, le pietre sono davvero splendide ed hanno un grande valore affettivo. La neo sovrana, che già possiede diversi gioielli della madre e della prozia duchessa di Gloucester, è particolarmente legata a questi preziosi ricordi della “vecchia” famiglia reale. Quindi essendo una donna tenace, soprattutto quando si tratta di mettere le mani su dei gioielli, Mary avvia delle trattative che durano mesi, ma alla fine gli smeraldi sono suoi e li affida a Garrard il quale realizza, in vista del Delhi Durbar, una bellissima parure composta da diadema, collier e corsage.

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Delhi Durbar Tiara

Il Delhi Durbar – in pratica l’incoronazione dei sovrani a imperatori delle Indie – è l’occasione perfetta per ordinare un’altra splendida tiara che non deve assolutamente far sfigurare la regina-imperatrice davanti allo scintillio delle gemme delle maharani. Così nel 1911 il gioielliere di fiducia della casa reale crea un diadema che è quasi una corona, un cerchio chiuso alto quasi 15 cm e composta da volute tempestate di diamanti a forma di lira e di S, unite da festoni. Per completare l’opera sulla cima del diadema vengono montate alcune gocce di smeraldo della famosa eredità Cambridge. Undici anni dopo gli smeraldi vengono eliminati e la regina prende l’abitudine di usarli – in alternanza con le perle – sulla tiara che ha acquistato dalla granduchessa Maria Vladmirovna Romanov. Ma così la Delhi Durbar doveva sembrare troppo “semplice” alla regina che ci fa aggiungere il Cullinan III sulla sommità e il Cullinan IV nella parte centrale. Nel 1946 Mary presta la tiara alla nuora Elisabetta moglie di Giorgio VI, in occasione del viaggio in Sud Africa, e a lei rimane; alla sua morte del 2002 Elisabetta II eredita anche questo diadema e nel 2005 lo presta alla duchessa di Cornovaglia.

Della parure fanno parte anche il Delhi Durbar Necklace formato da 8 smeraldi cabochon, sempre della serie Cambridge, sei grossi brillanti e 94 piccoli e l’impressionante Delhi Durbar Stomacher composto da sette smeraldi Cambridge (sei cabochon e una enorme goccia) più le due spille con i Cullinan V e VIII.

Nel corso della sua lunga vita Mary riesce a mettere insieme una collezione impressionante anche facendo qualche buon affare. Gli anni sono propizi, i Romanov in fuga dalla Russia rivoluzionaria svendono quello che sono riusciti a portarsi dietro e la regina acquista diversi oggetti preziosi. Altri li fa confezionare ex novo, modificando gioielli di sua proprietà o ereditati dalla suocera o dalla nonna del marito, per seguire le mode e le tendenze dell’epoca. Di tutto questo la regina tiene accuratamente nota catalogando – e facendo fotografare – le sue proprietà e scrivendo passaggi e modifiche effettuate. Appassionata ma non gelosa, Mary sarà molto generosa con le nuore, a cui offrirà parte del suo preziosissimo scrigno, e con la nipote futura regina destinataria dei gioielli storici.

i diamanti della regina

I diamanti della regina: la Delhi Durbar Tiara con i Cullinan III e IV

DelhiDurbar

I diamanti della regina: la Delhi Durbar Tiara indossata dalla duchessa di Cornovaglia

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I diamanti della regina: i Greville chandelier earrings

Questi orecchini in stile déco sono stati realizzati da Cartier per lady Margaret Greville nel 1929 la quale li lascia in eredità (insieme alla tiara, a due splendidi collier e a molti altri gioielli) alla regina Elisabetta, moglie di Giorgio VI e madre dell’attuale sovrana. Nel 1947 la futura Queen Mum li offre alla figlia come regalo di nozze e da allora Elisabetta li ha indossati spesso. Imponenti e magnifici questi orecchini a “chandelier” sono formati da diamanti di tutte le forme e tagli: brillante, pera, baguette, princesse, trapezio, mezzaluna, smeraldo.

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Anche queste due straordinarie gocce di diamante, sospese a diamanti di taglio triangolare e smeraldo, vengono dall’atelier parigino di Cartier e fanno parte dell’eredità Greville. Le gocce pesano rispettivamente 20,66 e 20,26 carati e alla morte di Queen Mum sono stati ereditati da Elisabetta II.

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I diamanti della regina: Williamson Pink Diamond

Al centro di questa giunchiglia di brillanti creata da Cartier nel 1953 c’è quello che viene considerato uno dei più bei diamanti rosa esistenti al mondo. Si tratta di una gemma del peso di 26,3 carati ed è un dono del geologo canadese John Williamson – proprietario della miniera Mwadui in Tanganika – alla principessa Elisabetta per le sue nozze nel 1947. Il fiore è formato da diamanti taglio brillante, baguette e marquise.

i diamanti della regina

Qui il video ufficiale dell’esposizione, qua invece la presentazione alla stampa

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Fonti

H. Roberts The Diamonds Queen’s Royal Collection Pubblication, Londra 2012

L. Field The Queen’s Jewels Harry n. Abrams, New York 1987

Copyright foto: The Royal Collection

Per approfondire:

I diamanti della regina

I gioielli utilizzati per i royal wedding

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