Ieri sposi: 19 giugno 1976, Carlo XVI Gustavo re di Svezia e Silvia Sommerlath

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La principessa ereditaria di Svezia ha scelto un giorno speciale per le sue attesissime nozze. Victoria si sposerà, infatti, il 19 giugno 2010, esattamente 34 anni dopo i suoi genitori. Sono le 12 e 45 del 19 giugno 1976 quando, nella chiesa di Storkyrkan a Stoccolma,la giovane e bella Silvia Sommerlath dice “Ju” a Carlo XVI Gustavo, re di Svezia. Intorno alla coppia visibilmente innamoratissime c’è un parterre di teste coronate tutte più o meno imparentate con i Bernadotte (Baldovino e Fabiola del Belgio, Marharethe e Henrik di Danimarca, Jean e Joséphine-Charlotte del Lussemburgo, Beatrice e Claus dei Paesi Bassi, Costantino e Anna Maria di Grecia, lord Mountbatten prozio d’acquisto del re, la regina madre di Danimarca Ingrid zia del re, mancano solo i reali di Spagna freschi di ascesa al trono, ma considerati ospiti “imbarazzanti” dal governo socialista) e Silvia finalmente può tirare un sospiro di sollievo. La storia d’amore fra i due, lui erede del nonno Gustavo VI Adolfo, lei affascinante hostess poliglotta, inizia più o meno quattro anni prima nel marzo del 1972 durante i giochi olimpici di Monaco. Il principe ha 26 anni, quattro sorelle, una madre ambiziosa e altera che da ragazzino l’ha isolato nel mondo irreale della corte e una solida reputazione dai play-boy. La ventinovenne Silvia è la sua guida e lui che aveva dichiarato “mi sposerò solo per amore, credo che sia fondamentale per riuscire come re”, è colpito. Re Gustavo VI Adolfo, intellettuale di alto livello, archeologo e letterato, amatissimo per la sua umanità e spontaneità, ma anche uomo estremamente rigido riguardo le unioni in seno alla famiglia reale, non avrebbe mai permesso queste nozze.

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La “deroga” del re di Svezia

Nel passato chi aveva “derogato” alle rigidissime leggi dinastiche svedesi scegliendosi una sposa al di fuori del “gotha” (ad esempio due zii di Carlo Gustavo), aveva perso titoli e diritti alla corona. Un anno e mezzo dopo l’anziano nonno re muore e Carlo Gustavo sale su un trono antichissimo ma sempre più traballante. In Svezia sono in molti ad avere dubbi sia sull’utilità della monarchia che sulle capacità del nuovo sovrano. Sarà la “borghese” Silvia ad invertire la situazione. L’idillio, tenuto nascosto fino al dicembre del 1975 e coltivato in gran segreto con la complicità di amici e parenti, scatena i commenti acidi del ristretto circolo dei “reali” europei che mai prima di allora aveva dovuto accogliere una regina senza sangue blu, ma piace immensamente agli svedesi. Poteva essere diversamente?

Il giorno delle nozze Silvia è splendida e il famoso diadema di cammei (la storia del gioiello è qui) le dona in modo particolare. Marc Bohan della maison Dior ha disegnato per lei un abito lineare e semplicissimo taglio “princesse” in faille di seta bianca con un lungo strascico. All’uscita della chiesa la coppia attraversa la capitale in carrozza scoperta e poi prende la Vasaorden una barca che per tradizione, durante i grandi eventi reali, trasporta il re attraverso i canali della Venezia del nord. Poco dopo all’ingresso del Palazzo Reale il governatore accoglie la sua nuova regina e il re nella cortile d’onore presenta simbolicamente la sua sposa agli svedesi dicendo “ecco la regina, regnerà con me, amatela. Ecco quella che ho scelto come moglie”. Una specie di favola alla quale assistono meravigliati e commossi milioni di svedesi. Pochi mesi dopo il re autorizza lo zio, il principe Bertil fino ad allora reggente del regno e secondo nella linea di successione, a sposare l’inglese Lilian Craig la donna con cui vive in segreto da quasi 30 anni. Ma questa è un’altra storia.

 

 

 

 

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