Un menù veramente reale

MariaL

Sarà un menù veramente reale. E non so come dirlo. Davvero non so bene. Così ho trovato un escamotage, ma la notizia, quella vera è in fondo. E perdonate se per una volta non faccio la giornalista.

Maria Lesczynska ha veramente pochi motivi per essere felice. Totalmente sottomessa a suo marito, Luigi XV, chiude gli occhi davanti alle sue scappatelle che diventano sempre più numerose e sempre più imbarazzanti, e si ripiega su se stessa. Dotato del sangue caldo di tutti i Borboni a partire dall’avo Enrico IV – il Vert Galant – ad esclusione del tiepido Luigi XIII, il re di Francia è anche ossessionato dalla morte, trasforma le sue paure in frenesia sessuale. La regina però, una volta fatto abbondantemente il suo dovere dinastico viene messa da parte. D’altronde ha sette anni più del marito e nessuna attrattiva intellettuale come l’amante più celebre, la colta e raffinata madame de Pompadour.

Per consolarsi Maria si rifugia nei piaceri della tavola, passione che gli viene dal padre, l’ex re di Polonia, Stanislao Lesczynski. Il sovrano senza trono ma con una figlia regina ha la fortuna di poter vivere non lontano dalla sua adorata Maria ospite del genero nel castello di Chambord e, fatto insolito per le corti dell’epoca, padre e figlia possono vedersi con una certa regolarità.

L’ex re ha al suo servizio un ottimo cuoco che un giorno inventa per lui un dolce diventato celebre. In effetti è lo stesso Stanislao ad avere l’idea di base inzuppando nel rum un pezzetto di kouglof un po’ troppo secco. Stohrer farà il resto, creando una morbida pasta lievitata, imbevuta di liquore e decorata con un ciuffo di crema. Alla ricetta manca solo il nome, e Stanislao, che ama moltissimo i racconti delle Mille e una Notte, decide di dare al dessert il nome del suo eroe preferito, Ali-Babà.

Quando Maria si sposa anche Stohrer si trasferisce a Versailles dove continua a cucinare le sue meravigliose ricette fra cui una delizia di pasta sfoglia, un piccolo vol au vent farcito con un mix di carne e funghi il tutto legato con una salsa delicatissima. La regina apprezza e ne fa un sol boccone da qui il nome di bouchées à la reine.

Stohrer diventa celebre in fretta e anche ricco, nel 1730 fonda una pasticceria al numero 51 di rue Montorgueil. La maison esiste ancora oggi ed è la più antica pasticceria-rosticceria di Parigi.

Tutto questo preambolo culinario ma senza ricette per dirvi che oggi 15 febbraio mi vedrete in un programma di cucina. Si proprio di cucina. Il tema della puntata è infatti i “menù reali” e così ci sono capitata in mezzo anche io con il mio libro “101 storie di regine e principesse che non ti hanno mai raccontato”. Nel caso non vi voleste perdere questa mia insolita performance mi trovate su La7 alle 12 e 30 (e in replica su La7d alle 19 e 30) all’interno della trasmissione “I menù di Benedetta” condotto dalla simpatica e brava Benedetta Parodi. Come ci sono finita? Poi ve lo spiego. Ad ogni modo è un po’ casuale e un po’ no, perché io la Parodi la seguo da tempo e mi ha dato un sacco di idee. Detto ciò buona visione.

 Eccomi qua per raccontare un po’ di back-stage. Innanzitutto questo è il link alla puntata del 15 febbraio  de “I menù di Benedetta” per chi non fosse riuscito a vederla in tv, poi andiamo per ordine:

– Benedetta Parodi è gentilissima, cordiale, simpatica e spontanea e mi ha subito messa a mio agio, insomma un’atmosfera perfetta. Ah, è anche molto carina, magra e chic e oggi aveva delle scarpe stupende;

–  con lei c’è uno staff molto efficiente e dinamico e giovane che rende tutto l’ambiente molto piacevole;

– rivedendomi mi sono resa conto che non è proprio facilissimo chiacchierare amabilmente davanti ad una telecamera e nel contempo cucinare, le cuoce provette quindi mi scuseranno per qualche incertezza e “massì facciamo così come viene”;

– no, non avevo altro da mettere, in programma c’era una camicia bianca ma è stata bocciata con orrore dallo staff perché il bianco spara. ma come spara? ma se Monica Maggioni si veste solo con pantalone nero e camicia bianca? tre ore prima di partire ho rovesciato l’armadio alla ricerca di qualcosa, il risultato è quello che vedete, abbiate pietà di me 🙂 si giuro che mi metto a dieta, anzi sono già a dieta;

– no, non mi sono truccata da sola, per il semplice motivo che non ne sono capace. mi ha truccata una gentilissima signora che si chiama Francesca la quale mi ha dato anche un colpo di phon perché due giorni prima la mia (ex) parrucchiera ha pensato bene di darmi una sforbiciata a caso;

– no, tutto il ben di Dio cucinano ogni giorni non viene – per fortuna – gettato via. viene spesso consumato dallo staff e dalla redazione oppure trasformato in simpatiche schiscette (come dicono a Milano, qua sarebbe una goluppetta, per quelli chic è una dogy bag) e portato a casa.

ps per le ricette della bouchée à la reine e del baba faccio appello alle mie amiche foodblogger…

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