Happy birthday regina Margaretha

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Il 16 aprile la regina di Danimarca compie 70 anni. Ben portati a dire il vero, nonostante abitudini non proprio da salutista visto che la sovrana ed il marito sono accaniti fumatori. Ma su questo i reali sudditi sono dispostissimi a chiudere un occhio perché, in fondo di Margretha sono proprio orgogliosi. Oltre che per le doti di parsimonia, discrezione e suprema gentilezza, la regina infatti è apprezzata per la sua cultura vasta e versatile. Appassionata di archeologia, la regina quando è ancora solo principessa ereditaria partecipa, insieme al nonno materno il re di Svezia Gustavo VI Adolfo, a diverse spedizioni in Grecia ed in Italia, in Egitto, questo senza trascurare severi studi universitari indirizzati, ovviamente, verso le scienze politiche, l’economia e la filosofia. Ma il vero giardino segreto della sovrana danese sono le arti figurative (suo padre re Federico IX era un musicista di un certo pregio e adorava dirigere l’orchestra della radio nazionale) a cui si dedica con intensità ed amore. Margretha disegna, crea costumi per balletti e spettacoli teatrali, progetta e dipinge personalmente scenografie. E poi si presenta sul palco a raccogliere gli omaggi estasiati di sudditi e famiglia. La regina negli anni ha disegnato francobolli per il Natale, illustrato libri per bambini e una edizione de “Il signore degli anelli”, ha realizzato bozzetti per la celebre manifattura Royal Copenhagen. All’inizio usando, per discrezione, uno pseudonimo, poi il suo nome. Nel 1981, insieme al consorte traduce in danese “Tutti gli uomini sono mortali” di Simone de Beauvoir, poi in francese la trilogia storica di uno scrittore danese. Insomma una regina (le cui funzioni sono essenzialmente quelle simboliche) che però è riuscita a conciliare la sua vita ufficiale con una esistenza privata particolarmente serena, ritagliandosi spazi intimi (lei il giovedì non c’è per nessuno, è la giornata del disegno e della creatività) e momenti da comune cittadina, come quando gira per la capitale (e nessuno naturalmente osa disturbarla se non con un saluto o un sorriso) o durante le annuali vacanze nel sud-ovest della Francia, a Caix, zona da cui proviene il marito Henri de Laborde de Monpezat.

Il quarantanovesimo sovrano danese e prima regina nella millenaria storia della dinastia (il numero due che segue il suo nome lo deve ad una omonima antenata del XIV secolo la quale però fu solo reggente) gode da quasi 40 anni di una popolarità sempre ai massimi livelli, frutto anche di quanto seminato nel corso dell’ultimo secolo dalla sua famiglia. Re Cristiano X, nonno di Margaretha, diventa il simbolo della resistenza ai nazisti e la nascita della piccola principessa il 16 aprile 1940, pochi giorni dopo l’ingresso nel paese dell’esercito tedesco, è vissuta come un silenzioso segnale di speranza. Il nome stesso della bambina, chiamata come la nonna materna, ha un significato speciale perché in Danimarca la margherita è il fiore della resistenza. L’adoratissimo papà e la mamma di Margaretha sono una coppia esemplare, unita, molto innamorata e questa evidente armonia fa si che le tre figlie crescano in un ambiente particolarmente caloroso e sereno. In occasione di un ricevimento ufficiale re Frederick IX si rivolge alla moglie Ingrid per fare un brindisi in suo onore e commosso confida di non aver mai trovato un quadrifoglio, però  con gli anni nella sua casa ne è entrato uno. “Tu amica mia, insieme alle nostre figlie – dice il re – siete state il trifoglio a quattro petali che ha fatto la felicità della mia vita”. La morte del padre, nel gennaio del 1972 per Margrethe è uno strazio immenso, la giovanissima regina si presenta al balcone del castello di Christiansborg con il viso impietrito dal dolore, ma il calore con cui viene accolta dalla folla, confesserà anni dopo, l’aiuta a superare una “difficilissima prova ed un momento di grande disperazione personale”. D’altronde è dall’età di 13 anni che Margaretha “studia” da sovrana, da quando cioè il padre ottiene una modifica della Costituzione che consente alle donne di accedere al trono danese.

A Margarethe a dire il vero qualche pensiero l’hanno dato soprattutto Henri, diventato, poco prima delle nozze nel giugno del 1967, principe Henrik di Danimarca e i due figli. Al consorte, che si mormora ha avuto qualche liason,  i danesi contestano l’ostentata grandeur, le spese sovente esagerate, le divise da operetta e le battute di caccia troppo sanguinose e a volte anche battute salaci sui sudditi della moglie. All’inizio degli anni ’80 la coppia entra in crisi e per un lungo periodo i due vivono in due ali separate dell’immenso palazzo di Amaliemborg, poi tutto rientra nei ranghi, e si mormora grazie anche alle doti di fine diplomatica della reale suocera, la regina madre Ingrid.

Con i figli i pensieri sono di altro ordine, Frederik, il principe ereditario, molto portato per l’alta velocità su strada e meno per la cultura, si è accompagnato per anni con starlette e dive di piccolo calibro prima di approdare in Nuova Zelanda (per le olimpiadi del 2000) e scovare laggiù la perla rara, la bellissima e très chic Mary Donaldson, sposata il 14 maggio del 2004, che gli ha dato due bambini, Christian e Isabella ed è diventata una icona della firma italiana Prada. Il secondogenito Joachim dal canto suo ha mandato a rotoli un primo matrimonio (con la anglo-cinese Alexandra Manley) a causa della notoria passione per le ragazze e le serate molto alcoliche. Archiviate senza fracasso e con molta civiltà (alla nordica) le prime nozze, il principe si è risposato nel giugno del 2008 con la francese Marie Cavalier da cui ha avuto un maschio (il terzo, i primi due sono Nicolai e Felix) chiamato Henrik come il nonno.

Le sorelle minori della regina, ancora oggi molto implicate nella vita sociale danese, sono la principessa Benedikte, sposata con il principe tedesco Richard di Sayn-Wittgenstein-Berleburg (la cui sorella ha sposato Maurizio d’Assia, il figlio di Mafalda di Savoia) e Anne Marie, moglie di Costantino, ex re di Grecia e fratello della regina di Spagna. Le tre sorelle sono molto unite, specie dopo la morte della madre, avvenuta nel 2000, che è sempre stata il centro della vita familiare. (qui sopra re Frederick IX con le figlie, Anne Marie, Benedikte e Margrethe)

In questi giorni la Danimarca festeggia il 70 compleanno della regina con una serie di manifestazioni ufficiali, banchetti, serate di gala alla presenza di un nutrito parterre di altezze reali (e non, uno degli ospiti fissi è infatti l’attore Roger Moore che ha sposato una danese) e con una grande esposizione al castello di Frederiksborg. Qui alcune foto della festa di compleanno n.1, la cena di gala offerta nei saloni del castello di Christiansborg alle autorità civili e militari della nazione. Da notare, come sempre. l’eleganza delle due splendide nuore, la regina è un po’ più sulle stile “classico e magari ricicliamo pure qualcosa”, per esempio la pelliccia di volpe che ormai deve avere gli anni della sua proprietaria.  Altre foto della cena di gala del 13 aprile sono qua e c’è anche con in più un piccolo video che se avete voglia di darci un occhio potrebbe lasciarvi senza parole, anche se non capite un acca di danese. Non dico nulla, aspetto i commenti nella sezione commenti.  I giornali ovviamente hanno colto la palla al balzo per un bel sondaggio da cui è risultato che il 42,6 % dei danesi vorrebbe l’attuale regina sul trono fino alla morte, mentre il 45,6 % preferirebbe che lei abdicasse in favore del figlio.

 

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