Carlo Ugo di Borbone duca di Parma, un principe in basco rosso

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Una solenne cerimonia nella Basilica della Steccata di Parma, sabato 28 agosto 2010 alla presenza della famiglia reale olandese, del Gotha europeo e dell’aristocrazia internazionale, darà l’addio al principe Carlo Ugo di Borbone, duca di Parma e Piacenza, spentosi il 18 agosto 2010 a Barcellona all’età di 80 anni. Come da sua espressa richiesta, il principe verrà sepolto nella cripta della Steccata con gli altri familiari.

Francese di nascita, spagnolo per scelta politica e d’elezione, legato all’Olanda perché marito di una delle figlie della regina Juliana, il principe Carlo Ugo di Borbone Parma è stato soprattutto un personaggio di rilievo internazionale per le sue radici ed i suoi legami.

I Borbone Parma, che il Risorgimento cancella dalle pagine della storia ufficiale, rimangono in qualche modo legati all’Italia anche perché l’ultimo duca regnante, Roberto II, nonno di Carlo Ugo, dopo la proclamazione dell’Unità sceglie comunque di vivere parte dell’anno a Pianore, in Toscana dove crescono i suoi 24 figli nati da due matrimoni successivi. Ma grazie a questo avo particolarmente prolifico Carlo Ugo si ritrova anche ad avere parentele estese in lungo ed in largo per l’Europa delle famiglie reali, è infatti il nipote dell’ultima imperatrice d’Austria, la mitica Zita, del principe consorte del Lussemburgo Félix, nonno dell’attiale Granduca, della prima regina di Bulgaria, del principe Luigi marito di una delle figlie di Vittorio Emanuele III, del principe Sixte di Borbone Parma, personaggio di grande carisma che alla fine della I Guerra Mondiale cerca inutilmente di trattare una pace separata per l’Austria dove regnava la sorella. Il duca di Parma è anche cugino dei granduchi di Lussemburgo, della regina di Romania e di molti Asburgo. Attraverso la nonna paterna è imparentato anche con la famiglia reale belga, con i Wittelsbach di Baviera e con i Braganza del regnanti del Portogallo. Per non parlare poi della discendenza diretta dai Borboni francesi e spagnoli, da Luigi XIV a Filippo V.

Figlio del principe Xavier (Saverio o Javier in spagnolo) e di Madeleine de Bourbon-Busset, Carlo Ugo dopo gli studi in Francia ed una laurea in Economia ad Oxford si ritrova ad essere l’erede di una tradizione che da qualche decennio i Borbone Parma privi di qualsiasi ruolo politico in Europa, hanno abbracciato con entusiasmo. Il principe, infatti, a causa di un complicato intreccio di relazioni familiari e di zii morti senza discendenza diretta, diventa il rappresentante dei “carlisti”, il movimento che in Spagna da circa due secoli chiede (a volte anche con le armi) il ritorno sul trono dei discendenti maschi della famiglia reale, estromessi da re Ferdinando VII a favore della figlia diventata la controversa, poco apprezzata e alla fine esiliata regina Isabella II.

Nel 1956 il padre lo invia in Spagna per riorganizzare il carlismo, poco tollerato dal regime franchista, e infatti le sue spedizioni alle volte finiscono con una espulsione dal territorio spagnolo e, per marcare la sua appartenenza, qualche anno dopo ottiene dai tribunali francesi di cambiare il nome di battesimo in Carlos Hugo. Per conoscere la realtà delle condizioni di vita dei lavoratori il principe, nell’estate del 1962 fa il minatore nelle Asturie e in quel periodo prende contatto con i settori più progressisti del carlismo. Così si avvia il rinnovamento ideologico del partito che si avvicina ad una sinistra sociale secondo le nuove idee del Concilio Vaticano II. Naturalmente il principe si scontra frontalmente e radicalmente con Franco, che lo espelle definitivamente dalla Spagna nel 1968, ma continua a dirigere il Partito Carlista dall’estero anche esprimendosi in modo piuttosto critico nei confronti dell’erede designato Juan Carlos di Borbone.  Cacciato dalla Spagna, Carlo Ugo si rifugia in Francia da dove continua a dirigere il partito del quale assume la presidenza imprimendo un orientamento estraneo alle convinzioni del padre Saverio-Xavier, combattente nella I e nella II Guerra Mondiale, partigiano, deportato a Dachau e miracolosamente sopravvissuto alle torture è un cattolico ultra conservatore. Il principe va verso il socialismo e il passaggio verso la sinistra diventa sempre più marcato ed evidente nel corso degli anni. La svolta socialista del carlismo di Carlo Ugo provoca anche una crisi familiare, il padre profondamente conservatore, il  fratello minore Sixte Henri e la sorella maggiore Françoise lo sconfessano e a questo si aggiungono anche problemi legati all’asse ereditario materno. A fianco di Carlo Ugo però si schierano le altre tre sorelle Marie Cecile, Marie Terese e Marie des Neiges e soprattutto la moglie Irene dei Paesi Bassi che abbraccia, da subito e con molto entusiasmo, la causa.

L’esilio dura undici anni ed è interrotto solo da un rientro clandestino per partecipare alla romeria de Montejurra durante la quale due militanti carlisti vengono uccisi da terroristi di estrema destra. Alla fine del 1977 Carlo Ugo ottiene il permesso di rientrare in Spagna e e Juan Carlos gli accorda un’ udienza di “riconciliazione” seguita da un altro incontro nel 1978 al termine del quale il principe dichiara “sono sincero quando dico che non desidero essere re. Ciò a cui aspiro, quello a cui aspira il partito carlista è di offrire una società alternativa in cui ci sia un largo spazio ad un socialismo pluralista e di autogestione, a tutti i livelli della società. Io ho il sangue molto rosso”. Alle elezioni generali del 1979 il Partito Carlista ottiene in Navarra (considerata un feudo carlista) solo  il 7,7% dei consensi e nessun seggio. La sconfitta elettorale convince Carlo Ugo ad abbandonare prima la presidenza del partito e poi la politica attiva. Nel 1981 si trasferisce negli Stati Uniti per insegnare all’università di Harvard su invito del premio Nobel John Kenneth Galbraith e poi nel 1999 si installa a Bruxelles. La delusione per il crollo degli ideali politici si ripercuote drammaticamente anche sulla famiglia, la coppia entra in crisi e nel 1981 Carlo Ugo e Irene si separano.

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Carlo Ugo con i quattro figli e le sorelle

Carlismo a parte, il duca di Borbone Parma era salito agli onori della cronaca rosa per la sua storia d’amore, contrastatissima con la principessa Irene dei Paesi Bassi, figlia della regina Juliana e sorella minore dell’attuale regina Beatrice. Il matrimonio della protestante Irene con il cattolicissimo Carlo Ugo scatena in Olanda violente polemiche ed anche una crisi istituzionale fino a quando la principessa decide di abbandonare tutti i suoi diritti al trono. La coppia, che si unisce nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma il 29 aprile 1964, viene ostracizzata dalla famiglia reale olandese e i rapporti si rassereneranno solo alla nascita del primo figlio Carlos Javier, a cui seguono i gemelli Margarita Maria e Jaime Bernardo e poi Maria Carolina. Carlo Ugo e Irene divorziano nel 1981, ma i rapporti con suoceri e cognati restano ottimi e i quattro figli sono molto legati ai numerosi cugini olandesi, tanto è vero che un solenne omaggio gli è stato tributato nei giorni scorsi nei Paesi Bassi e al funerale prenderanno parte il principe ereditario Willelm Alexander con la moglie Maxima.

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Il duca di Parma con la moglie Irene

Uomo dalla personalità complessa il principe Carlo Ugo si è definito «l’anello di congiunzione tra le tradizioni e il futuro» e «ambasciatore della storia» proprio per il fattivo ruolo avuto sia sulla scena politica spagnola come capo del movimento carlista, sia successivamente come studioso e insegnante. Negli anni Ottanta collabora con Galbraith al prima come membro del Centro affari internazionali, successivamente come responsabile delle attività didattiche legate a temi di economia internazionale in particolare sui Paesi in via di sviluppo. A Bruxelles lavorerà a un progetto di relazione economica fra i Paesi dell’America centro-meridionale e la Comunità Europea. L’esperienza di quegli anni e i suoi studi sulle tematiche dei Paesi in via di sviluppo sono stati argomento di discussione anche nel corso dei recenti incontri avuti nel 2007 con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e lo scorso anno con Benedetto XVI.

Alla morte del padre Francesco Saverio, nel 1977 Carlo Ugo diviene duca titolare di Parma e Piacenza e in quel momento si instaura un legame molto forte con la città e il territorio dei suoi antenati. Luoghi dove, come amava sottolineare, «la nostra sensibilità storica e umana ritrova gli archivi più intimi della memoria». A capo per diritto ereditario degli Ordini Cavallereschi dinastici della famiglia Borbone Parma (Ordine Costantiniano di San Giorgio; Ordine al merito di San Lodovico, Ordine militare di S. Giorgio), il principe si è molto impegnato per sviluppare attività benefiche a favore delle popolazioni locali e del territorio e a partire dal 2003 l’associazione dei Cavalieri ha anche sostenuto numerosi interventi di solidarietà internazionale.

 La solenne cerimonia di sabato 28 agosto sarà quindi, fanno sapere dall’ordine Costantiniano, “l’ultimo saluto non solo al discendente di una delle casate più antiche e prestigiose d’Europa, ma a un uomo di cultura contemporaneo e attivo nella società con lo scopo di renderla migliore”. «Scompare una personalità di elevatissima cultura e straordinario calore umano. Benché cosmopolita ed esponente dell’aristocrazia europea, Carlo Ugo di Borbone ha sempre manifestato un attaccamento straordinario nei confronti della città e del suo territorio», ha dichiarato Pietro Vignali, sindaco di Parma. «Ne è prova la scelta di voler essere tumulato a Parma, anche in omaggio ai suoi avi che questo territorio hanno governato nei secoli passati. Scelta che non può che renderci orgogliosi».

Solo 400 sono le persone che potranno partecipare alla funzione di sabato 28 agosto all’interno della Steccata: l’inizio è previsto per le 12,15, la conclusione dopo due ore. Protocollo e motivi di sicurezza consentiranno l’accesso alla basilica solo a persone invitate, a ognuna delle quali è stato assegnato un posto. La bara sarà avvolta nella bandiera spagnola. Sopra la bandiera saranno appoggiati il basco rosso dei carlisti e un giglio bianco. Il duca sarà sepolto con un abito dei frati benedettini.

Proprio il 28 agosto il figlio maggiore ed erede del duca di Parma, Carlos Javier avrebbe dovuto celebrare in Olanda il suo matrimonio religioso con la fidanzata (in effetti moglie almeno per lo stato civile visto che i due si sono uniti lo scorso mese di giugno) Annemarie Gualtérie van Weezel.

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L’albero genealogico che forse chiarisce qualche legame famigliare e la questione del carlismo

Copyright foto: sito casa reale Borbone Parma www.borboneparma.it e per l’albero genealogico il forum http://sissiludwig.forumfree.it/

Dunque, domani mattina nella basilica della Steccata ci sarò (treni permettendo) anche io, il sito Altezza Reale è stato invitato ad assistere alle esequie nella zona riservata alla stampa nazionale ed internazionale. Per il resoconto dell’evento appuntamento è domenica o lunedì. Oppure sul sito www.gazzettadiparma.net trovate la cronaca del collega Marco Federici che ringrazio per la collaborazione ed i contatti a Parma.  

 

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